Recensione Ken il Guerriero - La Leggenda del Vero Salvatore

Escatologico ma deludente il finale della pentalogia di Kenshiro

Recensione Ken il Guerriero - La Leggenda del Vero Salvatore
Articolo a cura di

Come già ribadito ai tempi dell'uscita dei primi due lungometraggi della pentalogia che questo La Leggenda del Vero Salvatore conclude, ovvero La Leggenda di Hokuto e La Leggenda di Raoul (dei quali vi invitiamo a leggere o rileggere le recensioni qui e qui) Kenshiro è un personaggio di grandissima importanza nel panorama fumettistico nipponico, nonché uno di quelli di maggior presa sul pubblico cresciuto durante gli anni '80/'90. L'iter intrapreso, nel 2006, per rinverdire i migliori fasti del suo successo regalando ai fan di vecchia data nuove avventure, ma soprattutto nuovi background, e al contempo farlo conoscere anche alle nuove generazioni, arriva infine alla sua (momentanea?) naturale conclusione, col previsto e tanto atteso quinto film del ciclo Shin Kyūseishu Densetsu, che ha visto passare per gli schermi cinematografici tre film, alternati a due OAV (special in home video) volti ad approfondire elementi e risvolti interessanti della prima, indimenticabile, serie animata, anche attraverso punti di vista inediti. Ad esempio fondamentale è quello di Raoul per le vicende del primo e del terzo film, mentre sono i sentimenti di Julia (Yuria) e Toki ad essere esplorati negli special.
La Leggenda del Vero Salvatore, tuttavia, prende una direzione lievemente diversa: la narrazione ha di nuovo Ken come cardine, e mostra non un punto di vista nuovo su una vicenda già vissuta, almeno in parte, nella serie, quanto un periodo di tempo solo citato e del quale gli autori Buronson e Tetsuo Hara, prima d'ora, sono stati assai parchi d'informazioni, ovvero il lungo lasso di tempo che intercorre fra la sconfitta di Ken per mano di Shin (e il suo conseguente rapimento di Julia) e l'incontro tra Ken e i suoi piccoli amici Bart e Lynn.

Vivo per volere celeste

Kenshiro giace a terra, stremato, abbandonato nel deserto dopo che il suo amico di vecchia data Shin ha contravvenuto alle regole delle Sacre Arti, cedendo alla violenza in nome del potere. In fin di vita, prosciugato della speranza, privato dell'amore, ferito nel corpo e nell'anima. Quasi incoscientemente, però, riesce a sopravvivere all'attacco di un branco di lupi selvatici. Qualcosa lo tiene in vita, lo spinge a combattere. Non sa neanche lui cosa, ma non è ancora giunto il momento di morire. Soccorso dal giovane Dan e dalla sua famiglia, Ken finirà ad ogni modo prigioniero del mercante di schiavi Guruma, a sua volta assoggettato al despota Shisuka, il quale controlla con pugno di ferro una cittadina che, grazie alle sue conoscenze tecniche e ad una provvidenziale risorsa d'acqua, è autosufficiente e vanta addirittura una fonte di energia elettrica. Una città che fa gola a Jugai, signore della guerra, adepto rinnegato della scuola di Nanto dall'oscuro passato... Troverà Ken la forza di lottare, assecondando il proprio destino?

Una leggenda adombrata?

È curioso notare le alterne fortune del cinema: se il primo film, difatti, ha vantato un successo inaspettato, tanto da spingere Mikado Film ad aumentare le sale in cui veniva proiettato, questo terzo lungometraggio esce quasi in sordina, in una settimana letteralmente dominata dal ciclone magico del maghetto occhialuto, in pochissimi cinema e sfruttando quasi in estremis l'appiglio della Cecchi Gori Distribuzione, dopo l'improvvisa dipartita dal progetto della Mikado, che in collaborazione con Yamato Video aveva provveduto a distribuire i primi due film nelle sale.
Ad ogni modo, Ken è infine qui, per la gioia di tutti i suoi fan. O forse no? Difatti, il 'difetto' presente già nei precedenti capitoli della saga, ovvero l'approccio verboso e poco action alle vicende, qui è presente più che mai. Tutto ciò, naturalmente, in virtù di una volontà di presentare e preservare l'indole, la volontà, i sentimenti dei protagonisti, a dispetto del lato spettacolare e violento che è solo una loro conseguenza, ma non il motivo d'essere. È chiaro che non tutto il pubblico è però disposto a passar sopra a questa accentuata latenza di calci volanti e urletti alla Bruce Lee, desideroso più di mazzate virtuali che di toccanti lezioni su amore e sacrificio.

L'articolo prosegue a pagina 2!

Amore e morte

E proprio abnegazione e sacrificio, che tante volte abbiamo visto come cardine della personalità di alcuni dei personaggi più amati della serie (Toki, Shu) sono al centro di questo film, insieme al dolore, alla tristezza, alla debolezza. Tratti umani per eccellenza, tratti umani che vengono incarnati in un Ken stremato, battuto, indolente a far valere la sua forza. La prima ora scivola via senza che Ken abbia effettivamente ucciso nessuno: e per il protagonista di un western post-atomico pensiamo sia una sorta di record. Il film si pone l'obiettivo di far scoprire al protagonista, e a noi insieme a lui, il suo ruolo di Shinigami, di ineluttabile dio della morte. Ineluttabile come il suo destino, voluto dal cielo e a cui lui può solamente abbandonarsi. Il contesto messianico, più volte accennato durante la serie, qui viene esplicitato in maniera fin troppo evidente in alcuni passaggi di narrazione, e lo scomodo paragone col Cristo (dicotomizzato poi anche nella figura del fratellastro Toki) si fa significativo ma anche ingombrante. Quello che sembra quasi un fanatismo religioso (“il Cielo ha voluto che mi salvassi per salvare, a loro volta, gli innocenti”), un concetto di Destino mistico, è alla fine un senso al contempo pratico ed etico, dettato dalla profonda umanità che rende Ken un degno successore della Divina Scuola: non importa la mia sofferenza personale: ho i mezzi per combattere e proteggere, dunque è giusto che lo faccia, a dispetto di tutto.
Kenshiro non si fa carico dei peccati della gente, ma della sua sofferenza: il risultato è tuttavia 'simile'...ridona speranza, volontà di vivere. Riequilibra le forze in campo con una provvidenziale giustizia terrena.
Se, come abbiamo visto, l'idea alla base di questo lungometraggio è interessante e profonda, purtroppo non possiamo che prendere atto che la sua resa su schermo è oltremodo macchinosa e artificiosa, arrivando difficilmente al cuore degli spettatori meno inclini ai ragionamenti escatologici. Dal punto di vista tecnico il film non è malvagio, ma non raggiunge le vette artistiche dei precedenti titoli della serie, né da un punto di vista del chara design (in particolare per i poco ispirati personaggi originali) né da quello dell'atmosfera: le musiche di Yuki Kajura sono più anonime del solito, e l'epicità che dovrebbe contraddistinguere una vicenda simile fatica ad emergere, castrata da una sceneggiatura prevedibile (colpo di scena finale compreso), elementi fuori contesto (la presenza della tecnologia è quasi irritante) e un protagonista irriconoscibile che ritrova sé stesso, insieme al suo destino, solo nella manciata di minuti finali.
Ed è un peccato, perché ci aspettavamo un gran finale e invece ci ritroviamo davanti qualcosa che, per certi versi, sembra solo un lungo filler della serie animata.

Finale extra (nostalgico)

Raccomandiamo al pubblico intenzionato a visionare il film di rimanere in sala fino alla fine dei titoli di coda. Vi attende infatti una graditissima sorpresa, ovvero un cortometraggio che fa rivivere l'incontro di Kenshiro coi piccoli Bart e Lynn. Il corto, realizzato con degli splendidi disegni originali montati su un pezzo j-rock ad effetto, è capace di procurare più di un brivido a tutti gli appassionati.

Ken il Guerriero La Leggenda del Vero Salvatore La pentalogia trova il suo giusto epilogo, ma infine delude: al di là dell'interessante percorso didascalico, purtroppo, il film delude per una certa mancanza di mordente. Anche gli episodi precedenti erano più incentrati sulle tematiche morali che sui combattimenti, ma non mancavano di certo i momenti esaltanti: in questo caso, invece, ci ritroviamo davanti ad un prodotto apprezzabile solo da una ristretta cerchia di intenditori, più attenti alla sostanza che ai buchi di sceneggiatura e alle poche scene di combattimento.

5

Che voto dai a: Ken il Guerriero La Leggenda del Vero Salvatore

Media Voto Utenti
Voti: 23
5.8
nd

Altri contenuti per Ken il Guerriero La Leggenda del Vero Salvatore