La verità sta in cielo, Riccardo Scamarcio 'anima nera': la recensione

Arriva al cinema La verità sta in cielo, film che ricostruisce il caso della sparizione di Emanuela Orlandi. Riccardo Scamarcio è il boss Enrico De Pedis

La verità sta in cielo, Riccardo Scamarcio 'anima nera': la recensione
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Esistono storie che hanno infangato una nazione e che hanno palesato al mondo torbidi intrecci fra malavita e poteri forti. È il caso della sparizione di Emanuela Orlandi, quindicenne cittadina vaticana (figlia di un messo pontificio) che il 22 giugno 1983 svanisce nel nulla, dando vita ad uno dei casi mediatici e giudiziari rimasti tuttora insoluti. L'innocenza di un'adolescente romana data in pasto ad esponenti di spicco della criminalità organizzata, faccendieri, alte sfere politiche e religiose. Così, tra false piste atte a sviare le indagini - è il caso del presunto coinvolgimento del movimento estremista nazionalista turco denominato "Lupi Grigi" (a cui era legato il nome del terrorista Ali Agca) - e ostracismi da parte del Vaticano, che da decenni è in possesso di un dossier sulla Orlandi (secretato per chissà quale motivo), la vicenda si è apparentemente conclusa con l'archiviazione nel 2015 da parte della magistratura. L'impotenza degli organi giudiziari ha fatto sì che il caso della sparizione di Emanuela Orlandi riaprisse in altre sedi: ci ha pensato il regista Roberto Faenza, che con La Verità sta in cielo ha dato vita ad una ricostruzione accorta, dettagliata e coraggiosa dei fatti, prendendo le mosse da alcune rivelazioni della superteste Sabrina Minardi (nella pellicola è Greta Scarano a prestarle il volto), ex compagna del calciatore Bruno Giordano e per anni amante di Enrico De Pedis, detto Renatino, boss testaccino della Banda della Magliana (ha ispirato la figura del Dandi nel best-seller Romanzo Criminale di De Cataldo e nei relativi film e serie tv diretti rispettivamente da Michele Placido e Stefano Sollima).


Anime Nere

Faenza dà vita ad una pellicola sospesa fra l'accurata ricostruzine storica - alimentata da dossier processuali, scoop giornalistici e testimonianze scottanti - e la fiction televisiva, da cui riprende (purtroppo) anche il taglio registico (non a caso il cineasta italiano diresse nel 2011 il film tv Il delitto di via Poma), Il piglio documentaristico dell'opera è tradito subito dall'innesto di elementi frutto della fantasia del regista e degli sceneggiatori, abili a mettere in scena i fatti grazie ad una tripla scansione temporale in cui si delineano le vicende del tragico rapimento della Orlandi, dell'inchiesta giornalistica per conto della trasmissione televisiva Chi l'ha visto? di Raffaella Notariale (impersonata da Valentina Lodovini) e dell'iniziativa di un giornale britannico (elemento, questo, puramente di fantasia), che spedisce a Roma una reporter (Maya Sansa) per far luce sul caso Orlandi dopo il polverone alzatosi con lo scandalo Mafia Capitale. La verità sta in cielo (guarda il trailer del film) si palesa dunque come un ibrido, a metà fra il film inchiesta e il gangster movie. Un po' Suburra e un po' Blu Notte, il programma sui misteri italiani condotto dallo scrittore Carlo Lucarelli. Un film che chiama in causa le "anime nere" degli anni '80 e '90: dal reuccio della criminalità romana, il De Pedis di Riccardo Scamarcio (già "Nero" per Placido), al mefistofelico monsignor Marcinkus (Paul Randall), a capo in quegli anni dello IOR, passando per il banchiere Roberto Calvi ("apparentemente" suicida dopo il crack del Banco ambrosiano) e il faccendiere Flavio Carboni. Una "Guernica" tutta italiana, tappezzata da fiumi di banconote e colorata col sangue, ritratto di un paese sfigurato da biechi individui che rispondono ad un'unica logica: quella del profitto.

Quanto sei brutta Italia

Pazienza, dunque, se La verità sta in cielo è colpevole di qualche svarione tecnico (il più eclatante è l'audio fuori sync in fase di doppiaggio di alcune sequenze) e di qualche passaggio fin troppo didascalico e privo di mordente. Risponde ad un dovere più grande, quello di smuovere le coscienze dei protagonisti di oltre 30 anni di bugie e segreti, invocando, se non la giustizia, quantomeno la verità. Perché, per citare uno dei protagonisti del film, "a volte è meglio il clamore che il silenzio".

La verità sta in cielo La verità sta in cielo ha il grande pregio di far luce, una volta per tutte, su un caso scomodo come quello della sparizione di Emanuela Orlandi. Nel farlo, però, risulta debole sia dal punto di vista narrativo che del ritmo. Strabiliante il make-up di Greta Scarano, chiamata ad interpretare la superteste Sabrina Minardi sia negli anni in cui era l'amante di Enrico De Pedis sia durante le indagini della magistratura. Assieme a lei spicca Riccardo Scamarcio, a proprio agio nei panni del "Dandi" della Banda della Magliana.

5.5

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