La Famiglia Addams, la recensione: chi sono i veri mostri?

Ritorna in sala, in tempo per Halloween, La Famiglia Addams: chi saranno i veri mostri questa volta, loro i noi, sempre pronti a giudicarli?

La Famiglia Addams, la recensione: chi sono i veri mostri?
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Chi ha un po' di anni sulle spalle sarà certamente cresciuto con il mito della Famiglia Addams. La famiglia della prima serie televisiva anni '60, riproposta inoltre anche in Italia sui principali canali fino agli anni '90, della serie animata anni '70, fino ad arrivare agli Addams d'autore di Barry Sonnenfeld, che nel 1991 ha girato un film diventato ormai un cult (e che ancora oggi adombra l'infausto seguito La Famiglia Addams 2, arrivato di diritto proprio grazie al successo del primo capitolo).
Di tempo dalla realizzazione di tutte queste opere ne è passato parecchio, qualcuno ha dunque pensato che fosse arrivato il giusto momento di aggiornare i classici canoni della famiglia più tetra del mondo dell'intrattenimento, pur lasciando intatti i caratteri essenziali dei personaggi originali. Arriva così nelle nostre sale, in tempo per Halloween, La Famiglia Addams, una sorta di prequel-reboot animato che non solo ci spiega le origini ancestrali dell'assurdo nucleo familiare in questione, lo catapulta anche nel mondo contemporaneo, fatto di smartphone, social network, mode e influencer senza scrupoli.

Ribellione ed esplosivi

Come sappiamo la famiglia creata da Charles Addams nel 1938 ha sempre vissuto in modo distaccato la contemporaneità, avveniva nel 1960 e avviene ancora oggi, con il gruppo di familiari letteralmente auto-imprigionatosi all'interno della propria tetra magione. Ai giovani rampolli è persino vietato di frequentare le scuole pubbliche nel centro del Paese, alla loro istruzione (su materie di dubbio gusto, ovviamente) pensa senza grossi problemi la madre, che limita così la necessità di uscire allo scoperto.
Tutto questo ha perfettamente senso, poiché nel mondo reale nessuno ama figure mostruose, goffe e sgraziate come quelle presenti nella Famiglia Addams, anche una graziosa signorina come Mercoledì sarebbe capace di destare scandalo e sconcerto, sarà però proprio l'indole ribelle della giovane adolescente a rappresentare il vero motore degli eventi di questo nuovo film per il grande schermo.

È proprio Mercoledì infatti che sogna ardentemente di vedere cosa c'è al di là della nebbia che circonda la sua enorme casa, si ritrova così a fuggire di soppiatto, vista soltanto dal suo scatenato fratellino, grande amante degli esplosivi. Pugsley consente all'opera di sviluppare una seconda storyline principale: a lui infatti spetta inscenare la tradizionale Mazurca all'arma bianca, un'arte secolare a cui il giovane non riesce proprio a piegarsi.

Le spade e le sciabole, così come la danza sfrenata, non sono proprio nelle sue corde, che come detto sopra preferiscono far esplodere in aria qualsiasi cosa si muova. Grazie a questi due piani sfalsati i registi Conrad Vernon e Greg Tiernan realizzano un film non originale al 100%, forse anche troppo infantile in alcuni passaggi, ma pieno di significato - soprattutto verso il finale.

Momenti di passaggio

L'inedita Mercoledì del 2019 incarna tutta la ribellione e la voglia di scoperta di un qualsiasi adolescente. Ci si addentra dunque in territori scottanti e delicati, con una figlia già abbastanza matura che decide deliberatamente di abbandonare il proprio nucleo familiare, di rinnegare le proprie origini e tradizioni, preferendo andare a fare shopping al centro commerciale anziché intavolare una seduta spiritica con la madre e i defunti nonni.
La ragazzina darà un taglio netto anche al suo monotematico modo di vestire, nero a mo' di funerale per la cronaca, per dare spazio ai colori e alle gonne svolazzanti. Una fase di passaggio, estrema quanto basta per poi permettere una sorta di "marcia indietro" rispetto alla sua amorevole (nonostante le apparenze) famiglia, il come e il perché lo scoprirete però solo guardando il film.

Compie più o meno un percorso inverso Pugsley, che per amore del disperato padre prova di tutto per imparare i giusti passi della mazurca, senza riuscirci. Il suo sembra un fallimento su tutta la linea e il giorno fatidico dell'esibizione davanti a tutti i membri della famiglia, come al solito pronta a riunirsi in Casa Addams, si avvicina più come una sentenza a morte che altro.

Il ragazzino però incarna tutto il bisogno di rinnovamento che ogni famiglia (così come un franchise letterario o cinematografico) ha prima o poi bisogno. Il suo essere negato per le armi bianche non lo rende più stupido o inutile di altri membri della famiglia passata, ha soltanto talento per un altro "settore", quello degli esplosivi appunto, che tornerà utile proprio nel corso della narrazione.

Viva la diversità

Questi due percorsi tematici convergono in realtà nel vero macro tema della produzione, ovvero il rispetto assoluto e incondizionato delle minoranze. Metaforicamente, nulla meglio della Famiglia Addams incarna gli elementi chiave di ogni piccola etnia: parliamo di un gruppo di persone isolato che vive secondo le sue regole, ignorato da tutte le altre comunità poiché strambo, diverso.
Un concetto che cade letteralmente a fagiolo per i tempi in cui viviamo, in cui la "paura dell'altro" è tornata pericolosamente di moda. Sono strambi, assurdi, macabri gli Addams, è vero, questo però non li rende meno umani di "noi altri", e proprio a noi stessi spetta fare un passo in avanti verso di loro per comprendere le loro ragioni, la loro cultura, le loro passioni. Avvicinandosi l'un l'altro si potrà forse capire come in realtà la convivenza sia non solo possibile, anche divertente, in grado di arricchire vicendevolmente.
Il film inoltre fa un ulteriore step, mostrando come a volte i veri mostri siano insiti nella nostra società sempre perfetta e ripulita, linda e impeccabile - sintomo talvolta di tantissima polvere nascosta sotto al tappeto.

Dal punto di vista tematico dunque questa nuova Famiglia Addams è un centro perfetto, riesce a mettere a fuoco diverse aree instillandole in modo implicito nella mente dello spettatore - anche di quelli più piccoli, dove il tema della diversità e dell'accoglienza trova terreno assolutamente fertile, siamo noi adulti che abbiamo talvolta sciocche corazze a riguardo.
Dal fronte più "pratico" della realizzazione, l'ironia utilizzata non sempre è all'altezza dei classici passati, il grottesco è leggermente messo da parte a favore di un divertimento più immediato, infantile, non tutti i personaggi sono poi ben caratterizzati, molti sono soltanto l'ombra delle opere passate, con elementi appena abbozzati.

Inoltre il doppiaggio italiano, realizzato certo da eccellenze del settore come Virginia Raffaele, Pino Insegno, Eleonora Gaggero, Luciano Spinelli e Loredana Berté fra gli altri, copre le performance di un cast originale a dir poco stellare, formato da Oscar Isaac, Charlize Theron, Chloë Grace Moretz, il giovane Finn Wolfhard di Stranger Things, Snoop Dogg e un'autoironica Bette Midler in un ruolo decisamente fuori dagli schemi. La possibilità di vedere il film in lingua sarà certamente un "plus" della futura versione home video.

La Famiglia Addams La Famiglia Addams si rinnova e si ripresenta in questo 2019 in un mondo pieno di smartphone, influencer, giochi televisivi a premi e vestiti alla moda, anche se tutto questo si trova al di là della nebbia. Una nebbia che separa gli strambi membri della Family dal mondo reale, che talvolta può nascondere mostri anche peggiori. Parliamo infatti di una favola moderna che esalta la diversità come un valore aggiunto, qualcosa da cui chiunque di noi può imparare qualcosa di nuovo - al contrario del pregiudizio, che invece preclude ogni novità. Un lavoro che vince sul piano tematico dunque, raccontando ad adulti e piccini come sia importante fare un passo in avanti verso il "diverso", pur convincendo meno sul fronte della realizzazione, con un'ironia spicciola non sempre all'altezza del grottesco delle opere passate. Certamente da recuperare in lingua originale, presto o tardi, grazie alla presenza di un cast a stelle e strisce davvero eccezionale.

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