La moglie dell'avvocato, la recensione del film erotico di Im Sang-soo

La bella Eun Ho-jeong, tradita dal marito avvocato con una ragazza più giovane, inizia un morboso rapporto col giovane vicino di casa.

La moglie dell'avvocato, la recensione del film erotico di Im Sang-soo
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Ju Yeong-jak è un avvocato di successo che si assenta per lunghe ore da casa a causa del suo lavoro. Mentre è impegnato al di fuori delle mura domestiche la moglie Eun Ho-jeong, una ballerina che ha abbandonato la carriera per essere una "brava moglie", cresce il figlio adottivo e presta servizio come istruttrice nella palestra del quartiere.
In La moglie dell'avvocato la donna è ignara che il marito stia portando avanti una relazione fedifraga con la più giovane Kim Yeon, un'aspirante modella con la quale sfoga i suoi istinti sessuali, da tempo "raffreddati" nel letto coniugale. La situazione tra gli sposi si complica ulteriormente quando al padre del legale viene diagnosticato un male incurabile, con le aspettative di vita che non superano un mese.
Eun Ho-jeong, accortasi del sempre minor numero di attenzioni rivoltele dal compagno (sempre più innamorato dell'amante), inizia così una strana e morbosa relazione con il vicino di casa, l'adolescente Shin Ji-woon, che da tempo la osservava e pedinava di nascosto.

Una questione di famiglia

Una famiglia disfunzionale è al centro del primo grande successo di critica del regista coreano Im Sang-soo, da sempre autore in grado di esprimere la sensualità attraverso una regia incisiva e febbrile: basti pensare al più recente The Housemaid (2010), riuscitissimo remake di un classico del cinema nazionale che ha trovato nella nuova incarnazione un vibrante mix di erotismo e tensione drammatica. Elementi che appartengono anche a La moglie dell'avvocato, film qui oggetto di recensione presentato al Festival del cinema di Venezia del 2003, dove è stato in gara per il Leone d'oro.

Qui il sesso infatti è al servizio di una storia che attraverso l'esplicitazione carnale, presente in numerose scene (senza mai scadere nella pornografia o in un estetismo che scandalizzi in modo gratuito), ci accompagna nelle tribolanti vicende di un nucleo prossimo ad affrontare situazioni tragicamente comuni, qui ovviamente declinate in chiave più estrema e grottesca come spesso accade nel panorama autoctono.

L'amore e il sangue

Il risultato conquista e disturba al contempo, vivendo proprio su diverse, distinte anime che caratterizzano i cento minuti di visione. La moglie dell'avvocato presenta per l'appunto parecchi elementi leggeri nella prima metà, con dialoghi ispirati nella gestione dei diversi personaggi e discussioni non banali sul sesso stesso, salvo poi incupirsi con il procedere della narrazione con almeno un paio di sequenze particolarmente inaspettate, la prima che coinvolge il nonno e la seconda il piccolo figlio adottivo. Scene che variano ulteriormente i toni di un racconto consapevolmente amaro e instabile, e che lasciano spazio a molteplici interpretazioni come nell'intenso amplesso finale che racchiude significati catartici su un nuovo possibile inizio, dove alcune presenze sono obbligatoriamente costrette a "uscire dal disegno" per dar vita a un nuovo domani.

La suggestiva colonna sonora a base di percussioni, con le note dello xilofono che permeano ulteriormente l'inquieto substrato emotivo delle figure coinvolte, e una regia elegante e sinuosa, che tra soggettive e inquadrature da "dietro il buco della serratura", variano l'approccio della visuale impreziosendo la raffinata messa in scena, illuminata dalle performance corporee di una Moon So-Ri, ai tempi reduce dal successo di Oasis (2002) di un altro maestro come Lee Chang-Dong, che si offre anima e corpo alla camera senza remore di sorta.

La moglie dell'avvocato Un'opera ricca di sfumature quella firmata nel 2003 dal maestro coreano Im Sang-soo, che sfrutta il permeante erotismo che caratterizza alcune scene di innegabile sessualità per raccontare il dramma di una famiglia disfunzionale, nella quale i rapporti diventano inesorabilmente più complicati con lo scorrere dei minuti. Tradimenti e tragedie in divenire sono al centro de La moglie dell'avvocato, raffinata esposizione di pelle e anima in cui i personaggi coinvolti sono vittime e colpevoli allo stesso tempo, figure senza orientamento in piena balia dei sempre più tortuosi eventi che la vita gli metterà davanti, con la carnalità esibita (ma mai gratuita o volgare) che si offre a veicolo di messaggi ben più profondi e catartici, il tutto giocato su un'alternanza di toni tragicomici che colpisce duro in almeno un paio di sequenze. Il film andrà in onda venerdì 6 settembre alle 21.20 su CIELO TV.

7.5

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