La Festa Prima delle Feste, la recensione: Natale? That's a party!

La recensione di La Festa Prima delle Feste, l'hollywoodiano, divertente e irriverente cinepanettone di Natale 2016.

La Festa Prima delle Feste, la recensione: Natale? That's a party!
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Natale è sinonimo di famiglia, riflessione, regali e luculliani banchetti: e cosa c'è di meglio per digerire il cibo (e la parentela) se non godersi un film leggero, a suo modo esilarante, nel tepore e nel meritato silenzio di una sala? Tra i tanti lungometraggi che (anche) quest'anno la settima arte propone per allietare le nostre invernali serate, spicca un film divertente, natalizio (ma non troppo) e mediamente irriverente. In sostanza una pellicola assolutamente godibile e in tema con i nostri precari tempi, oltre che con le imminenti festività: La Festa Prima delle Feste, rocambolesca commedia con protagonisti Jennifer Aniston (che dal canto suo se la sta spassando nella realtà per le vicissitudini del suo ex, Brad Pitt) e Jason Bateman (Come Ammazzare Il Capo... E Vivere Felici).

Merry Crisi

Da anni alla filiale di Chicago della Zenotek si usa organizzare un party pre-natalizio: questa volta, però, l'azienda non naviga in buone acque a causa soprattutto della bislacca gestione Clay Vanstone (T. J. Miller). A complicare ancora di più le cose arriva la notizia che l'amministratore delegato dell'azienda, nonché la sorella di Clay, è in città con il solo scopo di tagliare i rami secchi dell'azienda e di riportare, attraverso l'odiosissima politica dell'austerità, in carreggiata la filiale in perdita. Per evitare che il Natale dei membri della Zenotek diventi un pessimo Natale due tanto sagaci quanto disperati membri della società, Tracey (Olivia Munn) e Josh (Jason Bateman) decidono di invitare all'annuale Festa Prima delle Feste, un grande investitore per proporgli un'idea che potrebbe salvare il posto a tutti.

Uno scanzonato party-movie

La cinematografia americana punta spesso - e da tempo - su film relativamente a basso costo che altro non fanno che rappresentare in maniera macchiettistica una certa tipologia di 30/40enni di oggi: personaggi alla ricerca perpetua di se stessi che, nonostante l'età, sembrano bloccati nel confortevole limbo della post-adolescenza. In La Festa Prima delle Feste questa peculiarità dei party-movie all'americana la mette al centro del plot sfruttando, in maniera ironica e al contempo intelligente, nella costruzione del personaggio di Clay, un under 30 che - quasi suo malgrado -. si ritrova a capo di un'importante società ma sembra essere molto più focalizzato sui suoi problemi e sulle sue stranezze. Intorno a lui, e alle sue scelte fallimentari non solo per la sua esistenza, girano una serie di personaggi divertentissimi e stereotipati il giusto: sono loro a regalare al film quel mood leggero ed esilarante fatto momenti e di dialoghi surreali, arguti, volgari ma sempre a loro modo funzionali.

Una Festa in due atti

Il film diretto da Josh Gordon e Will Speck - in cui spicca una Jennifer Aniston degna della Dr. Julia Harris che interpretò anni fa in Come Ammazzare il Capo... e Vivere Felici - si divide un due atti: il primo è quello in cui il party viene organizzato e il secondo è quello in cui, finalmente, la festa ha inizio e si svolge. Il lungo incipit che prepara all'evento è, forse, la parte più interessante del film anche perché alla fine La Festa Prima delle Feste tanto millantata dal titolo e attesa dagli spettatori non convince più di tanto: sul grande schermo abbiamo visto di peggio e questo, per il lungometraggio, non è di certo un male.

La Festa Prima delle Feste Se gli italiani nei loro cinepanettoni hanno sempre osato puntare sui vizi e non sulle virtù del popolo del Belpaese, gli americani fanno lo stesso. Ed ecco che a Natale, tra le tante proposte, arriva in sala un film che, con ironia e intelligenza, deride quella generazione di trentenni irresponsabili che continuano, nonostante tutto, a crogiolarsi nella confort zone della post adolescenza. La Festa Prima delle Feste è il classico film digestivo da guardare con gli amici dopo essersi abbuffatti di cibo e famiglia.

6

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