Recensione Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet

Un bambino fuori dagli schemi per un film come tanti altri...

Recensione Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet
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A che cosa pensi costantemente quando hai 10 anni? Al non voler andare a scuola, a nasconderti da tua madre mentre la cerchi costantemente con gli occhi, a divertirti con i tuoi amici e inventare costantemente giochi nuovi. A sognare. È così per tutti anche se spesso, guardando i bambini dall'esterno, non si direbbe. Qualcuno di loro, come il protagonista di Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet, sembrano tutti concentrati in qualcosa di troppo adulto e, a dire il vero, troppo complicato da comprendere anche per gli adulti. La sua mania? La fisica, le invenzioni, la cartografia: T.S. studia tutto con estremo interesse ed entusiasmo, trasformando anche le azioni più semplici in un complicato, ma puntualmente perfetto, gioco di grafici e diagrammi, leggi e soluzioni ovvie. È indubbiamente un ragazzo fuori dagli schemi, diverso dagli altri, un alieno nel territorio del Montana, dove vive con la sua famiglia. Il film di Jean-Pierre Jeunet segue T.S. in quella che potrebbe essere l'avventura più grande della sua vita!

In moto perpetuo

T.S. Spivet (Kyle Catlett) è un bambino prodigio di 10 anni con una forte passione per la cartografia e le invenzioni, che cerca di applicare a tutti gli avvenimenti della sua vita nel ranch in Montana dove vive con la sua famiglia. Sua mamma (Helena Bonham Carter) è ossessionata dalla morfologia degli insetti, suo padre è un vero e proprio cowboy (nato però in un periodo storico sbagliato), sua sorella sogna di diventare famosa, magari partecipando a Miss America. E poi c'era Layton, suo fratello gemello, morto in un incidente nel fienile. I due ragazzi erano diversissimi tra loro, ma legati come solo due gemelli possono essere. Dal giorno dell'incidente nessuno ha più parlato di quello che è successo nel fienile e tutti si sono chiusi all'interno delle proprie passioni/ossessioni. Un giorno T.S. riceve una telefonata dall'Istituto Smithsonian, che gli annuncia la vittoria del prestigioso premio Baird per la sua invenzione di un dispositivo dal moto perpetuo. All'insaputa di tutti, T.S. salta su un treno e attraversa l'America per raggiungere Washington... peccato che nessuno allo Smithsonian si sia accorto che è ancora solo un bambino!

Straordinario o Classico?

Per analizzare questo film basta utilizzare i suoi due titoli come chiave di lettura. Quello originale, The Young and Prodigious T.S. Spivet, pone luce sulla straordinarietà del suo protagonista, sulla genialità del suo cervello e di come la sa giovane età, collegata a tutto questo, influenzi la sua vita e le sue decisioni. Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet, invece, decide di puntare tutto sulle conseguenze del suo essere speciale, sul viaggio che il suo protagonista decide di intraprendere per allontanarsi dalla sua famiglia e ritirare il premio, illudendo lo spettatore con la promesse di avvenimenti incredibili, quasi magici. Dove si nasconde la verità? Dire che si trova nel mezzo sarebbe forse scontato, ma è la pura verità. Il film è una delle più classiche avventure per ragazzi, tra personaggi dalla dubbia natura (è difficile per un bambino capire chi è davvero buono e chi no, di chi fidarsi e da chi nascondersi) e paesaggi normalissimi ma apparentemente straordinari, per chi non è mai stato così lontano da casa. La narrazione di Jean-Pierre Jeunet è semplice e divertente, ironica e fresca come solo l'infanzia può concedersi, un po' sopra le righe, ammantata di racconti, favole e inseguimenti e permette alla storia di scorrere davanti agli occhi dello spettatore con un piacevole alternarsi di sorrisi e magoni. E per tutto il tempo vi verrà da pensare a qualcos'altro, da chiedervi dove e come avete già visto tutto ciò.

Lo Straordinario Viaggio di TS Spivet 3D Lo Straordinario Viaggio di T.S. Spivet è un film per ragazzi davvero piacevole, divertente soprattutto quando la narrazione si sposta nella mente del suo giovane protagonista, colorato e adatto a tutta la famiglia. Ma ha il piccolo difetto di essere un’accozzaglia di già visto, già sperimentato, già provato. Un puzzle composto dagli espedienti più riusciti di altri progetti per ragazzi, una pellicola che, escluso l’intrattenimento offerto dal 3D, funzionerebbe molto meglio in televisione che al cinema.

6

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