Recensione Late Blossom

Una favola, tenere e romantica, sull'amore e la vecchiaia

Recensione Late Blossom
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Kim Man-seok (Soon-jae Lee), vedovo da molti anni, incontra una sera per caso Song (So-jeong Yun), un'anziana zitella. L'uomo ha un carattere scontroso, ma questo non gli impedisce di affezionarsi alla donna, pronto forse a riscoprire nuovamente l'amore. Jang Goon-bong (Jae-ho Song) gestisce invece un autoparcheggio, e vive con la moglie (Su-mi Kim) malata ormai da diverso tempo di Alzhaimer. Tra le due coppie nasce ben presto una sincera amicizia, finché un giorno...Ha trionfato all'ultimo Florence Korea Film Festival, Late Blossom (conosciuto anche con il titolo I love you), film diretto da Chang-min Chu (Mapado) tratto dal webtoon (manhwa di successo pubblicati online) di Kang Pool, dal quale avrà il via prossimamente anche una serie televisiva.

I love you

L'amore al tempo del crespucolo. Si potrebbe sintetizzare in questa semplice ma incisiva tagline l'essenza più pura di Late Blossom. Prima di cominciare un'analisi nel senso più ampio del termine, è doverosa una premessa: si ha l'impressione che al regista piaccia 'vincere facile', ma il risultato finale è senza dubbio degno di nota. La pellicola ha tutte le carte in regola per emozionare il pubblico di ogni età, e forse proprio per questo in più di un'occasione ad un occhio critico spuntano diversi dubbi su una presunta artificiosità dell'intera operazione, apparentemente costruita a tavolino per ottenere lauti incassi. Ma nonostante questa impressione, più volte rimarcata durante la visione, non mancano i motivi di plauso per una storia in grado di toccare profondamente le corde del cuore, emozionando a più riprese e commuovendo a dismisura, soprattutto nei minuti finali dove è assai arduo trattenere qualche lacrimuccia. E' proprio nella semplicità che il film trova il suo punto di forza, trainando una storia furbescamente malinconica con alti picchi di toccante tenerezza, non disdegnando una sottile e genuina verve comica. L'età dei protagonisti, senza dubbio fondamentale per le svolte narrative, fotografa bene la situazione in cui molte persone, con la perdita della giovinezza, si ritrovano sole e senza affetti, in attesa soltanto di un qualcosa capace di risvegliarle dal torpore. L'incontro casuale tra i quattro protagonisti è così, seppur volutamente forzato, un motivo per continuare a vivere e trascorrere gli ultimi anni in compagnia di un amico o di un nuovo amore. Chang-min Chu è abile nel dosare le emozioni, forse sin troppo (e da qui il sentore di una ricercata perfezione che in alcuni -fortunatamente rari- tratti irrita), accompagnando le vicende dei protagonisti con una colonna sonora strappalacrime che stride con la sincerità del racconto. Straordinari i quattro protagonisti, tra i quale sarebbe davvero impossibile eleggere il migliore, e ottimi anche i comprimari, su cui spicca la bella Song Ji-Hyo (A Frozen Flower) nei panni della simpatica nipote di Kim Man-Seok.

Late Blossom Nonostante un forte sentore di furberia registica, Late Blossom è una pellicola che riesce a commuovere trattando il tema dell'amore e dell'amicizia ai tempi della vecchiaia. Un cast strepitoso, e una storia genuina in grado di emozionare un pubblico di ogni età fanno di Late Blossom una favola tenera, di cui innamorarsi al primo sguardo.

7

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