Kyashan - La Rinascita, la recensione dell'anime in DVD

L'androide più famoso dei manga giapponesi torna in questa versione rinnovata, ora disponibile in DVD.

Kyashan - La Rinascita, la recensione dell'anime in DVD
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Kyashan - La Rinascita

Sebbene in occidente non sia pratica diffusa, nel paese del Sol Levante le trasposizioni cinematografiche degli anime di maggior successo sono all'ordine del giorno; di qui questo Kyashan - La Rinascita, ispirato alla famosa serie datata 1973 e uscito nelle sale giapponesi due anni fa. Con un po' di fatica la pellicola è giunta anche nel nostro paese, anche se come sempre accade per i film meno blasonati, soprattutto se di un certo tipo, è stata distribuita col contagocce, ma nonostante questo è obbligatorio congratularsi con la Timecode che è riuscita nell'intento.
Ma facciamo un passo indietro, nell'ormai lontano 1973. La trama dell'opera originale raccontava di come, in un prossimo futuro, il geniale dottor Azuma creasse una serie di robot da utilizzare per aiutare l'umanità, ma alcuni di questi impazzissero e si rivoltassero contro i proprio padroni, costruendo a loro volta altre macchine per iniziare una straziante guerra. In questo triste scenario Tetsuya, figlio di Azuma, decide di sottoporsi ad un'operazione, condotta dal padre stesso, che lo trasformerà in un potente cyborg, Kyashan. Con un rinnovato vigore ed una forza senza pari, avrebbe lottato assieme al fedele cane Flender (anch'esso ormai un robot) contro le macchine ribelli, per riportare la pace e la speranza sulla Terra.
Una storia che oggi fa forse sorridere per la sua ingenuità, ma che all'epoca non risultava poi così banale, e anzi riusciva a modo suo a trattare temi difficili e tutto sommato alieni dal mondo dei cartoni animati come la guerra e il razzismo.

Punto e a capo, si ricomincia

La trama di Kyashan - La Rinascita, si stacca quasi completamente da quella originale, mantenendo soltanto alcuni punti di contatto e le tematiche principali.
La Terra è ormai in balia di una federazione asiatica, che con la supremazia militare ha ormai inghiottito tutte le popolazioni del globo; il prezzo da pagare è stato l'inquinamento ed il lento degrado della salute delle persone, ormai contaminate dalle scorie di chissà quali ordigni.
Ma il dottor Azuma irrompe nel consiglio di comando con una straordinaria scoperta: le neocellule, forme primordiali di cellule rinvenute in una tribù sperduta e che si dice siano la forma primitiva di quelle attualmente parte del nostro organismo. La loro proprietà è quella di poter essere trasformate in qualsiasi tipo di cellula specializzata, esattamente come le staminali, e di poter quindi diventare parti ti ricambio da sostituire per le persone malate.
La novità viene accolta in maniera entusiastica dagli alti vertici dell'esercito, che quindi finanziano la ricerca; nel frattempo Tetsuya, figlio di Azuma, parte per la guerra, che ancora infiamma l'Impero della Neo Asia, convinto di dover dimostrare il suo coraggio, e per farlo è anche disposto a lasciare sola la sua ragazza, Luna.
Un anno dopo due eventi si intrecciano: uno strano incidente nel laboratorio di Azuma porta a resuscitare in forma umana alcune parti del corpo nella vasca di produzione, esseri che tuttavia vengono quasi tutti sterminati dai militari; nel contempo Tetsuya muore in guerra e il suo corpo viene portato proprio nella zona del laboratorio, dove Azuma, sconvolto, lo trascina nella vasca riportandolo in vita, seppur con alcuni problemi a livello muscolare. Per risolverli gli viene impiantata un'armatura esterna che lo trasforma in un potentissimo cyborg.
Nel frattempo i sopravvissuti allo sterminio, i sedicenti Neuroidi, trovano nel loro vagabondare per le montagne un castello che gli permette, sfruttando i progetti del defunto proprietario, di avviare la produzione in massa di robot dall'alto potere distruttivo, il tutto con un unico scopo: vendetta. L'unico che può fermarli è Tetsuya, ormai rinato come Kyashan.
Le differenze con il plot originale sono palesi, ma aumentano se si considera anche che i protagonisti hanno dei caratteri completamente diversi, così come è differente il proseguo della narrazione, decisamente intricata e non schematizzabile nella solita contrapposizione tra bene e male.

Grande impatto visivo

Kyashan infatti, probabilmente a differenza delle aspettative, non è un film semplice, e soprattutto non è il classico film d'azione, seppur in certi punti ne abbia la velleità. Le tematiche sono sempre le stesse di 30 anni fa: guerra, amore, razzismo, difficoltà di relazionarsi; eppure Kiryia riesce a trattarle in maniera non scontata, a tratti sorprendente, strizzando l'occhio ad un pubblico in grado di cogliere i messaggi che cerca insistentemente di comunicare. Lodevoli alcune scelte narrative, così come il dipanarsi della trama negli atti conclusivi, che riesce a mettere in discussione le certezze dei protagonisti e a mescolare tutte le sfumature dei loro sentimenti. Meno indovinate alcune battute, non sempre all'altezza, che peccano di ripetitività, difetto di cui tra l'altro risente un po' tutto il film, che dura complessivamente quasi due ore e mezza, tempo forse eccessivo.
Ma il canale comunicativo più forte del film è forse quello visivo, che riesce a trasmettere molto più di tante parole: facendo di necessità virtù - a causa di uno scarso budget - gli artisti e addetti agli effetti hanno creato un'ambientazione straniante ed evocativa, che poggia su alcune particolari scelte cromatiche ma che riesce a tramsmettere in pieno la visione del regista, sia essa cruda come la guerra (rappresentata con tonalità grigiastre e un voluto rumore video) o l'arcobalenico bosco in cui Luna e Tetsuya si abbracciano innamorati.
Riuscendo tra le altre cose a limitare per quanto possibile (in relazione al budget) il fastidioso effetto della congiunzione tra elementi in CG e gli attori, gli scenari passano tra il claustrofobico mondo cittadino a visioni quasi paradisiache, volutamente in contrasto. Peccato che talvolta si tenda a pasticciare con qualche effetto di troppo, oppure con l'aggiunta di elementi superflui o mal integrati, problema di cui si risente anche nelle scene d'azione, le quali, seppur a tratti molto belle (in particolare quella con i robot), mostrano alcuni problemi come nella prima occasione, in cui si fatica a seguire i movimenti e sarebbe stata più adatta una coreografia più semplice e tradizionale.
Il vero problema di Kyashan - La Rinascita, comunque, resta la sceneggiatura, che nonostante alcune scelte indovinate, presenta alcuni buchi (ma sarebbe meglio chiamarle voragini) che, oltre ad essere decisamente confusionari, trovano spiegazione soltanto nel classico "deus ex machina", che risulta qui decisamente abusato.
Nel tentativo di colmare queste carenze troviamo un cast in parte capace, ma decisamente non tutto allo stesso livello; un po' come il doppiaggio, che nel complesso appare discreto nonostante qualche nota stonata.
Menzione a parte per la colonna sonora, forse l'elemento più riuscito di tutta la pellicola, che non solo accompagna continuamente tutte le scene, ma sa destreggiarsi tra cori epici e intense tracce dal sapore metallico.

L'edizione in DVD

Oggetto di questa recensione è l'edizione speciale a due dischi. Non del tutto soddisfacente il risultato complessivo di questo dvd, se pur con un audio tuttosommato discreto, con un comparto video con qualche difetto di troppo.

Nonostante un bitrate di medio livello (6.83mb/s), il quadro complessivo, in modo particolare nelle ambientazioni scure, mette in evidenza artefatti dovuti alla compressione MPEG non trascurabili, esattamente come non può essere trascurato il tanto evidente quanto persistente rumore video. Discreto il livello generale del dettaglio, ma ci saremmo aspettati qualcosa di decisamente migliore. La resa cromatica del tutto, grazie all'ausilio della CG, è decisamente più che "particolare", restituendo, pertando, un quadro poco convincente.

Di ben altro spessore - ma non troppo - il comparto relativo all'audio, dove possiamo rinvenire quattro differenti tracce, tre in lingua italiana (DTS 5.1, Dolby Digital 5.1 e Stereo Surround 2.0), una in giapponese, codificata in Dolby Digital. Le differenze rinvenibili tra la traccia in DTS e la controparte in Dolby Digital sono praticamente irrilevanti. Il livello di dettaglio generale degli effetti è buono, così come è buono il livello di dinamica, che contribuisce a dare al film quell'emozione in più che tanto viene ricercata, con i canali surround ben in evidenza. Soddisfacente il livello del parlato.

Gli extra li trovimo riversati su entrambi i dischi che vanno a formare questa edizione speciale. Tra questi annoveriamo: un trailer del film, uno spot televisivo, una galleria fotografica, interviste, scene tagliate e uno speciale sull'omonima serie televisiva.

Kyashan - La Rinascita Kyashan è tutto fuorché perfetto: eccessivamente prolisso, a tratti incoerente e con qualche sbavatura anche a livello visivo, riesce comunque a impressionare e coinvolgere, almeno in parte, per la sua sensibilità e originalità, che si fondono con l’incredibile risultato visivo. Non un film per tutti, e probabilmente deludente per i fan del cartone animato, ma chi lo vedrà con lo spirito giusto non potrà fare a meno di cogliere quanto di buono ha da offrire. La versione in dvd è a due facce: da un lato abbiamo un comporto video che lascia un bel po a desiderare sotto un po tutti i punti di vista, dall'altro lato abbiamo, invece, una traccia audio che si lascia apprezzare, pur senza mai entrare nel vivo.

5.5

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