Recensione Lupin III e il Castello di Cagliostro

Torna il ladro gentiluomo diretto da Miyazaki

Recensione Lupin III e il Castello di Cagliostro
Articolo a cura di

Lupin III e il Castello di Cagliostro

A ben ventotto anni di distanza dalla sua uscita in Giappone e a ventitré dalla prima apparizione televisiva nel nostro paese, arriva finalmente nei cinema italiani il primo film di Hayao Miyazaki, "Il castello di Cagliostro", ovvero il secondo lungometraggio dedicato al mitico ladro Lupin III.
A rendere questo evento ancor più incredibile vi sono sia un nuovo adattamento che un nuovo doppiaggio e, se non bastasse, anche una pellicola tratta dall'originale giapponese appositamente restaurata per l'occasione.
Questa meritevole iniziativa è merito dell'unione di ben tre ditte del settore: Mikado, Yamato Video e DeAgostini.

Un Lupin diverso...

La storia e il successo di questa pellicola è comune a quella di tanti altri capolavori all'inizio incompresi.
Costato una fortuna, aspettandosi un exploit commerciale maggiore di quello (pur ottimo) del primo film del nostro beniamino (1978), il più amato e conosciuto film dell'inafferrabile ladro gentiluomo, che ebbe anche numerose critiche positive al festival di Cannes del 1980, fu infatti un insuccesso commerciale alla sua uscita.
Inoltre anche Monkey Punch (Kazuhiko Katou), che nel 1967 aveva creato l'originale personaggio cartaceo, nipote di quello tratto dal libro di Maurice Leblanc del 1905, si disse insoddisfatto del risultato.
Secondo il suo parare infatti il personaggio miyazakiano troppo si discostava da quello delineato da lui. Ed in effetti, era vero.
In piena seconda serie, dal Lupin con la giacca rossa ('77-'80), il futuro vincitore dell'orso d'Oro al festival di Berlino scelse di dare un interpretazione più romantica e personale del nostro eroe, riproponendo inoltre le caratterizzazioni che comparivano nella seconda metà della 1° serie animata ('71-'72), cui egli stesso aveva collaborato.
Ecco dunque rispuntare la mitica giacca verde, un Goemon più defilato dal gruppo, una Fujiko più autonoma, energica e meno civetta, uno Zenigata meno imbranato e soprattutto... la mitica e assai proletaria Fiat 500 rispetto alla solita Mercedes - Benz SSK del 1928 dal gusto marcatamente snob.
La trama, degna d'un romanzo d’avventura, vede coinvolti Lupin e il diabolico Conte di Cagliostro, despota di un piccolo staterello europeo che usa come base per un traffico mondiale di denaro falso.
Ma la vera ragione che opporrà questi due antagonisti, e che segnerà il destino del conte, sarà la prigionia da parte di quest'ultimo di una pura fanciulla dal nome Clarice, prima abbozzata apparizione delle future eroine miyazakiane, Nausicaa su tutte.
Il risultato è un entusiasmante film d'azione, ottimamente sceneggiato e realizzato, che continua a essere un blockbuster del mercato home video, nonché ad essere annoverato tra i migliori film animati di sempre.
La rivincita di Miyazaki è servita!

Forse non tutti sanno che questo era l'unico film di Lupin in Italia a non esser mai stato doppiato dalle sue voci storiche, per intenderci quelle dell'adattamento Mediaset che da anni sentiamo in tv .
Quest'edizione si riprometteva di sanare finalmente questa odiosa mancanza e di correggerne tutti gli strafalcioni causati da una traduzione e un adattamento non troppo professionali.
Se da un lato quindi non possiamo che applaudire l'iniziativa, che ci ha dato la possibilità di vedere questo film al cinema, dall'altro è impossibile non notare che l'edizione che "tutti avremmo voluto", non è completamente riuscita.
Purtroppo l'operazione è avvenuta troppo tardi perché potesse riuscire pienamente in tutti i suoi aspetti, il tempo passa e non sempre da modo di rimediare al meglio gli errori precedenti.
Lupin ad esempio è finalmente doppiato da R. del Giudice, peccato però che quasi non sembri lui, e non perché la sua voce suoni semplicemente meno potente e "vecchia", ma perché è afflitta da un effetto fastidioso, simile a quello che avviene dopo aver respirato dell'elio.
Buone invece le prove per Jigen e Fujiko anche se, inevitabilmente, le loro voci risultano un poco invecchiate, mentre Goemon non è stato interpretato dal suo doppiatore storico ma da quello che l'ha sostituito nell'ultimo paio d'anni.
Menzione positiva anche per il nuovo doppiatore di Zenigata, grazie ad una voce e ad un'interpretazione simili, senza però farne il verso, a quelle del recentemente scomparso Enzo Consoli.
La qualità sonora e la direzione del doppiaggio ci sono sembrate di gusto e qualità "televisive", con interpretazioni che a volte ci sono parse poco "partecipi".
L'adattamento, precisando che non conosciamo il giapponese, ci è sembrato più corretto ma forse meno "ispirato-scorrevole" di quello precedente.
La pellicola invece dimostra di essere stata sicuramente restaurata, visti gli ottimi livelli di colore e definizione.
Rimaniamo però assai perplessi di fronte all'opinabilissima scelta di oscurare i 3-4 secondi di film in cui compariva in sovrimpressione il titolo originale, facendoci perdere alcune immagini della splendida sequenza iniziale.
Non c'era davvero altro modo per inserire la traduzione nel nostro idioma?
Infine anche lo scialbissimo poster utilizzato per la nostra versione, commissionato e realizzato in Italia, non ci soddisfa del tutto, ma è solo un dettaglio e siamo comunque stati informati che è stato approvato dai detentori dei diritti giapponesi.

Lupin III e il Castello di Cagliostro Ci troviamo davanti ad un bellissimo film, bellissimo non solo entro i margini del cinema d'animazione. Un opera adatta sia agli adulti che ai bambini, che non deluderà i fan di Miyazaki e neppure quelli di Lupin III. L'iniziativa, unica nel suo genere, e che ci piacerebbe venisse riservata anche ad altre pellicole nella stessa situazione (ad es. Akira), è stata senza dubbio lodevolissima. E' Fantastico avere finalmente la possibilità di vedere questo film al cinema, esperienza che ovviamente consigliamo a tutti. Peccato però lo si sia potuto fare solo ora, il tempo passa per tutti e il risultato finale ne è stato parzialmente influenzato negativamente. Ascoltare infatti gli Special TV del ladro gentiluomo doppiati solo qualche anno fa, da tutte le voci storiche, non può che farci scaturire un po' di rimpianto, soprattutto se pensiamo che questo film è nelle mani di una casa specializzata del settore da ben quindici anni (ma forse si è scelto di aspettare la carta del passaggio cinematografico). Un grazie comunque alle ditte responsabili per la passione che si è infine profuso su questo progetto.

Quanto attendi: Lupin III e il Castello di Cagliostro

Hype
Hype totali: 2
90%
nd