Recensione Mega Shark Vs. Mecha Shark

Un gigantesco megalodonte tornato in vita si trova ad affrontare la sua controparte robotica creata dall'esercito americano in Mega Shark vs. Mecha Shark, ennesimo z-movie di produzione Asylum.

Recensione Mega Shark Vs. Mecha Shark
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Nei pressi d'Alessandria d'Egitto un iceberg si scioglie liberando un gigantesco megalodonte dall'animazione sospesa. L'enorme pescecane comincia a seminare terrore in mare inghiottendo diverse navi e i suoi passeggeri. Il governo americano ha però l'arma pronta per rispondere alla minaccia: un sottomarino dalle sembianze di uno squalo, dotato di avveniristiche tecnologie militari. Il Mecha Shark è pilotato dalla coraggiosa Rosie Gray, coadiuvata via radio dal compagno Jack Turner e da Nero, prototipo di intelligenza artificiale. E mentre il pesciolone "estinto" comincia a seminare il panico in ogni angolo del globo, con l'Australia come meta finale del suo viaggio, l'esercito dovrà affidarsi alla controparte meccanica per sperare di porre fino all'incubo.

Sharks everywhere...

La Asylum ha innegabilmente una fissa per gli squali: se tutti "attendiamo" il quarto capitolo di Sharknado, la casa di produzione americana ha già dato vita ad un altra tetralogia a tema, con protagonista il villain Mega Shark. Serie composta da quattro episodi, Mega Shark Versus Giant Octopus (2009), Mega Shark Versus Crocosaurus (2010), Mega Shark vs. Mecha Shark (2014) e il recente Mega Shark vs. Kolossus (2015) che, a dispetto del suo più famoso collega scult, è quasi totalmente priva di quella dissacrante e demenziale autoironia. Proprio il terzo capitolo in ordine di tempo, qui oggetto di analisi, raggiunge livelli di insormontabile tristezza narrativa, con una trama priva di qualsiasi picco di inventiva ridareccia (tolto qualche breve sussulto nell'improbabile mezzora finale) che gioca tutte le sue carte sui furiosi scontri tra i due squali del titolo, realizzati con effetti speciali al limite della denuncia. Il pescecane gigante che vola in cielo cercando di divorarsi degli aeroplani e la sua controparte robotica che "impazzisce" mettendo a rischio la vita degli innocenti per le strade di Sydney sono, nella loro esibizione trash, paradossalmente più convincenti degli interpreti umani: la coppia di protagonisti interpretata da Christopher Judge (il Teal'c della serie televisiva di Stargate) e da Elizabeth Rohm (Heroes), complice anche una caratterizzazione appena abbozzata, è priva di qualsiasi carisma e si arriva a sperare sin da subito in una loro precoce dipartita. La trama soffre inoltre di una monotonia agghiacciante, con sequenze che sembrano copia-incollate che affossano definitivamente un film difficilmente apprezzabile anche dai più strenui appassionati del filone.

Mega Shark Vs. Mecha Shark Mega Shark vs. Mecha Shark riesce nell'impossibile impresa di far sembrare la (per ora) trilogia di Sharknado un vero e proprio capolavoro. Se la saga con protagonista Ian Ziering è nel suo ricercato trash demenziale e parodistico uno dei più grandi e divertenti apici scult degli ultimi anni, la serie "gemella" sempre figlia dell'Asylum si trova, almeno in questa sua terza incarnazione, nell'Olimpo delle produzioni inguardabili: una trama oltre la soglia del ridicolo, anche per i canoni del genere, una regia piatta e anonima, interpretazioni imbarazzanti ed effetti tutto fuorché speciali non riescono neanche a garantire il minimo sindacale di risate involontarie, figuriamoci un minimo di coinvolgimento.

2.5

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