Recensione La Verità è Che Non Gli Piaci Abbastanza

Se non ti chiama, se non ti dice ti amo,la verità è che non gli piaci abbastanza

Recensione La Verità è Che Non Gli Piaci Abbastanza
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Se lui non ti chiama

Quando siamo piccole ed un bambino ci tratta male, la prima cosa che facciamo è correre dalla mamma in lacrime.
Questo è il primo grande sbaglio delle ragazze: gli sceneggiatori de La verità è che non gli piaci abbastanza sembrano analizzare in maniera quasi freudiana il perché, nella società odierna, ci siano così tanti problemi a relazionarsi con l’altro sesso. In quel momento la mamma, che impersonerà il saggio di turno, ci dirà di non disperare, di non versare lacrime, perché se siamo state trattate in quel modo non è per cattiveria, ma sicuramente perché gli piacciamo troppo e, si sa, i ragazzi non sanno come comportarsi con i sentimenti. E da quel momento, nella vita della ragazza, cominciano i problemi. La saggezza verrà depositata nelle fidate amiche che in ogni occasione, per ogni appuntamento galante che sembra non essere disposto al lieto fine, inventeranno mille scuse per giustificare il sesso maschile e mantenere alto l’ego di quello femminile. Si susseguono una sfilza di “magari ha perso il tuo numero”, “non vuole rovinare la vostra amicizia”, “si sente minacciato dalla tua affermazione professionale” o il più originale “è stato mangiato da un leone” (più plausibile nelle comunità aborigene). Ma queste, in fondo, sono tutte scuse, perché la verità è che non gli piaci abbastanza.

Se lui non ti sposa

Il film si presenta con una trama dai motivi narrativi piuttosto semplici, resi interessanti grazie alla formazione ciclica della stessa. Tutti i personaggi sono collegati fra loro da interessi sentimentali più o meno ricambiati, in una corsa alla ricerca dell’amore e della felicità, così difficile da raggiungere in una città come Baltimora. L’esposizione filmica è interrotta di tanto in tanto da schermate nere che presentano l’argomento con una specie di titolo introduttivo. Ma non si tratta di una vera e propria divisione in capitoli alla Manuale d’Amore, quanto più della costruzione di un filo conduttore che sottolinea le motivazioni che portano allo svolgimento dei fatti sullo schermo.
Se lui non ti chiama: Gigi (Ginnifer Goodwin), voce narrante dell’intera vicenda, è ossessionata dal telefono. Due minuti dopo la fine di un primo appuntamento comincia a fissare lo schermo inerme del cellulare, a controllare la propria segreteria telefonica, ad osservare speranzosa il biglietto da visita appena consegnatelo. Ma le chiamate sembrano non arrivare mai e la sua indole insicura ma combattiva la porta ad inseguire i suoi quasi pretendenti, sorretta da giustificazioni al loro comportamento che lei stessa gli ha affidato. Cercando Conor (Kevin Connoly) si imbatterà in Alex (Justin Long), un cinico esperto di comportamenti maschili che cercherà di aiutarla a gestire i propri rapporti.
Se lui non ti sposa: Beth (Jennifer Aniston) e Neil (Ben Affleck) stanno insieme da sette anni. Convivono sotto lo stesso tetto e nessuna grave incomprensione sembra minare il loro rapporto. Ma Beth ha altre tre sorelle e quando l’ultima di loro annuncia il proprio matrimonio, nella relazione dei due sembra innalzarsi improvvisamente l’insormontabile muro del doversi sposare per ufficializzare il proprio rapporto. Ma Neil, contrario all’istituzione del matrimonio, preferisce lasciare l’appartamento e trasferirsi a vivere in barca dove, tra solitudine e chiacchierate, i suoi sentimenti verranno messi in luce.
Se lui non ti dice mai ti amo: Ben (Bradley Cooper) e Janine (Jennifer Connely) dopo un lungo fidanzamento si sono sposati ed hanno deciso di trasferirsi in una nuova casa. Un sera al supermercato Ben incontra Anna (Scarlett Johansson), sensuale ragazza con aspirazioni canore. Tra i due scatta irrimediabilmente la scintilla che avvia l’inesorabile processo di tradimenti e segreti. Ma per Ben lasciare sua moglie è un passo troppo difficile e Anna corre inevitabilmente a farsi consolare dalle attenzioni di Conor, innamorato di lei da tempo e che spera ancora che tra loro possa nascere una relazione seria e duratura.

Se lui non ti dice mai ti amo

La verità è che non gli piaci abbastanza è tratto dall' omonimo libro (edito da Salani e presentato in libreria in questo stesso periodo) scritto dagli sceneggiatori di Sex and te City, Greg Behrendt e Liz Tuccillo. Dopo il successo riscosso adattando alla televisione le avventure sentimentali della tormentata Carrie Bradshaw, i due ritornano a concentrarsi sulle intricate relazioni affettive con la stessa ironia che li ha resi celebri in tutto il mondo e un sottile velo di cinismo. Partendo dall’esperienza cartacea, che raccoglie le lettere di ragazze piene di false speranze e le rivelazioni fatte da un uomo che dice di capire e conoscere le regole del corteggiamento in quanto appartenente al sesso maschile, i due hanno costruito una storia all’apparenza frivola e disillusa, ma che si perde poi in sguardi verso i reali sentimenti dei protagonisti ed in pensieri profondi quasi accennati, senza mai appesantire la narrazione, senza trasformare la visione moderna e cosmopolita di questo complicato mondo in uno sguardo compassionevole ed emotivo. Il tutto è accompagnato da una regia, a cura di Ken Kwapis, che rispecchia la sua esperienza nel mondo dei serial tv. Scomponendo l’intero resoconto in episodi che si fondono in alcuni punti e si distaccano in altri, riesce a mantenere costante un ritmo narrativo piacevole e mai noioso. Il montaggio alternato delle varie vicende non disturba lo spettatore che già dai primi minuti del film si ritrova completamente immerso in sensazioni ed pensieri a lui familiari.

Non farti illusioni

A tenere in piedi l’intera macchina scenica de La verità è che non gli piaci abbastanza non è solo il cast tecnico, comunque ben organizzato ed impeccabile, ma anche la moltitudine di volti famosi che interpretano i vari personaggi. Pur non essendo il fulcro centrale della narrazione, interpretazioni come quelle di Ben Affleck, Jennifer Aniston e Scarlett Johansson si imprimono nella mente dello spettatore per essere congeniali al ruolo e mai sopra le righe. Semplici, lineari, capaci di fondere i sentimenti più prorompenti con la freschezza della commedia, di affrontare sullo schermo i piccoli e grandi drammi di una relazione amorosa districandosi tra piccole dosi di drammaticità e realistica razionalità. Lascia un po’ perplessi il ruolo di Drew Barrymore che, oltre ad essere uno dei produttori del film, interpreta Mary, una giornalista che ha problemi a relazionarsi in maniera fisica con i propri partner e si affida completamente alle nuove tecnologie. Ma tra myspace e cellulari il suo personaggio ci appare quasi superfluo, completamente estraibile dalle altre vicende senza che esse perdano qualcosa in comunicazione, inserito tra gli episodi per garantire un ruolo alla famosa attrice o forse per permettere la chiusura del ciclo narrativo al termine della pellicola.
Tuttavia, il dubbio che più si è insinuato in noi non riguarda la pertinenza della Barrymore all’interno del cast recitativo, quanto più il riscontro che questo film può avere sul pubblico. Le spettatrici già entusiaste di Sex and the City o del più recente I love Shopping, adoreranno senza nessuna ombra di dubbio questa tenera e pungente visione del mondo, molto femminile se pur puntellata dalle perle di saggezza che Alex regala a Gigi, manifesto di un modo di pensare stereotipato ma tipicamente maschile. Ma il film riuscirà a conquistare anche i meno favorevoli appartenenti al sesso forte?

La Verità è Che Non Gli Piaci Abbastanza La verità è che non gli piaci abbastanza regala allo spettatore in sala un godibile spettacolo fatto di sentimenti ed ironia in cui è facile riconoscere se stessi e seguire empaticamente le vicende. Seppur realizzato non tenendo conto esclusivamente di una visione femminile delle relazioni amorose, la sua costruzione risulterà più affascinante per il gentil sesso anche se, siamo sicuri, non disgusterà il pubblico maschile che, se poco incline ai sentimentalismi, si riconoscerà nel povero uomo tormentato dalle manie delle donne.

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