Recensione Le sorelle perfette

Tina Fey e Amy Poehler tornano al cinema per invitarci a una festa senza limiti, freni e inibizioni... come ai tempi del liceo che tanto rimpiangono.

Recensione Le sorelle perfette
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La coppia Amy Poehler e Tina Fey non ha bisogno di nessuna presentazione: spiccata ironia, eccelsa capacità di caratterizzazione dei personaggi e una comunicazione pungente sono solo alcuni dei tratti che le hanno rese celebri durante la loro partecipazione al Saturday Night Live. La loro collaborazione va avanti ormai da molto tempo e il cinema le aveva già viste insieme nel 2008 con Baby Mama. In Le Sorelle Perfette, film del 2015 che solo ora arriva nei cinema italiani, i ruoli si scambiano per cercare di creare nuovi divertenti equilibri. Tina Fey diventa Kate, madre disorganizzata e incapace di prendere seriamente un impegno, mentre ad Amy Poehler tocca interpretare Maura, la sorella minore responsabile, sempre preoccupata per il bene del prossimo e incapace di vivere al massimo la sua vita. Quando i genitori le informano di voler vendere la casa in cui sono cresciute, le due sorelle dovranno tornare in Florida per rimettere a posto le loro vecchie camere e, magari, riprendersi un po' di quella spensieratezza che le caratterizzava da adolescenti.

Non così tanto diverse

Le Sorelle Perfette mette in chiaro fin da subito quali sono le differenze tra Maura e Kate. La prima è cresciuta troppo in fretta, assumendosi fin da piccola tutte le responsabilità ed assumendosi il ruolo di mamma della situazione. Pur essendo la sorella minore, è stato sempre suo il compito di badare alla scalmanata Kate, un'abitudine che non ha di certo perso con il passare degli anni, diventando un'infermiera divorziata con l'hobby di accudire senza tetto e randagi bisognosi. Kate, al contrario, è sempre stata l'anima di ogni festa, la ragazza che ha fatto ogni tipo di esperienza e rendeva ogni momento memorabile ed esagerato e, anche adesso che è mamma di un'adolescente, non riesce a muoversi a un ritmo più pacato, che le permetta di mettere in ordine la sua vita, costantemente in bilico tra un lavoro perso e il cercare una casa in cui poter vivere. Che cosa hanno in comune queste due sorelle? La nostalgia verso gli anni passati nella vecchia casa di famiglia, proprio quella che adesso i loro genitori hanno deciso di vendere. In una situazione di eterno stallo, in cui i ruoli sono da sempre ben definiti e inamovibili, questa notizia destabilizza ogni equilibrio, accompagnando il film nella sua fase più selvaggia e divertente... ma anche più confusa. Già perché, appena messo piede sul viale dei ricordi, le differenze tra Maura e Kate sembrano improvvisamente sparire e le due sorelle, che decidono di organizzare una festa per riassaporare la libertà vissuta (o persa) durante gli anni di scuola, iniziano a vestirsi, pensare e comportarsi esattamente allo stesso modo, appiattendo ogni imperfetto angolo che avrebbe permesso un'evoluzione dei personaggi con l'avanzare della narrazione. Amy Poehler e Tina Fey, oggettivamente sempre molto in sintonia tra di loro, è come se sparissero, inglobate all'interno di una sceneggiatura che non le mette più al centro dell'attenzione, che non le elegge più come fulcro della trama, pur cercando di raccontare la loro storia. Sono loro le indiscusse protagoniste, almeno sulla carte, de Le Sorelle Perfette eppure nel momento in cui la festa che hanno deciso di organizzare insieme a tutti i loro vecchi compagni prende vita, le loro personalità spariscono, sopraffatte da quelle di tutti gli altri.

L'anima del film: la festa

Le Sorelle Perfette, a dire il vero, sembra diviso in due parti. La prima ha il compito di preparare il territorio e lo spettatore a tutto quello che potrebbe succedere nella seconda, rappresentata in tutto e per tutto da questa grande festa organizzata dalle due sorelle. Tutti i vecchi amici, ormai adulti e apparente responsabili, sono stati invitati per rivivere insieme i vecchi anni di gloria. Tutti volti noti e amati del Saturday Night Live che regalano al film delle gag davvero divertenti, esagerate e pungenti che, oltre a far sorridere il pubblico, lo accompagnano anche all'interno di una riflessione sulla società moderna e sulla sua incapacità cronica di accettare serenamente la propria maturità emotiva. Le Sorelle Perfette prende vita proprio nel momento in cui la festa si accende e inizia a degenerare e, pur perdendo di vista i ruoli iniziali e inversi di Maura e Kate, riesce comunque a dimostrare quando Hollywood sia perfettamente a suo agio nel gestire queste situazioni senza freni, completamente fuori dagli schemi, volutamente assurde e spesso becere, senza scadere completamente nel volgare.

Le sorelle perfette Le Sorelle Perfette è un film decisamente al femminile in cui, più che Tina Fey e Amy Poehler, ad attirare l’attenzione dello spettatore sono una “cattivissima” Maya Rudolph e un imperturbabile John Cena. Un film che non emerge certo per la sua originalità o per portare a un nuovo livello questo genere di storie, ma che riesce comunque a difendersi bene, offrendo allo spettatore un intrattenimento di facile fruizione, senza impegno e giudizi e provando, in qualche modo, a portarlo a riflettere su una condizione sociale sempre più dilagante. Ma solo dopo i titoli di coda, quando la festa è finita, le case sono distrutte, i terreni sprofondati e tutto può tornare a un’apparente normalità.

6

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