Love & Gelato Recensione: leggerezza e stereotipi italiani su Netflix

La commedia romantica diretta da Brandon Camp non ha particolari pretese, ma alcuni grossolani errori di sceneggiatura rovinano la sua semplice atmosfera.

Love & Gelato Recensione: leggerezza e stereotipi italiani su Netflix
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Il viaggio estivo per le mete italiane è diventato un must inossidabile della cultura adolescenziale americana, con i ragazzi freschi di diploma che affollano le mete turistiche del bel paese alla scoperta di un modo di vivere completamente estraneo alla quotidianità d'oltreoceano. Nonostante non basti una vita per comprendere appieno la frammentata tradizione della penisola, è pur vero che spesso è sufficiente respirare l'aria della Città Eterna per essere trasportati in un'epoca distante e dimenticare i problemi ammassati all'interno dei bagagli.

I mesi trascorsi nella capitale italiana e nel suo microcosmo di cibo, magnificenza e spensieratezza sono al centro della nuova commedia adolescenziale targata Netflix: Love & Gelato, disponibile sul catalogo della piattaforma streaming insieme agli ultimi film Netflix di Luglio 2022, è una pellicola sdolcinata e senza velleità di grandezza, ma la sua semplicità è macchiata da svariati scivoloni in fase di scrittura che rendono la visione più problematica del previsto.

Roma sospesa tra passato e futuro

Le fasi iniziali del racconto non sono affatto tra le più felici, perché la giovane Lina (Susanna Skaggs) sta presenziando al funerale della madre, morta in seguito ad una lunga malattia che non è comunque servita a prepararla per la prevista dipartita. La giovane americana ha appena finito il liceo, ma non ha avuto grosse esperienze di vita a causa di una personalità introversa ed un po' goffa: la madre era la sua migliore amica, e l'improvvisa mancanza pesa come un macigno sui progetti futuri.

Le due avevano in programma di partire per l'Italia durante l'estate, ma l'aggravarsi della malattia della madre ha costretto Lina a prometterle che sarebbe andata da sola per poter vivere l'esperienza di Roma. La giovane donna decide quindi di onorare la promessa fatta preparando le valigie per trascorrere l'estate nella capitale italiana, sperando di poter ripercorrere i mesi di felicità che hanno sconvolto la vita della madre quasi venti anni prima, attraverso i primi amori, l'arte del cibo e le follie che solo lo stivale sa regalare.

Frivolezza e qualche stereotipo di troppo

L'ultima commedia romantica di Netflix si inserisce con tranquillità nel filone inaugurato da qualche anno dall'azienda americana, predisponendosi come una pellicola spensierata utile a trascorrere il tempo senza sforzarsi troppo a livello intellettivo, con una storia semplice e fruibile agli spettatori di tutte le età nonostante il target principale sia quello degli adolescenti.

Tutte le svolte narrative sono ampiamente pronosticabili nei primissimi minuti di visione, dalla scelta sentimentale tra Alessandro (Saul Nanni) - biondo, spigliato e figlio di un rampollo dell'economia - e il timido Lorenzo (Tobia de Angelis), un cuoco goffo ed impacciato quasi quanto la protagonista, fino ai parallelismi tra il viaggio di Lina e quello di sua madre, che per l'occasione ha voluto che la figlia avesse il diario nel quale analizzava le esperienze vissute in Italia poco prima che lei nascesse. La descrizione della cultura italiana e di quella romana in particolare - al netto di un veloce passaggio per le strade di Firenze - riflette la sfumatura magica che aleggia intorno alla capitale, soprattutto per coloro che non la vivono intensamente per tutto l'anno, grazie ad una regia che si affida a numerose panoramiche per far respirare quello che nell'antichità era il centro del mondo. Vedere la Città Eterna brillare con la sua storia ancora vibrante nel bel mezzo delle vie deserte in pieno giorno fa di certo un bell'effetto, mentre lasciano un po' a desiderare i vari stereotipi sull'ossessione per l'aspetto e il modo di guidare degli italiani, tra Fiat 500 e motorini minuscoli, con bruschi passaggi dal centro città alla campagna circostante che lasciano immaginare un avvicendamento naturale tra i due.

Gli svarioni del racconto

Vista la natura del prodotto potrebbe sembrare pretestuoso andare ad analizzare tutte quelle piccolezze che rendono la trama poco coinvolgente e fin troppo scontata, per questo ci teniamo soltanto a precisare come la prevedibilità dell'intreccio faccia perdere Love & Gelato nel mare di quelle commedie romantiche così simili tra loro (l'ultima in ordine di tempo ve l'abbiamo raccontata nella recensione di F*ck Love Too),

ma è impossibile sorvolare su alcune scelte narrative e situazionali le quali superano l'assurdo per perdersi in una contraddizione di fondo, palesando dei limiti di scrittura evidenti che spezzano quel senso di leggerezza verso il quale è mirata la pellicola. Basti pensare al già citato Alessandro, che quasi a metà pellicola sfreccia per le vie della campagna romana a bordo della sua Ferrari con lo charme e la dimestichezza di un Mastroianni, nonostante solo pochi minuti prima si parlava del suo essere minorenne, ma sono numerose le pecche di sceneggiatura che accompagnano altrettante leggerezze in fase di scenografia. Il cast formato da attori molto giovani si distingue per la capacità (non sempre fluida) di gestire due lingue diverse all'interno dello stesso discorso, mentre Valentina Lodovini spicca per la naturalezza che non coinvolge i suoi colleghi adulti.

Love & Gelato Il filone dei titoli faciloni e senza pretese, diventato ormai categoria preferenziale del catalogo targato Netflix, accoglie tra i suoi ranghi un altro degno esponente del genere: Love & Gelato è una pellicola scontata e leggera, utile per passare un paio d'ore senza arrovellarsi il cervello e godere delle strepitose panoramiche di una Roma calma, vuota e senza alcun termine di paragone in quanto a magnificenza. Purtroppo non è solo nella prevedibilità che pecca il film di Brandon Camp, perché alcune svolte narrative risentono di una cura non ottimale in fase di scrittura, con situazioni e discorsi che si contraddicono tra di loro e spezzano la piacevole sensazione di pigrizia verso la quale punta una storia semplice e scontata fin dai suoi primi minuti.

5

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