Madres recensione: l'orrore di una comunità su Prime Video

Il film horror, diretto da Ryan Zaragoza e scritto da Mario Miscione e Marcella Ochoa, è disponibile su Amazon Prime Video dall'8 ottobre.

Madres recensione: l'orrore di una comunità su Prime Video
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Madres, lungometraggio di stampo horror scritto da Mario Miscione (The Vault, Scuro/Web) e Marcella Ochoa (Discarnate), con la regia di Ryan Zaragoza (All American, Just Beyond), a differenza degli altri film che fanno parte di questa seconda tornata di Welcome to the Blumhouse (a proposito, vi proponiamo la nostra intervista a Jason Blum), ovvero Bingo Hell, Black as Night e The Manor, ha un contenuto sì orrorifico ma che maschera perfettamente una critica sociale intensa e mirata.

Se anche Black as Night si avvaleva, sulla superficie, di tematiche altre rispetto al soprannaturale (qui la nostra recensione di Black as Night), ecco che invece questa pellicola si fa portavoce di alcune tragiche testimonianze parlando direttamente al pubblico, senza nessun filtro e, soprattutto, mostrando con forza i propri argomenti.

Fin dagli albori l'horror è sempre stato un genere che ha racchiuso al suo interno tantissimo materiale narrativo apparentemente sconnesso, ma invece espressione, con il filtro orrorifico, di denuncia e critica. Madres riprende questa tradizione, parlando apertamente di un dramma dei nostri giorni, sconosciuto ai più, facendosi forza di alcuni strumenti prettamente inquietanti e spaventosi. La realizzazione è arrivata l'8 ottobre su Amazon Prime Video, insieme a The Manor (ve ne parlavamo nella nostra recensione di The Manor), chiudendo questo secondo anno all'insegna della sperimentazione in pieno stile Blumhouse.

Madres e il fantasma del razzismo

Beto (Tenoch Huerta) e sua moglie incinta Diana (Ariana Guerra) si trasferiscono, negli anni '70, in una piccola comunità rurale in California, abitata in parte da immigrati messicani.

Dopo poco tempo iniziano a verificarsi strani avvenimenti alla coppia, che crede di essere stata presa di mira da una maledizione. Ma l'orrore in realtà è molto più tangibile e reale di quanto si possono aspettare. Seguendo fin da subito la storia dei due personaggi ci rendiamo conto non solo dell'ottimo lavoro di background, ma anche dell'attenzione nei confronti delle figure principali e secondarie. Merito di una scrittura che si concentra prevalentemente sul contesto storico di riferimento (ma lasciando in disparte tanti elementi horror), così da portare su schermo più un'indagine giornalistica che una caccia a un fantasma. Tale dichiarazione di intenti fa comprendere al pubblico che Madres non è un horror tradizionale ed è più giusto definire il film un dramma sociale con una spruzzata di soprannaturale. Al centro del dibattito critico, una comunità rurale fortemente razzista e per nulla inclusiva nei confronti dei nuovi arrivati, che vengono emarginati in maniera sottile, con alcune azioni che passano in disparte, nascoste tra i segreti più spaventosi di una popolazione conservatrice. Una via decisamente peculiare e inaspettata che si avvale di un impianto registico davvero ben calibrato in ogni scelta di movimento di macchina.

Se la sceneggiatura si concentra su elementi quasi prettamente crime, l'occhio del regista è sempre volto a un orrore celato che minaccia i nostri protagonisti, che quasi mai è minaccioso nella sua componente soprannaturale, ma che funziona come campanello d'allarme nei confronti dello spettatore (anche troppo, per certi versi). Il resto della messinscena ci trascina tra campi coltivati, persone apparentemente amichevoli e una normalità che è camuffata dal calore umano e amorevole, ma che nasconde terribili e indicibili orrori.

Tra orrore e dramma si perde un po' la direzione

In Madres anche il cast è perfettamente inquadrato e tarato sul dramma sociale che la storia va a narrare: l'attrice protagonista, Arianna Guerra, ci regala una brillante e naturale interpretazione, portando in scena una mamma protettiva che combatte le sue fragilità con molta dedizione. Anche l'attore co-protagonista, Tenoch Huerta, è di gran supporto alla trama, riuscendo egregiamente a mostrare, con il suo talento, il passaggio tra scetticismo e presa di posizione che corrisponde alla rivelazione finale del film.

Di seguito tutti gli altri artisti funzionano, facendo da precisa e violenta opposizione alla coppia di protagonisti, davvero terrificanti nella loro ideologia malsana che non ha niente a che vedere con il soprannaturale. E quindi sorge spontanea una domanda: di fatto, come viene affrontata la minaccia del paranormale, in un dramma che sembra andare in un'altra direzione?

Possiamo dire che il bilanciamento tra i due generi pende inevitabilmente verso il dramma e di per sé questo non è un problema, finché la tematica orrorifica poco presente viene giustificata a livello narrativo. Accade però che le due anime di Madres perdano, in certi frangenti, la direzione andando a confondere lo spettatore con salti tra i generi non molto comprensibili. Se poi aggiungiamo il fatto che un dettaglio del finale (come altri piccoli elementi del film) mettano in discussione la visione di verosimiglianza che il lungometraggio dimostra di perseguire con orgoglio, non si comprende bene questa scelta di dosare eccessivamente la componente horror in alcune scene, che risulta parecchio forzata.

Il film, a ogni modo, dimostra un'anima creativa di fondo molto efficace. Ciò è evidente sia nelle scelte registiche, quasi sempre virtuose, sia nella scrittura, che forse poteva esprimere con maggiore forza il legame con fatti realmente accaduti che vengono ripresi, in maniera diretta, solamente nelle battute conclusive.

Madres Madres è un film horror sui generis: partendo da una dramma sociale realmente accaduto negli Stati Uniti, la pellicola sfrutta tematiche orrorifiche per celare elementi di critica e riflessione molto ben calibrati. Sia la regia che la sceneggiatura sono molto efficaci nel tratteggiare questo background storico, come anche il cast, anche se purtroppo in alcuni frangenti non è ben chiara la gestione e la direzione dei due generi. Altro problema si nasconde nelle componenti horror. che in alcuni momenti, più che fare da contorno, intaccano l'alone di verosimiglianza che la pellicola ha cercato di costruire fin dall'inizio.

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