Kiss Me Recensione: la commedia romantica anni '90 su Netflix

Kiss Me è una commedia sentimentale in pieno stile anni '90 con protagonisti due giovani che scopriranno essere fatti l'uno per l'altra.

Kiss Me Recensione: la commedia romantica anni '90 su Netflix
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Kiss Me è la classica favola anni '90 che Netflix (vi consigliamo i film Netflix di maggio 2022) ha ben pensato di riadattare ai giorni nostri con un remake dal titolo He's all that (per saperne di più leggete la nostra recensione di He's all that) . La pellicola del 1999 diretta da Robert Iscove aveva un cast interamente composto da volti iconici di quegli anni a cui tutti siamo affezionati in un modo o nell'altro. Protagonista è una ragazza che subisce la classica trasformazione da brutto anatroccolo a meraviglioso cigno coronando, non senza ostacoli, il suo sogno d'amore.

Il decennio in questione ha sicuramente rafforzato l'immaginario del bello e dannato che tutte vogliono, ma che si innamora della più sfigata della scuola dopo, ovviamente, una serie di peripezie stereotipate. È una commedia romantica tutta buoni sentimenti e melassa, talmente prevedibile che è possibile immaginare per filo e per segno ciò che accadrà. Eppure, nonostante questo, lo si guarda, perché gli anni Novanta a chi li ha vissuti mancano e ogni occasione è buona per ricordare nostalgicamente che abbiamo sognato di vivere le scuole americane o, soprattutto per le ragazze, essere protagonisti di una favola come quella di Laney e Zack. Per di

C'era una volta...

Zack è il ragazzo più popolare della scuola, tutte le vogliono e tutte lo cercano, tuttavia la sua fama è intaccata dalla fresca rottura con Taylor, che gli ha preferito una celebre stella della televisione.

Questo per Zack è inconcepibile e la sua autorità tra gli studenti rischia di vacillare, così per rimediare accetta la scommessa proposta dai suoi migliori amici di scegliere una ragazza tra le tante sfigate della scuola e trasformarla sotto tutti gli aspetti nella perfetta reginetta del ballo di fine anno. La scelta ricade su Laney, una giovane semplice e trasandata nell'aspetto, insicura di sé e con una forte passione per l'arte. Dopo un'iniziale rimostranza da parte di lei, i due cominceranno a frequentarsi, ma non tutto andrà secondo i piani, perché Zack scoprirà di essersi innamorato davvero di Laney. Farà in tempo ad accorgersene? E, soprattutto, riuscirà a mettere da parte la sua indole da duro per stare con lei?

Poche righe di trama, ma il susseguirsi degli eventi è chiaro nella nostra mente. È intuibile quanto questo film sia un tripudio di luoghi comuni. All'inizio i nostri protagonisti si odiano, perché appartengono a due mondi distinti e separati destinati a non incontrarsi mai, eppure i pianeti si allineano per puro caso, in modo da far incrociare i loro sguardi. Così scocca la scintilla di odio/amore che porterà Zack e Laney verso una scoperta inaspettata l'una dell'altro. Inoltre, entrambi hanno un background interiore non indifferente che emergerà nel momento più cruciale della storia e servirà loro per conoscersi e apprezzarsi.

È lodevole il tentativo di dare un aspetto che non sia monodimensionale e superficiale ai protagonisti, ma non basta per farli uscire da uno schema ormai consolidato e stantio, motivo per il quale molte commedie sentimentali sono relegate e vanno contestualizzate negli anni in cui sono nate, poiché uscendo dalla comfort-zone degli anni '90 sono film senza alcuna possibilità di futuro, finché non rientrano nelle classifiche streaming.

Una Cenerentola in salopette e un Principe in giacca di pelle

Spesso questo tipo di pellicole somigliano in tutto e per tutto ad una modernizzazione della fiaba di Cenerentola. La nostra, in questo caso, è una principessa in salopette di jeans con un taglio di capelli in pieno stile anni '90, mentre il principe ha giacca di pelle e capelli a spazzola.

Laney riunisce in sé non solo l'immagine della ragazza che togliendosi gli occhiali mostra tutto il suo sex appeal (come se fossero gli occhiali il problema), ma anche il binomio emarginazione scolastica-disagio economico; Zach, invece, è sì il figo di turno, ma i problemi familiari e il voler uscire fuori dall'ombra del padre che sembra voler dettare legge nella sua vita ne condizionano i comportamenti sociali. Gli attori che li interpretano, Freddie Prinze Jr e Rachael Leigh Cook, sono discreti o quantomeno credibili, ma non avendo possibilità di spaziare e sfumare la personalità del proprio personaggio restano incastrati in una performance dimenticabile e i dialoghi non li aiutano di certo.

Di solito a livello registico e stilistico non si richiede chissà quale inventiva o creatività a questo tipo di opere, ma Robert Iscove lo rende totalmente scialbo, così come anche la fotografia risulta piatta e, se volessimo parlare di stile, questo lo ritroviamo nel contesto temporale in cui il titolo è nato ed è ambientato. Il film si avvale di una colonna sonora funzionale che vede la partecipazione di rock band come Remy Zero, Superdrag, Audioweb e Sixpence None The Ritcher il cui successo più famoso dà proprio il titolo alla commedia. Se messo a paragone con altri film simili di quegli anni ne esce sicuramente come il perdente della situazione e non è decisamente l'esempio migliore per ricordare i fasti di un decennio considerato immortale da chi lo ha vissuto.

Kiss Me Kiss Me, disponibile su Netflix, è un teen drama sentimentale in pieno stile anni '90. Ai tempi riscosse parecchio successo, ma oggi è evidente quanto la formula su cui si basa sia invecchiata male e risulti stantìa. Di brutti anatroccoli trasformatisi in eleganti cigni ne è pieno il cinema, ma ci sono modi e modi di raccontarlo. Kiss Me soffre di stereotipi e il risultato finale è una storia piatta e carente nel trasmettere emozioni coinvolgenti.

4.5

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