Lazarus Project - Un piano misterioso, recensione del thriller con Paul Walker

Ben ha trascorso parte della sua vita in carcere per dei piccoli furti e ha conosciuto sua figlia quando questa aveva già tre anni. Proprio per questo ha deciso di abbandonare per sempre la vita criminale e trovato un lavoro fisso e onesto, facendo grandi progetti per il futuro con la moglie. Il ritorno del fratello, appena uscito di galera, coincide con il licenziamento da parte della ditta in cui prestava servizio e Ben si fa così coinvolgere dal consanguineo in un un nuovo colpo. La rapina però non va come previsto e ben tre persone, incluso il parente, perdono la vita, con Ben che viene arrestato e condannato a morte per iniezione letale.
In Lazarus Project - Un piano misterioso l'uomo si risveglia miracolosamente in una clinica psichiatrica, dove gli viene affidato il ruolo di manutentore, ma nonostante sia conscio di aver avuto un'altra possibilità non fa altro che pensare alla sua famiglia. Un individuo sconosciuto però continua a ripetergli di non sprecare la nuova possibilità concessa e che il tentativo di tornare dai suoi cari potrebbe costare la vita non solo a lui. Con il passare dei giorni il "risorto" comincia a scoprire inquietanti verità sul reale stato dei fatti.

Fuori dall'incubo

Prodotto e interpretato nel 2008 dal compianto Paul Walker, il film di John Glenn, sceneggiatore al suo esordio dietro la macchina da presa, sembra uscito dal decennio precedente per gestione delle atmosfere e delle dinamiche narrative, in un crescendo mystery che lascia con il fiato sospeso fino all'epilogo, vero e proprio punto debole di un'operazione che, pur non raccontando nulla di realmente nuovo, offre interessanti spunti di riflessione. Lazarus Project - Un piano misterioso possiede infatti diverse cartucce in fase di sceneggiatura e riesce a montare una curiosità sempre più crescente nello sguardo del pubblico, procedendo attraverso un accumulo di indizi che mescolano elementi terreni a potenziali interventi sovrannaturali, con incubi e allucinazioni di cui è vittima il protagonista, ulteriori elementi di dubbio che fanno il paio con l'ambientazione in una clinica psichiatrica.
Un thriller psicologico che si ammanta di sfumature horror e che trova adeguato supporto dalla performance del suo protagonista, qui in una delle prove più riuscite di una carriera finita troppo presto, abile nell'insinuare nuove piste introspettive all'interno di un impianto base discretamente curato anche nella gestione delle figure secondarie.