Jessica per sempre, la recensione dello sci-fi su Amazon Prime Video

Il primo lungometraggio di Caroline Poggi e Jonathan Vinel è un atipico coming-of-age d'ambientazione sci-fi castrato da carenze produttive.

Jessica per sempre, la recensione dello sci-fi su Amazon Prime Video
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In un prossimo futuro dove la società ha perso alcune delle proprie fondamenta civili, la venticinquenne Jessica è a capo di un gruppo di adolescenti, giovani orfani rimasti soli al mondo. Una banda di ragazzi perduti che ha finalmente trovato comprensione e amore in una leader tenace e tenera al contempo. Nel doversi difendere da droni del Governo che non esitano a mietere vittime facendo giustizia sommaria e nella conseguente ricerca di una nuova casa dove vivere, il gruppo affronta i demoni del proprio passato e la ricerca di una normalità tipica della loro tormentata età. Primi amori e prime volte nel tentativo di dar vita a un mondo dove crescere in pace come una famiglia, per sempre.

Una fantascienza terrena

Presentato nella sezione Panorama alla 69° edizione del Festival Internazionale del cinema di Berlino, Jessica per sempre è l'esordio nel lungometraggio della coppia di registi formata da Caroline Poggi e Jonathan Vinel. I due tentano la carta di una fantascienza distopica per tracciare le coordinate di un cinema primigenio atto ad amplificare i vuoti sociali che i giovani d'oggi, vittime e colpevoli al contempo, si trovano spesso ad affrontare nel nostro contemporaneo. Il film parte da una premessa interessante e in fase di sceneggiatura cura con efficacia il substrato narrativo, dovendo fare però i conti con un budget irrisorio che castra sul nascere i potenziali squarci visionari e di genere appiattendo il tutto su toni eccessivamente intimisti e trattenuti. Il costante voice-over della protagonista prova a traghettare le coordinate del racconto, ma il background è volutamente lasciato in secondo piano proprio per via dei succitati limiti produttivi che hanno impedito una più ampia visione d'insieme.

Jessica Forever

I cineasti guardano sulla carta al cinema di rispettati colleghi di culto quali Gregg Araki e Bertrand Bonello, e un paio di passaggi nel ritratto di questa gioventù perduta e obbligatoriamente ribelle si rivelano efficaci. A mancare a Jessica per sempre (disponibile nel catalogo di Amazon Prime Video) è quel surplus effettistico che avrebbe dovuto abbellire la resa estetica, davvero troppo grezza e scarna per mantenere alto l'interesse per tutti i novanta minuti di visione. Dalle armi usate dagli orfani (che sembrano riproduzioni giocattolo) per affrontare le centinaia di droni, sino alla resa delle sequenze più visionarie, il film paga i succitati deficit in maniera evidente. Lo stesso cast, tolta la bella Aomi Muyock (sguardo glaciale e fisico da modella) nel ruolo principale, è privo del necessario carisma.
Molti dei personaggi al centro del racconto si rivelano in realtà come inermi comparse, concentrando il cuore della storia esclusivamente su un paio di loro e sulla leader. Fra tragiche perdite e sussulti romantici l'operazione lascia intravedere ottimi spunti che non trovano adeguato contraltare nella relativa messa in scena, affidando la profondità di sguardo a una manciata di scene madri (finale incluso) che si rivelano il perfetto emblema del "vorrei ma non posso".

Jessica per sempre Il buono si intravede, così come la potenziale profondità di sguardo, ma Jessica per sempre paga i limiti di un budget esiguo che castra sul nascere le febbrili ambizioni di partenza. I registi Caroline Poggi e Jonathan Vinel esordiscono nel lungometraggio con un titolo d'ambientazione sci-fi distopica tramite la quale parlare del disagio di un'intera generazione, pronta a scoprire le prime volte in un mondo allo sfascio. Un risultato compromesso in partenza, con una messa in scena dal taglio semi-amatoriale, dove si riesce comunque ad apprezzare la sensibilità nella gestione della storia e dei personaggi coinvolti (alcuni più di altri, in una narrazione disomogenea) e il messaggio nascosto sotto la scarna superficie. Colonna sonora black metal, passione dei due registi.

5.5

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