Recensione La leggenda di Beowulf

Un terribile mostro, un'affascinante strega...chi dei due è il nemico peggiore?

Recensione La leggenda di Beowulf
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Danimarca, quarto secolo dopo Cristo, il re Hrothgar (Hopkins) fa costruire un enorme sala nel suo castello per festeggiare con i suoi nobili l'ultimo bottino conquistato; Ogni notte però, dopo le feste ed i bagordi, lo splendido palazzo è attaccato da Grendel (Glover) un mostruoso "vagabondo delle marche" che miete centinaia di vittime. Per sconfiggerlo il vecchio re annuncia che donerà la metà delle sue ricchezze a colui che gli porterà la testa del mostro. Si presenteranno in molti, ma nessuno tornerà vivo, finché in una notte di tempesta, giungerà, insieme ai suoi guerrieri un principe Goto di nome Beowulf (Winstone) , desideroso di scontrarsi con il mostro.Egli avrà successo ma, spinto dalla brama di potere e gloria stringerà un patto capestro con la madre dello stesso Grendel, una malvagia strega dotata però di una bellezza al di la dell'umano (la sempre bellissima Angelina Jolie). Il patto porterà a Beowulf ricchezze e un'innaturale lunga vita, ma, come sempre, richiederà qualcosa in cambio.

Se con Ratatouille e 300 avevamo capito di essere arrivati alla piena maturità delle tecnologie digitali, con Beowulf ne abbiamo la conferma definitiva. L'intero film infatti è stato girato con una nuova tecnologia di motion capture (già vista all'opera sul mediocre Polar Express) che permette di digitalizzare gli attori reali con un dettaglio mai visto prima, e di farli muovere liberamente in ambienti tridimensionali appositamente creati. Zemeckis lavorava da anni a questo progetto ed i risultati, effettivamente si vedono, i personaggi sono quasi sempre credibili e gli scenari assai evocativi; l'unico appunto che possiamo alzare è l'eccessiva "legnosità" di alcune espressioni che a fatica riescono a trasmettere allo spettatore le emozioni più forti o le più sottili. Insomma, una promozione con riserva, dato che anche nel digitale più perfetto si sente la mancanza dell'umanità.Data la sua particolarissima tecnica di realizzazione è molto difficile recensire questo film dal punto di vista puramente attoriale; com'é ovvio le prestazioni dei vari protagonisti sono frustrate dal motion capture che, per quanto preciso perde sempre qualcosa rispetto all'espressività di un attore reale, un espediente del genere, infatti, può avere senso quando si devono animare personaggi puramente fantastici (come Yoda o Gollum), in quel caso il risultato è molto convincente. Ma per gli esseri umani il discorso cambia, lo spettatore si accorge subito che c'è qualcosa che non va. Il film infatti non emoziona come dovrebbe ed anche nelle scene più "sporche" e caotiche non perde mai quel vago sentore di patinato che fa somigliare il tutto più ad una cut scene di un videogame che ad un lungometraggio vero.A queste mancanze, invero perdonabili dato che il regista stesso ha sostenuto come Beowulf sia un'esperimento, se ne assommano però altre, principalmente dovute alla pessima regia.Seguendo le gesta dell'eroe Svedese, infatti, ci è parso che Zemeckis fosse più interessato a mostrarci le bellezze della sua Computer Grafica, con evocativi scorci, e primissimi piani, che a seguire una storia concreta; l'azione si dipana in maniera tutto sommato banale e prevedibile ed, a parte gli ultimi cinque minuti, non si vede mai un colpo di scena degno di questo nome. Senza poi contare la parte centrale del film, talmente raffazzonata e poco coerente con il resto da apparire quasi buttata lì per caso come per allungare il brodo. Anche le scene d'azione, che di un'opera del genere dovrebbero essere il fulcro, non sprigionano quasi nessuna emozione e mancano del pathos necessario, escludendo forse lo scontro finale, abbastanza interessante anche se non eccelso.

Il tentativo di rendere il tutto il più epico possibile poi crolla miseramente con un doppiaggio mal gestito e mal interpretato, tanto da spingere chi scrive, in alcuni frangenti, più che a un affascinato silenzio, ad una malcelata risata.Cosa resta dunque da dire? Zemeckis ha portato a termine il suo compitino? La nostra risposta è no, Beowulf dimostra come la supremazia della tecnica sull'arte porti inesorabilmente al fallimento; possiamo apprezzare il tentativo del regista di spingersi al confine fra cinema reale e cinema d'animazione, ma, in tutta sincerità, crediamo che non sia questa la strada da percorrere.

La leggenda di Beowulf Visto come esperimento di grafica, Beowulf risulta decisamente interessante ed innovativo. Visto come film ha,purtroppo, troppe lacune che non possono essere nascoste dietro una confezione ricoperta di lustrini. Anche se, furbescamente, ci prova.

4

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