Locked Down: la recensione del film di Doug Liman con Anne Hathaway

Magistralmente scritto da Steven Knight, il nuovo film Warner Bros. è una brillante commedia "al chiuso" da non perdere.

Locked Down: la recensione del film di Doug Liman con Anne Hathaway
Articolo a cura di

È ancora presto per sapere cosa rimarrà tra qualche anno dei film del lockdown. Non quelli nati, prodotti e girati nei mesi di chiusura con tutte le regole del caso, spesso costruite mano a mano (come ad esempio Malcolm & Marie di Sam Levinson), ma proprio quelli sviluppati intorno al concetto di lockdown, ambientati durante la quarantena che il pubblico conosce benissimo e che utilizzano il lockdown con lo scopo di raccontare la trasformazione della quotidianità imposta dalla pandemia nello specifico contesto storico del Coronavirus. Oltre a essere troppo presto, è anche impossibile capire per quanto ancora risulteranno interessanti, per quanto ancora avranno qualcosa da dire e varrà la pena ascoltarli.
Per questo motivo è difficile riferirsi a essi già come a un sotto-genere, nonostante la vasta produzione in serie attualmente in corso a Hollywood (e non solo, basti citare il caso di Bad luck banging or loony porn, vincitore dell'Orso d'Oro all'ultima Berlinale) possa quasi "prenotargli" un posto nei futuri libri di storia del cinema, se non come un genere a sé stante quanto meno come una parentesi fatta sempre di più di vita propria.
E Locked Down, il nuovo film di Doug Liman stupendamente sceneggiato da Steven Knight (che torna a collaborare con Anne Hathaway dopo Serenity - L'isola dell'inganno) è a tutti gli effetti un film di parentesi.

Lockdown alla londinese

La storia è quella di Linda (Hathaway) e Paxton (Chiwetel Ejiofor, in una prova fatta di tutte le sfumature del tragicomico), una coppia londinese in crisi da ben prima della pandemia ma che una volta arrivata al limite (e finalmente pronta a implodere) si ritrova costretta - dal lockdown imposto da Boris Johnson - a continuare a vivere sotto lo stesso tetto.
Naturalmente la convivenza non sarà affatto facile, ma Knight è uno sceneggiatore troppo in gamba per buttarla solo sulla commedia dunque non aspettatevi solo risate e romanticherie varie ed eventuali.
Il tragicomico menzionato per la prova di Ejiofor viene tutto dall'esemplare e cangiante copione dell'autore de La promessa dell'assassino e Locke, che segue i due protagonisti intrappolati nel tentativo di affrontare non solo la propria situazione sentimentale ma anche i tanti problemi legati alla vita professionale.
Una cosa che offre a Liman e a Knight lo spunto per avviare quei ragionamenti sulla nuova quotidianità del mondo del covid tipica di questo genere-parentesi che sono i film sul lockdown.

Addirittura una serie di coincidenze - costruite con la scrittura e mai forzate - trasformeranno quella che all'apparenza è una commedia romantica in un appassionante heist-movie dai risvolti imprevedibili, in una commistione esemplare di auto-ironia, dolcezza, tensione e suspense.
Da sottolineare la pesante influenza degli screen-life movie (genere ideato e reso famoso da Timur Bekmambetov nel quale la narrazione si svolge tutta attraverso gli schermi dei dispositivi, a sua volta evoluzione statica del più dinamico mockumentary) e l'attenzione per lo sviluppo caratteriale e psicologico dei due protagonisti, con uno sguardo molto concentrato sui gesti, sui tic, sulle routine dell'oggi in costante dialettica conflittuale con quelle del passato.

Queste componenti, queste parentesi, si avvicenderanno donando al film una fluidità che parrebbe impensabile veder accostata a un'opera costretta principalmente tra le mura di una casa, e il paradosso sta tutto in quel titolo che sebbene si auto-dichiari "chiuso" invece nasconde una voglia di apertura e di libertà che dall'individuale tende a sfociare addirittura nel collettivo.

Locked Down Auto-ironico, dolcissimo, prepotentemente teso nella descrizione dei rapporti interpersonali e da un certo punto in poi addirittura ricchissimo di suspense, Locked Down è un racconto camaleontico attraverso il quale il regista Doug Liman e lo sceneggiatore Stephen Knight non si limitano a fare di necessità virtù (girando un film sul lockdown durante quel periodo e imparando mano a mano a seguire le linee guida imposte dalla produzione) ma sembrano volersi divertire a inventare nuove sfide scena dopo scena. Anne Hathaway e Chiwetel Ejiofor vantano una chimica perfetta tanto per la rappresentazione dei due protagonisti quanto per la costruzione del terzo grande personaggio del film, la coppia che deve imparare a risollevarsi.

7.5

Quanto attendi: Locked Down

Hype
Hype totali: 2
60%
nd