Jackass Forever Recensione: il ritorno della banda di Johnny Knoxville

Dodici anni dopo le follie in 3D del gruppo più scalmanato del grande e del piccolo schermo, gli "asini" sono tornati davvero in grande spolvero.

Jackass Forever Recensione: il ritorno della banda di Johnny Knoxville
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"Salve, sono Johnny Knoxville. Benvenuti a Jackass". Erano dodici anni che non sentivamo questa presentazione, da quel Jackass 3D del 2010 che sembrava aver messo la parola fine alla banda di "asini" al completo sul grande schermo. Mancava invece un pezzo, una rotella dell'ingranaggio assente poi anche in questi stuntman che in 22 anni di carriera ai limiti sono tornati a casa ammaccati, feriti, distrutti, ma sempre con la voglia di spassarsela e divertirsi, insieme. Tra esperimenti di dubbio gusto e senso (tipo incendiare una flatulenza), una manciata di sana sprovvedutezza e idee sempre più assurde per spappolarsi come si deve organi, muscoli e ossa, i Jackass guidati dall'irreprensibile Knoxville hanno voluto tentare un ultimo e grande viaggio ai confini del trash, della paura isterica e del dolore, certo più temprati nel fisico ma non più così giovani.

C'è più coraggio oggi di ieri, date conseguenze del passato e acciacchi del presente, ma la consapevolezza e il calcolo del rischio sono sempre ai minimi livelli in certe occasioni, che sono poi quelle in cui è richiesto più stomaco e sangue freddo anche al pubblico (per farvi un'idea, questo è il trailer di Jackass Forever). E il gioco degli asini questa volta è diverso, quasi una sfida: oltre a presentarne di nuove, si possono ripetere o superare alcune iconiche sfide vinte e perse del passato?

Kaiju, api, orsi e asini volanti

Al solito, i Jackass non hanno bisogno di virtuosismi o frivolezze cinematografiche, e infatti è tutto girato a mano, in stile televisivo come in passato, senza particolari guizzi estetici. Un siparietto dopo l'altro si susseguono su schermo i diversi stunt a cui partecipa il gruppo, alcuni pensati per torturare il singolo, altri più di una persona (non chiedeteci con quali criteri vengono però scelti).

Nota di "gusto" del tutto particolare e assolutamente dissacrante è però l'intera opening girata per altro da Spike Jonze, storico co-creatore e produttore del franchise e amico di Knoxville e compagnia. Manca alla regia di un lungometraggio da ormai 9 anni, Jonze, ma per scrivere e sviluppare il ritorno dei Jackass non si è potuto tirare indietro. Ecco allora che la scena d'apertura diventa monster movie casalingo dove il pene di Chris Pontius si fa inferocito kaiju con tanto di trucco verde, pronto a sparare - fortunatamente per finta - "56 litri di sperma di maiale" su tutti i suoi amici che intanto interpretano soldati, operai, fattorini o passanti travolti dalla furia del mostro. Iniziare così non è da tutti ed è una delle cose più spassose mai viste nell'intera produzione di Jackass. Va oltre l'irriverenza in sé, peraltro: fa bene e fa sorridere vedere questo gruppo di amici capace di ritrovarsi dopo vent'anni e tornare a esagerare insieme, con lo spirito di bambini di quartiere che scorrazzano senza meta facendosi scherzi a vicenda.
Spiriti indomabili e fuori controllo, quelli dei leggendari protagonisti, da Knoxville a Pontius, da Steve-O a Danger Ehren (il più abusato in Forever), ma anche Dave England, il piccolo grande Wee Man e Preston Lacy. Vecchio sangue non mente, anche a 50 anni, ma pure il nuovo non scherza, guardando ai più giovani Jasper Dolphin e il padre Dark Shark, oppure Rachel Wolfson, Zach Holmes, Eric Manaka.

Generazioni a confronto, tra vincitori e vinti, penitenze e gloria assoluta. Tra voli di icaro senza protezione, un tapis roulant a tutta velocità per essere sbalzati via con strumenti musicali in mano (spoiler: uno degli stunt dove si fanno davvero male) e attirare uno sciame infinito di api sul proprio pene, gli stunt o scherzi che sono costati più anni di vita ai protagonisti sono due, entrambi con animali estremamente pericolosi coinvolti.

Uno vede Knoxville contro un toro, rifacimento sulla soglia dei 50 anni dell'attore di una vecchia sfida. Il secondo, nuovo di zecca, coinvolge invece Ehren, ma non vogliamo anticiparvi nulla al riguardo: è forse la più grande cattiveria gratuita fatta a un membro del cast, ma proprio per questo è assolutamente irresistibile. Potrebbe non sembrare, dato il modus operandi della produzione e la poco cinefilia artistica insita nel progetto, ma quello dei Jackass è cinema corale tra i più genuini e low budget mai visti.

Un ritorno che non delude

Lo è da sempre, con un suo linguaggio, con i suoi "personaggi", con delle caratteristiche irripetibili eppure imitate da molti, anche da show e lungometraggi spin-off dello stesso franchise, come ad esempio Bad Granpa (ve lo ricordiamo con la nostra intervista a Johnny Knoxville in persona). Niente supera l'originale e niente è capace di tenere testa a un gruppo così variopinto, incontenibile e scalmanato di veri pezzi da '90 del trash sporco e scomposto più sublime.

Impossibile non emozionarsi quando si prodigano in dolorosi quanto innocenti scherzi a vicenda. Per molti, addirittura, impossibile non riconoscersi in quella infantile genuinità che porta questi noti stuntman a essere ancora degli imprevedibili bambinoni troppo cresciuti. Che poi Jackass è il termine perfetto per indicare la loro professionalità, capace di accollarsi i pesi o dolori più impensabili e insostenibili per aiutare il prossimo. In che modo? Con una risata, anche solo un sorriso. È quello che resta. E lo fa per sempre.

Jackass Forever Jackass Forever riporta insieme sul grande schermo "gli asini" di Johnny Knoxville, in grande spolvero e pronti ad accettare gioie e dolori del caso. Un film significativo, a modo suo, che si fa grande inno d'amicizia e unione, di sfida contro se stessi e contro i limiti del proprio fisico, dell'età. Ci troviamo davanti all'iterazione più nuova e ragionata del franchise, probabilmente la migliore, ed è uno spasso trash e fuori da ogni canone attuale vedere un pene gigante truccato da kaiju distruggere il modellino di una metropoli o nidi d'ape sui genitali. Ma poi ancora: morsi di scorpione e di ragni dai genti aguzzi, avvoltoi affamati, rampe umane improbabili, litri di sperma di maiale e Machine Gun Kelly preso a schiaffi da una mano di gommapiuma gigantesca. Un ritorno pieno di dolori e risate che non ci aspettavamo davvero così esilarante e centrato.

8

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