Le spie della porta accanto: la recensione del film con Gal Gadot e Jon Hamm

Greg Mottola dirige Zach Galifianakis, Isla Fisher, Jon Hamm e Gal Gadot in una variazione stanca e prevedibile sul tema della commedia spionistica.

Le spie della porta accanto: la recensione del film con Gal Gadot e Jon Hamm
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In un'intervista concessa in occasione dell'uscita di Kingsman: Secret Service, il regista Matthew Vaughn ha affermato di aver preferito dare la precedenza a quel progetto rispetto a X-Men - Giorni di un futuro passato - realizzato poi da Bryan Singer - anche perché stava emergendo, a livello di pianificazione dei vari studios hollywoodiani, un vero e proprio filone di pellicole spionistiche in salsa comica o comunque dissacrante, e gli interessava quindi uscire nelle sale prima che il suo film rischiasse di perdersi nel mucchio. Una precauzione sensata e giustificata, se si pensa alla figura non proprio positiva - in termini sia di critica che di accoglienza da parte del pubblico - fatta da Operazione U.N.C.L.E. e Grimsby - Attenti a quell'altro (se l'è invece cavata abbastanza egregiamente Spy). Un duo al quale possiamo aggiungere, a quasi due anni dall'inizio del filone, Le spie della porta accanto (Keeping Up with the Joneses in originale), variazione sul tema dove purtroppo, rispetto agli altri titoli menzionati, mancano proprio le risate, e questo nonostante i nomi coinvolti, davanti e dietro la macchina da presa: dal "mad man" Jon Hamm alla wonder woman Gal Gadot passando per il talento comico Zach Galifianakis e la sexy Isla Fisher.

Sesso, bugie e palline antistress

In cabina di regia ritroviamo Greg Mottola, assente dal cinema da quasi sei anni dopo la parentesi televisiva di The Newsroom (Paul risale alla primavera del 2011). Nome di un certo spessore nel campo della commedia anglosassone grazie a Superbad e Adventureland. In mano sua era lecito pensare che la premessa di un film come Le spie della porta accanto - una coppia residente nella provincia americana viene coinvolta in un intrigo internazionale a causa dei nuovi vicini, entrambi agenti governativi - generasse risultati spumeggianti. Invece abbiamo a che fare con una trama stanca e prevedibile in mano ad un cineasta che, a sorpresa, non riesce a gestire il minimo di potenziale comico insito nella materia prima. Un'occasione sprecata le cui dimensioni aumentano se si considera che tre degli interpreti principali (senza dimenticare attori comici di non poco conto come Matt Walsh e Patton Oswalt in ruoli secondari) sono Zach Galifianakis, Isla Fisher e Jon Hamm, persone solitamente in grado di strappare più di una risata anche in film non all'altezza del loro talento. Questa volta invece anche loro recitano con una sorta di pilota automatico, facendosi rubare la scena, inaspettatamente, da Gal Gadot. Purtroppo il suo carisma non è sufficiente a risollevare in modo soddisfacente le sorti di un film inerte e stanco, che già adesso può essere considerato una nota a piè di pagina nei curricula dei suoi protagonisti.

Le spie della porta accanto Una combinazione promettente in cabina di regia e davanti alla macchina da presa non basta per elevare una sceneggiatura piuttosto debole, rivisitazione alquanto fiacca del tema dello spionaggio riletto in chiave comica. Potrebbe dare qualche soddisfazione ai fan di Gal Gadot, ma difficilmente convincerà gli appassionati del genere.

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