La guerra di domani, la recensione del film con Chris Pratt su Prime Video

Chris McKay esordisce alla regia del suo primo live-action con un progetto a suo modo appassionante e divertente ma dal sapore di già visto.

La guerra di domani, la recensione del film con Chris Pratt su Prime Video
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Dan Forester (Chris Pratt) è un insegnante liceale di biologia con un passato da soldato, veterano della Guerra in Iraq. Ha una splendida famiglia composta dalla moglie Emmy (Betty Gimplin) e dalla figlia Muri e conduce una vita tranquilla e borghese che sente però andargli stretta. Vorrebbe infatti sentirsi più utile e cercare di realizzare il suo sogno di divenire ricercatore in un prestigioso centro americano, ma quando il lavoro dei desideri sfuma e Dan si sente perso, è proprio in quel momento che il mondo cambia totalmente. All'improvviso, un gruppo di militari umani dal 2051 si palesa davanti agli occhi dell'umanità con una richiesta: aiutarli a combattere una guerra non ancora cominciata contro orripilanti e letali alieni.

L'unica speranza è infatti il reclutamento nel passato, 29 anni prima dell'inizio dello scontro, e i governi globali decidono di assecondare la richiesta introducendo una leva obbligatoria mondiale a cui nessuno può sottrarsi. Quando Dan viene chiamato a combattere per il futuro senza sapere se riuscirà a tornare o meno nel presente, per lui si spalancano le porte di un'importante missione che potrebbe condurlo alla salvezza dell'umanità, da professore di biologia a unica speranza per la Terra.

La guerra dei Chris

Il curriculum di Chris McKay ha soprattutto all'attivo The LEGO Movie e The LEGO Batman Movie, titoli che nella loro dissacrante e ricercata semplicità lo hanno però velocemente consacrato nel panorama hollywoodiano, permettendogli di ottenere nel giro di pochi anni la regia di lungometraggi mainstream di una certa importanza. In attesa di capire se riuscirà mai a realizzare il suo Nightwing sotto l'etichetta DC Films e vedere cosa riuscirà a regalarci con il suo adattamento cinematografico di Johnny Quest, McKay è intanto uscito su Amazon Prime Video con questo La guerra di domani, suo esordio dietro una macchina da presa reale per un blockbuster estivo tutto sommato appagante nonostante un insistito retrogusto di già visto.
Gli echi vengono soprattutto da Edge of Tomorrow (ma c'è anche qualcosa da Spectral), con cui condivide anche una porzione del nome. Nonostante il concept sia sostanzialmente diverso, per realizzazione e contenuto i due titoli sono molto accostabili, anche in termini di ambizione e tono. Il fatto è che il prodotto di Doug Liman resta diversi scalini più in alto di questo di McKay per una questione di visione a monte, un modo di interpretare la scena e costruire l'azione che McKay deve ancora perfezionare, questo anche se diverse sequenze sanno essere adrenaliniche e ben concepite.

Il problema è che forse queste scene vengono archiviate senza quid formali aggiuntivi o virtuosismi di sorta, come fossero un compito da portare a casa con semplicità e mettere in secondo piano rispetto alle interpretazioni o alla scrittura, che comunque non brilla di certo pur riuscendo ad appassionare con moderazione.

La sequenza più riuscita, in contesto, è comunque la fuga dall'edificio, che se paragonata però ad altri rocamboleschi scontri pensati in situazioni simili (Captain America: The Winter Soldier, Daredevil, Atomica Bionda) risulta ad ogni modo edificata con più superficialità e meno grinta visionaria. Certo il problema sono anche gli alieni OP con cui è possibile scontrarsi solo ed esclusivamente con le armi da fuoco più ignoranti in circolazione, pena una terribile morte. E una volta portata a termine la missione, se ancora vivi, si torna nel presente in attesa della prossima chiamata.

Fattore più che positivo de La guerra di domani è invece Chris Pratt (anche produttore esecutivo), che dà nuovamente dimostrazione della sua versatilità interpretativa, capace di raggiungere e miscelare registri attoriali e tonali che vanno dal dramma all'ironia in pochi secondi netti. Dopo Guardiani della Galassia e Jurassic World, la sua muscolarità per questa tipologia di ruoli non è ormai più in discussione, eppure dal film si nota come sia molto più interessante vederlo animato e agguerrito in scontri fisici (e infatti quando ci sono alza il livello di testosterone da man of action) anziché in sparatorie o inseguimenti.

Bravi pure Yvonne Strahovski, Sam Richardson e il sempre ficcante J.K. Simmons, specie in queste parti da caratterista che riesce a valorizzare come pochi altri.
La guerra di domani non è comunque un titolo che punta tutto sull'azione sfrenata o sulla spettacolarità, perché sono il concept e l'evoluzione della storia a risultare il nucleo più caldo e attivo del progetto. Inventandosi questa leva militare per la salvezza del futuro, lo sceneggiatore Zach Dean e il regista Chris McKay hanno voluto mettere in risalto il ruolo fondamentale delle generazioni attuali su quelle successive, come a sottolineare la giusta guida etica e morale che un genitore dovrebbe essere per i propri figli, scendendo letteralmente in guerra per proteggerli e salvaguardare il loro domani. Il discorso si fa poi più attuale e articolato quando nel mix ispirazionale e tematico viene gettata dentro anche la questione ambientale, che è forse il core più essenziale in termini di narrazione. Il film riesce infine a mutare pelle tre volte pur rimanendo sempre lo stesso, divenendo a un certo punto una strana e sicuramente involontaria amalgama tra La Cosa e Alien vs Predator, questo dopo essere stato altre decine di cose come dicevamo già viste ma con un pizzico d'inedita originalità. In fin dei conti, per concludere, La guerra di domani è un titolo piacevole e privo di particolari ambizioni o ingiustificabili sbavature. Un esordio live-action senza infamia e senza lode che intrattiene e diverte con moderata carica d'ironia e adrenalina, mai spiazzante o davvero spettacolare ma comunque godibile nel suo essere così consapevole della propria dimensione.

La guerra di domani La guerra di domani di Chris McKay è un piacevole blockbuster estivo da fine (o quasi) Pandemia, da vedere in salotto insieme a tutta la famiglia. Il cuore centrale del film è il suo concept con tutte le tematiche puntuali che miscela e tratta, dalla salvaguardia dell'ambiente al giusto passaggio di testimone da una generazione all'altra, così come le dinamiche relazionali tra il personaggio di Chris Pratt e i suoi compagni o familiari. A non convincere del tutto è la regia live-action delle scene d'azione di McKay, non sempre centrata e spesso più dedicata alla "sensazione" di tensione e adrenalina rispetto alla valorizzazione formale della sequenza in sé. Anche la scrittura è spesso un po' lasciva e fine a se stessa, ma stiamo comunque parlando di un titolo mainstream pensato per intrattenere; cosa che fa ma senza particolari guizzi di spettacolarità o aggiungendo quid stilistici memorabili. Tutto sommato godibile nella sua totale mancanza d'ambizione.

6.5

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