Recensione La Setta delle Tenebre

Per favore non mordermi sul collo...

Recensione La Setta delle Tenebre
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Premessa

Non c'è cosa peggiore di un b-movie che si prende sul serio. Tra i mali più grandi, quello di obbligare il redattore di turno ad una sua analisi razionale se non addirittura obiettiva. Fosse stato un trashone fiero, magari parodistico, più o meno dichiarato e compiaciuto alla Toxic Avanger, Killer Clowns o Monster in the Closet (da noi Non Aprite Quell'Armadio) avremmo avuto tra le mani il non-cult dell'anno tutto bloopers, religiosi inchini di fronte ai costumi finto-plasticosi da carnevalata infantile, pop-corn e risate con gli amici. E invece no. Perchè in questo Rise: Blood Hunter Lucy Liu (mica Pinco Pallina) fa sul serio: lotta e combatte con sguardo duro e risulta pure fotografata ed inquadrata piuttosto bene. Li mortacci loro. Anzitutto, una piccola precisazione: ci riferiremo nel corso della recensione a questo ennesimo horror targato Ghost House Pictures (a proposito, ancora lei) con il titolo originale statunitense. E lo faremo per due semplici ragioni: 1- suona maledettamente meglio dell'italo-sfigato 'Setta delle Tenebre'; 2- trattasi del nome con cui è uscito, direttamente a quanto pare, per l'home-video d'oltreoceano, segno che lì i distributori presenti hanno ancora le rotelle a posto a differenza di quei maledetti impavidi che l'hanno voluto sui grandi schermi tricolori a tutti i costi.

Trama

Ha senso parlarne quando lo script in dote al film è riassumibile in due-righe-due? Ad ogni modo lo facciamo lo stesso, per cui eccovi accontentati: Sadie Black (un nome una garanzia) fa la reporter per il L.A. Weekly. Sadie Black si imbatte in un caso riguardante una setta di vampiri. Sadie Black viene 'vampirizzata' nel senso più letterario del termine possibile. A Sadie Black la condizione di vampiro fa schifo, per cui Sadie Black si vendica e fa fuori tutti i colpevoli. Uno ad uno. Sadie Black è Lucy Liu, ma questo penso l'avevate già capito.

Considerazioni...?!

Ciò che non avete invece capito, soprattutto se leggete queste righe prima dell'ipotetico ingresso in sala, è che Sadie Black è la protagonista di un'inedito vampire-movie basato sulla struttura narrativa della pellicola rape/revenge. Secondo l'anglofono signore che ha redatto la relativa pagina nella sezione inglese di Wikipedia, tale categoria filmica si sviluppa sostanzialmente attraverso un percorso diegetico articolato in tre atti:

Atto I: Una donna viene rapita e torturata a morte
Atto II: La donna in questione sopravvive e torna nel pieno delle forze
Atto III: La donna uccide tutti i suoi rapitori

Direi che ci siamo, basta aggiungere una spruzzata di aglio e qualche paletto di frassino ai sanguinolenti ingredienti. Ora, nonostante l'appartenenza all'exploitation settantiano faccia pensare il contrario, il sotto-genere i suoi film 'clamorosi' li ha prodotti. Di recente un certo Park-Chan Wook, regista osannato in molteplici festival a soggetto 'asiatico', ha dedicato al tema della vendetta una trilogia completa. Tarantino ha da esso tratto addirittura un personaggio con tanto di post-modernissima epopea a seguito opportunamente suddivisa in due parti. Sebastien Gutierrez, l'autore di questo Blood Hunter, fa purtroppo cilecca, scrivendo e dirigendo un film piatto, scialbo, senza capo né coda, semplicemente noioso. A parte qualche summenzionata accortezza tecnica di mestiere, tutto in Rise è approssimativo e riciclato in stile svogliatezza. La trama procede a zonzo e a compartimenti stagni, i personaggi sono poco approfonditi, Lucy Liu è una vera e propria nota stonata fuori posto e ruolo, le scene di sangue fanno solo schifo ed i cattivi, cioè i vampiri, sono tra i meno carismatici della storia del cinema. Però sono belli, cuccatori e probabilmente hanno pure un sacco di soldi. Beati loro...

La Setta delle Tenebre C'è poco da giudicare. Il lavoro svolto dalla Ghost House Pictures è questa volta pessimo sotto ogni punto di vista. Fatevi un piacere e lasciatelo lì dov'è a meno di non rivalutarlo in sede di noleggio come sottofondo audiovisivo pre/intra-petting.

4

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