La Bambola Assassina 2, la recensione del sequel horror

Il piccolo Andy è stato affidato a una famiglia adottiva ma il bambolotto Chucky, tornato in vita, non ha intenzione di dargli tregua.

La Bambola Assassina 2, la recensione del sequel horror
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Due anni dopo i tragici eventi del precedente film, il piccolo Andy è prossimo a essere dato in affidamento a una famiglia adottiva poiché la madre, ritenuta pazza per il suo personale racconto di quanto accaduto, è stata rinchiusa in manicomio. Nella casa dei coniugi Simpson il bambino trova anche l'adolescente Kyle, ragazza anch'essa adottata dalla coppia. Ne La bambola assassina 2 Chucky però torna a perseguitarlo in seguito al rimontaggio delle sue plasticose spoglie, provocante già nelle fasi di assemblaggio un incidente nel quale uno dei tecnici perde la vita. Lo scopo del bambolotto, posseduto dallo spirito del serial killer Charles Lee Ray, è nuovamente quello di trovare Andy al fine di reincarnarsi nel di lui corpo e, rintracciato l'indirizzo dei Simpson, si sostituisce all'omologo fantoccio presente nella dimora per compiere il suo sadico piano.

Chucky is back!

Dopo lo straordinario successo del primo capitolo a solo un anno di distanza il personaggio di Chucky torna a mietere vittime in questo sequel che, a dispetto dell'originale, punta maggiormente su un impatto comico-camp, rendendo più leggere le già paradossali esecuzioni messe in atto dal bambolotto posseduto. Il 1989 vede così l'uscita de La Bambola Assassina 2, film che alimenta il mito del giocattolo killer attraverso una canonica messa in salsa slasher in cui il bizzarro villain cui presta la voce, nella versione originale, Brad Dourif si trova di nuovo all'esasperata ricerca del piccolo Andy, già traumatizzato come d'uopo dagli eventi da poco trascorsi e qui ancora una volta alle prese con adulti che non credono alle sue parole ritenendole le fantasie di un bambino, finendo però per pentirsene amaramente. Il giochino funziona anche se l'originalità viene ovviamente meno nelle dinamiche narrative, ma il regista John Lafia, reduce dal discreto esordio di Blue Iguana (1988), trova un discreto bilanciamento nella gestione delle ambientazioni, con la resa dei conti finale all'interno di un magazzino di bambole (uguali in tutto e per tutto al demoniaco pupazzo) intrisa di una giocosa violenza. Gli incassi dell'originale hanno permesso di ottenere un budget più ampio e dar vita a movenze più realistiche per il Nostro , sia per ciò che concerne la mimica facciale che per gli spostamenti in scena, tanto da renderlo il vero e reale protagonista all'interno di un cast forse proprio per questo volutamente anonimo.

La bambola assassina 2 Si è perso l'effetto sorpresa ma si è guadagnato nel realismo degli effetti speciali (per quanto possa risultare credibile un bambolotto posseduto dallo spirito di un serial killer): La Bambola Assassina 2 segue le linee guida del predecessore aggiungendo una maggior dose di sadica comicità e la brevità dell'operazione, ottanta minuti, permette di far scorrere velocemente anche la parte centrale non priva di momenti morti. Chucky domina la scena con la sua macabra ironia ed è protagonista assoluto di una resa dei conti che da sola vale tutto il film. Il film andrà in onda stasera, venerdì 11 maggio, alle 21.10 su MEDIASET ITALIA 2.

6.5

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