Mantera, la risposta malese a Transformers ed Iron Man Recensione

Un giovane nerd si trova al centro di un'eterna lotta tra il Bene e il Male in Mantera, improbabile sci-fi robotico di produzione malese.

Mantera, la risposta malese a Transformers ed Iron Man Recensione
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Una volta tanto l'ennesimo trash movie di cui ci occupiamo su queste pagine non è merito della sempre attivissima Asylum, ma bensì frutto di una co-produzione internazionale tra Malesia (da cui provengono i maggiori investimenti e il cuore della narrazione), Russia, Emirati Arabi e Siria. Progetto ambizioso negli intenti ma assai meno riuscito nei risultati, Mantera si propone come risposta autoctona alla saga dei Transformers e alla momentanea trilogia di Iron Man, raccontandoci la storia di un conflitto secolare che, nascosto alla popolazione mondiale, è in atto da tempo tra l'Alleanza della Luce e le oscure Legioni del male, facenti capo quest'ultime al crudele tiranno Lord Kanazawa. Quando nel 2020 un prototipo di tuta robotica viene rubato da un laboratorio dei cattivi, a trovarsene in possesso è il giovane Azman, ragazzo timido e vittima dei bulli ma vero e proprio campione dei giochi online. Il premio consegnatogli per la vittoria in un contest multiplayer è proprio consistente in un casco e in un'avveniristica moto la quale si scopre ben presto è capace di trasformarsi in una tuta robotica: il giovane diventa così conteso dalle due contrapposte fazioni.

Iron Mal

E' evidente come l'esiguo budget stimato di 4 milioni di dollari non sia bastato a garantire la necessaria resa spettacolare di una vicenda che scimmiotta a più riprese titoli di successo del filone fantascientifico: tolti i già citati robottoni della Hasbro portati su grande schermo da Michael Bay e il carismatico personaggio di Robert Downey Jr, nei cento minuti di Mantera sono rintracciabili citazioni più o meno marcate da cult quali The Karate Kid (1984), Stargate (1994) e addirittura due immortali anime come Akira (1988) ed Evangelion. Peccato che questo improvvisato frullato di omaggi (volontari e non) e rimandi sia al servizio di una messa in scena poverissima sia a livello puramente visivo che in fase di sceneggiatura, davvero troppo abbozzata nel raccontarci di questa eterna lotta tra il Bene e il Male nella quale il nostro, nerd "sfigato" d'occasione, si trova non troppo casualmente coinvolto. E così nel procedere degli improbabili eventi si susseguono istinti thriller-oriented (la fuga della dottoressa russa), dinamiche sentimentali (platonica love-story tra il Nostro e una coetanea esperta di robotica) e i classici dettami da riscatto adolescenziale con tanto di fratello maggiore a insegnare le mosse e i principi morali delle arti marziali. Un'operazione riciclo a basso costo in cui le non certo esemplari performance del cast (per la maggior parte malese) vanno di pari passo con la resa visiva degli effetti speciali, tanto che nelle sequenze in cui robottoni e affini sono in campo pare di assistere ad un assurdo scontro tra giocattoli in movimento; la computer grafica utilizzata è di livello imbarazzante, andando a penalizzare anche il comunque discreto design di partenza.

Mantera Improbabile mix di bassa lega tra Transformers, Iron Man e titoli sci-fi degli ultimi trent'anni a tema di robottoni e affini, Mantera è un film diretto male e recitato peggio, le cui ambizioni di partenza non vengono supportate da una realizzazione contenutisticamente troppo povera sia dal punto di vista visivo che da quello narrativo, con personaggi privi di carisma e una progressione degli eventi che, seguendo il classico percorso di formazione dell'eroe con tanto di tipici problemi adolescenziali, si trascina stancamente tra citazioni più o meno evidenti per condurci ad un finale in cui la pessima computer grafica si rivela assolutamente non al passo con i tempi. Il film andrà in onda stasera, mercoledì 2 novembre, alle 21.15 su CIELO in prima visione tv.

3.5

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