Recensione Just Friends - Solo Amici

La regola dell'amico non sbaglia (quasi) mai...

Recensione Just Friends - Solo Amici
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Se sei amico di una donna...

"La regola dell'amico non sbaglia mai", parte da questa massima stereotipata quanto veritiera l'incipit del nuovo (almeno per noi, al di là dell'Oceano è uscito ben tre anni orsono) film di Roger Kumble, già regista di un cult come Cruel intensions. Evitando di cadere nei più facili luoghi comuni della commedia americana sfacciata e volgare, ha deciso di impostare la storia su due diversi fili conduttori: il rapporto tra i due protagonisti, e il ritorno alla città natale dopo anni di lontananza. Un riabbracciare anche i vecchi valori, gli amici di un'era che fu, ormai dimenticata dopo aver raggiunto il successo altrove. La vicenda è semplice: Chris Brander (Ryan Reynolds) fino all'età del college era parecchio sovrappeso, e per questo sbeffeggiato dai compagni. Jamie Palamino (Amy Smart) la sua migliore amica, nonchè oggetto del suo desiderio, viene a scoprire dei sentimenti da lui provati durante una festa a pesanti quantità alcooliche, e per altro in maniera alquanto brusca. Umiliato e deluso, Chris decide di cambiare città. Scelta senza dubbio azzeccata, visto che 10 anni dopo, avendo cambiato completamente lo stile di vita, si ritrova a essere un manager di modelle, sexy e visibilmente dimagrito. Si ritrova fidanzato con la bella ma svampita Samantha James (Anna Faris) una delle pop-star più famose dell'MTV generation e può ritenersi un uomo di successo. Durante un tour in compagnia di Samantha, sfortuna (o fortuna, in questo caso) vuole che un incidente obblighi la coppia (che scoppia) a sostare per una notte proprio nella città natale di Chris. Tornato a casa dalla stramba madre, e dall'arrapato fratello in piena crisi ormonale (e fan sfegatato proprio di Samantha), al pub del paese reincontra Jamie, e questo riporta a galla in lui vecchie emozioni. Decide, con astuzia, di tenere impegnata l'ingenua Samantha con suo fratello, con la scusa di fantomatici tour, e intanto organizza un appuntamento con Jamie. Sarà cambiato il modo in cui le lo vede? O forse il pesante "restyling" fisico ha aperto nuove porte nel suo cuore?

Impossible is nothing

Sembra una commedia fuoritempo, quasi demodè tale l'assenza di volgarità in favore di gag di grande simpatia. Mai forzate, seppur non spicchino di originalità, le situazioni comiche divertono per tutti i novanta minuti, senza eccessivi cali di risate. L'inizio non faceva ben sperare, e anche il goffo travestimento da "ciccione" tenuto da Reynolds non è certo encomiabile. Ma appena il film ingrana, dopo circa dieci minuti, si viene catturati dalla simpatia e dalla leggerezza della storia, talmente "banale" se vogliamo, e anche prevedibile, che è un piacere arrivare tranquilli fino alla ovvia fine. Non è un'impresa facile tenere incollati allo schermo con una vicenda di cui tutti si aspettano il più classico dei finali, e per questo il merito è ancora maggiore. Ricorda a tratti lo stile del Kevin Smith più intimista di Jersey Girl, soprattutto nel raccontare il ritorno ai vecchi affetti e ai valori dimenticati. Ormai schiavo di un mondo, quello del business, che non gli appartiene, Chris si trova impreparato alla sua vecchia vita, e deve compiere un percorso a ritroso per capire la sua vera essenza. Per carità, i risvolti drammatici sono praticamente nulli, ma si nota comunque una piacevole tenerezza con la quale il regista osserva i suoi personaggi, cullandoli, facendoli soffrire e gioire fino alla scoperta dell'amore vero. E' ottima la loro caratterizzazione, anche per quanto riguarda i comprimari. Amy Smart e Anna Faris, interpreti di due personaggi diametralmente opposti, aggiungono alla loro bellezza anche una verve di tutto rispetto, risultando due note liete e mai stonate. Ma la vera sorpresa rimane un Ryan Reynolds strepitoso, che mostra tutto il suo bagaglio comico con espressioni facciali e sguardi stralunati, memore a tratti del Jim Carrey dei primi tempi. Ed è talmente facile immedesimarsi nel suo personaggio, che ci si appassiona alla sua forsennata ricerca di una risposta.Il problema di cui pecca maggiormente Just Friends - Solo amici è che non aggiunge nulla di nuovo a un genere come quello della commedia americana (anche se è una coproduzione con Canada e Germania) fin troppo inflazionata negli ultimi anni. Ha sicuramente il merito di spiccare per uno stile più leggero e "diverso", ma in fin dei conti non può elevarsi a niente di più che un semplice, e piacevole, passatempo. Arriva e se ne va veloce, offrendo novanta minuti più che godibili ma che, probabilmente, non ricorderete a lungo.

Just Friends - Solo Amici Just Friends si rivela una commedia particolare, adatta a chi, stanco delle scorribande sessuali all'American Pie & co. o del onnipresente Apatow style, cerca un prodotto delicato e divertente allo stesso tempo. Non brilla per originalità, e non sarà ricordato negli annali, ma grazie anche alle ottime prove degli attori, con un Reynolds irresistibile, regala novanta minuti di puro relax comico. Perchè a volte anche la regola dell'amico sbaglia...

6

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