Recensione Lissy principessa alla riscossa

La principessa Sissi, come non l'avete mai vista

Recensione Lissy principessa alla riscossa
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Lissy (doppiata dalla Cuccarini) vive con il suo bel Franz a Vienna, fra sfarzo, servitù e tutte le comodità possibili. Contemporaneamente, a migliaia di chilometri di distanza, uno Yeti si diverte a seviziare poveri animaletti indifesi ma, dopo essersi letteralmente pulito il sedere con un Porcospino, a causa di un incidente finisce sulle porte dell'inferno dove fa la conoscenza con Satana in persona (o in più persone, dato che il Diavolo mostra fin dalle prime battute una psiche abbastanza schizoide). Questi gli proporrà un patto per aver salva la vita: lo Yeti dovrà portare negli inferi la donna più bella del mondo entro la successiva settimana. Chi sarà la "fortunata"? Esatto proprio Lissy che, durante un'esibizione burlesque degna di Dita Von Tease, sarà rapita e allontanata per la prima volta nella sua vita dal castello dorato dove viveva. Franz, l'arciduchessa madre ed uno scapestrato Feldmaresciallo partiranno alla volta della Baviera in una improbabile missione di salvataggio. Ma molti inconvenienti sono di la da venire.

Il Destino di un'imperatrice

Scritto, diretto ed interpretato (almeno nella versione originale) dall'autore tedesco Michael "Bully" Herbig, notissimo in patria per alcuni cartoon politicamente scorretti ed uno show televisivo, Lissy principessa alla riscossa porta alle estreme conseguenze la deriva "adultofila" che il cinema d'animazione tridimensionale ha avuto fin dai suoi esordi. Sia nei lavori Pixar che in quelli Dreamworks, infatti, l'umorismo dei personaggi strizza spesso l'occhio al pubblico più maturo, in continui giochi di rimandi, citazioni ed ammiccamenti. Herbig, molto semplicemente ha preso atto di questa tendenza e ci ha costruito intorno un film per adulti, incomprensibile e, molto probabilmente, noioso per tutto il pubblico che abbia meno di 16 anni. La base del film è, manco a dirlo, la mitica trilogia cinematografica dedicata all'imperatrice d'Austria con protagonista Romy Schneider; Franz indossa esattamente gli stessi abiti di Karlheinz Bohm e parla con lo stesso, ridicolo, linguaggio forbito (con tanto di "Maman!" vari, proprio come nell'adattamento italiano originale del '56), anche l'arciduchessa madre è stata disegnata sui tratti dell'attrice originale, così come le scenografie e gli sfondi richiamano in maniera più o meno sottesa il film di Marischka (in una scena addirittura si nota che l'affresco appeso alla parete altro non è che una foto di scena tratta da Sissi - Il destino di un'imperatrice). I tanti estimatori della pellicola, dunque, avranno di che divertirsi, riconoscendo luoghi, situazioni e battute, ovviamente tutte viste attraverso gli occhiali distorcenti della caustica ironia di Bully.Ma i rimandi non si fermano qui, praticamente ogni sequenza cita o fa il verso ad un altro film, da Indiana Jones, al Signore degli Anelli, passando per King Kong, Ogni maledetta domenica e Titanic; il più delle volte però il risultato è fiacco e sa di già visto, le gag cinematografiche sono quasi tutte telefonate e non aggiungono niente alla storia, e anzi, tendono a soverchiarla. Gli unici momenti davvero divertenti sono gli scambi di battute fra l'Arciduchessa Sibilla e il Feldmaresciallo con il quale intrattiene un morboso rapporto dai risvolti sadomasochistici, per il resto non c'è davvero nulla di notevole ed i sorrisi che magari le prime scene riescono a strappare lasciano molto in fretta spazio all'indifferenza. Lissy, purtroppo è un film schiacciato dai suoi eccessi, l'overdose di citazioni non fa apprezzare lo sforzo degli sceneggiatori di imbastire un cartoon per adulti vero, non mediato da esigenze di rating, e le poche battute davvero cattive si riducono ad un paio di riferimenti al "cespuglio" dell'imperatrice ed al re di bastoni con cui l'arteriosclerotico padre di Franz vorrebbe giocare. Insomma, non si capisce mai se l'obiettivo di Herbig fosse prendere in giro il cinema d'oltreoceano oppure giocare a far la parodia di un mostro sacro del cinema Austriaco. In entrambi i casi l'operazione non è riuscita, Lissy non ha un decimo della classe di un Madagascar qualsiasi ed i riferimenti ai film con la Schneider sono troppo criptici per essere colti dal grande pubblico che, molto difficilmente fuori dai patrii confini conoscerà a menadito tutta la vicenda cinematografica della Giovane Imperatrice.

Cuccarini esordiente

La Cuccarini, qui alla prima esperienza come doppiatrice, se la cava meglio di quanto ci aspettassimo, con la sua recitazione in falsetto volutamente caricata e sopra le righe. Nella norma invece le altre voci, tutte provenienti dal classico repertorio dei cartoni animati a basso budget. Sufficiente invece l'adattamento che, nonostante alcune difficoltà nel tradurre certi riferimenti ed alcuni giochi di parole troppo teutonici, trasmette almeno in parte la carica "scorretta" che il film avrebbe dovuto avere. A chi capisce il tedesco comunque, consigliamo una visione in lingua originale, anche solo per apprezzare il lavoro di Herbig che, da solo, da la voce a molti dei personaggi principali (Lissy inclusa).

Lissy principessa alla riscossa Lissy principessa alla riscossa non centra nessuno degli obiettivi che si era proposto, dando vita ad una parodia fiacca, poco significativa e soprattutto già vista in qualsiasi show televisivo o, addirittura, negli stessi film che si sarebbero voluti parodiare. Consigliato solamente ai fan della Sissi di Romy Schneider che hanno voglia di divertirsi un po’ guardando la loro eroina da un punto di vista un tantino diverso.

5

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