Recensione L'incredibile vita di Timothy Green

Quando la fantasia può dare uno sguardo lucido sui problemi della famiglia moderna.

Recensione L'incredibile vita di Timothy Green
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Quando si parla di opera fantastica, ormai, inevitabilmente si finisce con il pensare a maghi, draghi e terre lontane dai confini della realtà. Il cinema degli ultimi anni ha così tanto approfittato del successo del genere fantasy da aver condizionato le nostre menti limitandole nei confini della fantasia. Eppure la fantasia può essere piacevolmente utilizzata anche per affrontare argomenti meno frivoli, più strettamente connessi con la società odierna, senza dover creare complicate, seppur bellissime, mascherate. È il caso questo de L'incredibile vita di Timothy Green, film prodotto da Disney e che riflette in se tutte le caratteristiche classiche dello studio di produzione. C'è il sogno, la fantasia, la determinazione e una morale positiva che si finisce con l'imparare senza accorgersene, inebetiti da un'atmosfera costantemente sopra le righe del quotidiano, ma mai così eccessiva da trasporsi di forza nel settore dell'irreale. C'è un po' di tutto (eppure sembra leggero come il nulla) nella terza prova registica di Peter Hedges.

Mamma... papà?

Cindy (Jennifer Garner) e Jim Green (Joel Edgerton) sono una giovane coppia abitante in un piccolo paesino che vive della produzione di matite della grande fabbrica cittadina. Da sempre sognano di avere un figlio tutto loro ma, nonostante le più disparate prove e i numerosi tentativi, ormai è chiaro a tutti che per loro sarà impossibile concepirne uno. Così, quando tutte le loro speranze sono ormai infrante, i due giocano a inventarsi il loro figlio ideale, disegnando su dei piccoli fogli le sue caratteristiche fondamentali. Questo prototipo di bambino viene poi chiuso in uno scrigno e sotterrato nel giardino di casa. Quella stessa notte, dopo un istantaneo e violento temporale, in casa loro si presenta un bambino, Timothy (CJ Adams), tutto ricoperto di terra e con delle strane foglie sulle caviglie. Timothy (che strano, tra tutti i nomi pensati per un loro probabile figlio, l'unico maschile era proprio questo!) li chiama da subito mamma e papà e Cindy e Jim, dopo un primo momento di confusione e sconcerto, decidono di prendersi cura di lui come se fosse il loro, scoprendo lentamente che possiede alcune tra le caratteristiche che essi stessi avevano sognato per loro figlio. Ma il ragazzo nasconde in realtà molto di più...

Se la realtà fosse solo più simile alla fantasia

Peter Hedges fa uso di una semplice e diretta digressione fantastica per affrontare tematiche strettamente legate alla società moderna come l'adozione, o più in generale, la genitorialità. Il suo metodo narrativo, leggero e trasognante, nelle modalità così quanto nell'aspetto visivo, gli permettono di sviscerare i lati positivi e negativi di questi temi senza appesantirsi di una inopportuna cappa morale.
L'incredibile vita di Timothy Green è una commedia toccante, che si permette di stuzzicare le corde emotive dello spettatore senza sfociare nel dramma. Forse il merito è dell'atmosfera fantastica in cui il rapporto da genitori di Cindy e Jim si costruisce: giocosa, solare, visivamente emotiva, immerge lo spettatore in un contesto razionalmente improbabile ma emotivamente coinvolgente. È il personaggio di Timothy a stabilire il confine di credibilità della storia, modificando i confini della normale accettazione della realtà, grazie anche al suo speciale legame con la natura, interpretata sia come elemento visivo, come fulcro di viraggio della fotografia del film, sia come legame simbolico con la vita stessa che si rivela da sempre a ogni alba e tramonto.
È tutto qui il segreto dell'opera di Hedges che, grazie a questo espediente fantastico, si prende il disturbo di soffermarsi sulle difficoltà dell'adozione, sia dal punto di vista burocratico che da quello prettamente familiare ed emotivo. Certo, questa sua leggerezza potrebbe urtare gli animi più cinici, che si ritrovano all'improvviso circondati da un inaspettato senso di intontimento mentale... eppure è proprio grazie a questo che il film può confrontarsi con i classici temi (tipici della commedia destinata a tutta la famiglia) degli ostacoli della crescita, dell'affrontare la vita e di come l'età adulta si evolva spesso in una barriera che nasconde dietro di essa paure e ansie, spesso celate anche a noi stessi.

L'incredibile vita di Timothy Green L’incredibile vita di Timothy Green non sarà uno di quei film che ti rimangono impressi per sempre. Non ha grandi stratagemmi visivi e nessuna onda d’urto emotiva che segni lo spettatore nel profondo. È leggiadro ma comunque profondo, rappresentazione visiva di come si possa fantasticare anche su argomenti di massima serietà e con immane naturalezza, senza dover per forza di cose ricorrere a strabilianti artifici scenici. Un film davvero per tutti, in classico stile Disney.

6.5

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