Senza Limiti Recensione: su Netflix il romanticismo va in apnea

La pellicola ispirata ad eventi realmente accaduti intriga con il suo racconto di uno sport estremo, ma vacilla sul piano sentimentale.

Senza Limiti Recensione: su Netflix il romanticismo va in apnea
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L'uomo che abbraccia in maniera totalizzante le profondità dell'acqua ed al tempo stesso sfida i limiti imposti dal suo corpo è il concetto basilare che si annida nel cuore dell'immersione in apnea, uno sport in grado di lasciare (letteralmente) senza fiato per la durezza delle sue prove, ma anche per la spaventosa bellezza nascosta nella vuota vastità dei mari e degli oceani. All'alba del nuovo millennio, la disciplina estrema è presa d'assalto dalla bramosia competitiva di Audrey Mestre, un'apneista francese proprietaria di un talento naturale così scintillante da portarla all'ottenimento di svariati record mondiali durante le sue prime immersioni certificate.

David Rosenthal porta sul grande schermo la storia dell'atleta transalpina, e dell'amore tumultuoso che la legava al suo istruttore Pipìn Ferreras, con una pellicola che si configura come una rilettura prettamente francese di quella storia avvenuta in realtà in Sud America. Senza Limiti - che trovate tra i film Netflix di settembre 2022 - è un film capace di intrattenere grazie alla cornice ben architettata di una disciplina semplice soltanto all'apparenza, ma le tematiche sentimentali sono scialbe ed afflitte dalla scarsa profondità emotiva dei suoi protagonisti.

Sola contro il mare

All'interno della rivisitazione in chiave romantica e drammatica del film, Audrey Mestre diventa Roxana (Camille Rowe), una giovane ragazza francese che frequenta l'università con scarso trasporto. Un volantino che pubblicizza i corsi di apnea le riporta alla memoria l'infanzia trascorsa ad esercitarsi col nonno nelle immersioni subacquee, ed è anche in nome di quei ricordi che decide di partecipare nonostante le ristrettezze economiche.

Le lezioni sono tenute da Pascal Gautier (Sofiane Zermani), detentore di numerosi record mondiali nella disciplina, con il quale Roxana si imbarca in una relazione nata da un amore a prima vista. La ragazza abbandona gli studi e sceglie di seguire l'insegnante nel tour di eventi sportivi entrando a far parte della sua squadra, ed è durante le lunghe giornate trascorse in acqua che Pascal nota le formidabili capacità della compagna: dopo averla convinta a partecipare alle gare di immersione, l'uomo le insegna il modo migliore per sfruttare le sue doti naturali, portandola in brevissimo tempo a competere per i record mondiali di uno sport che vede assottigliarsi sempre di più la distanza tra uomini e donne.

La bellezza subacquea

Muovendo la sua storia competitiva all'interno delle profondità acquatiche, la pellicola riesce ad affascinare grazie ai ripetuti scorci sottomarini che puntellano con grazia la visione, all'interno di una cornice color blu capace di trasmettere efficacemente la durezza di una disciplina così estrema.

Il maggior merito narrativo dell'opera si trova nel suo delineare la competizione come uno sport di squadra, rivoltando i preconcetti di chi non è avvezzo al mondo dell'immersione. Sin dalla preparazione alla discesa, infatti, il film trasmette l'importanza fondamentale che risiede in ogni singolo membro del team, il quale si dimostra quindi vitale non solo allo svolgimento della gara, ma soprattutto alla sopravvivenza stessa dell'apneista. L'intera trama sportiva affascina grazie al materialismo del suo racconto, il quale non si lascia attrarre dalla faciloneria che ha affossato altri titoli dedicati all'argomento (nonostante gli esponenti "divertiti" del genere abbiano creato il fortunatissimo filone dedicato agli squali, qui potete trovare i migliori shark movie della storia), ma sceglie di dipingerlo con concretezza donandogli l'estrema serietà che merita.

La regia di Rosenthal segue lo svolgersi dei suoi eventi marini lasciando la telecamera ondeggiare insieme all'acqua, cercando di restituire il senso di solitudine garantito dall'immersione nelle scure profondità, ma risulta meno riuscita la costante riproposizione della stessa modalità anche sulla terraferma. La telecamera operata a mano di Senza Limiti è in perenne movimento, barcolla intorno agli attori anche quando hanno i piedi saldi a terra, scadendo in una fastidiosa sensazione di galleggiamento che spoglia di concretezza l'immagine e di conseguenza il racconto.

Un amore insufficiente

Se nella fattualità della disciplina il film trova il suo pregio più brillante, è nella rappresentazione dei sentimenti che invece rimane senza ossigeno. L'intera sottotrama romantica che unisce Roxana e Pascal è di una pochezza ai limiti dell'adolescenziale, nasce nell'immediata sessualità di un incontro casuale e cresce senza reali spunti emotivi, anche a causa di un protagonista maschile che si delinea fin da subito scontroso ed egocentrico.

Riesce complicato empatizzare con la donna ed i suoi sentimenti contrastanti, e non aiutano nell'impresa i dialoghi posticci che accompagnano la loro relazione sconclusionata, così come appare poco riuscita l'interpretazione del rapper Sofiane nei panni del protagonista, delineato da una scarsa espressività che finisce col naufragare il suo (già debole) personaggio. Seguendo lo stesso percorso di improbabilità che lascia latitare il romanticismo, anche la regia si rinchiude in un eccesso di artifici ridondanti, tra i continui slow motion delle sequenze acquatiche ed una fotografia bloccata sui toni del giallo e dell'arancione, mentre la colonna sonora orchestrale soffoca ogni istante di silenzio impedendo allo spettatore di immergersi con decisione nelle affascinanti profondità del mare.

Senza Limiti Nella sua duplice natura, quella drammatica opposta alla sentimentale, il film di Rosenthal vive di convincenti luci e di terribili ombre: se la narrazione della disciplina subacquea cattura lo spettatore grazie alla serietà con la quale tratta l'argomento, lo stesso non si può dire della sottotrama romantica che unisce i suoi protagonisti. Il mondo competitivo dell'immersione tiene alti i ritmi del racconto anche all'interno di scene apparentemente banali, come quelle che descrivono la preparazione alla gara, mentre la relazione tra Roxana e Pascal sfiora il campo adolescenziale a causa della pochezza emotiva di un amore incomprensibile, affossata in via definitiva dall'interpretazione insufficiente che scarnifica del tutto un già debolissimo protagonista maschile.

5.5

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