Jack Frost, la recensione del film con Michael Keaton

Il piccolo Charlie realizza un pupazzo di neve in cui si reincarna l'anima del padre scomparso in Jack Frost, commedia fantastica di Troy Miller.

Jack Frost, la recensione del film con Michael Keaton
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Jack Frost è il cantante e leader di un gruppo rock-blues prossimo a firmare un contratto con un'importante casa discografica dopo anni di gavetta. La potenziale nuova carriera porta però l'uomo a sacrificare il tempo speso con la moglie Gabby e il figlio Charlie, di appena undici anni e alle prese con tutti i problemi tipici della sua età. Dopo aver mancato alla sentitissima partita di hockey del bambino, Jack promette ai propri cari di trascorrere con loro il Natale nella baita di montagna ma una chiamata dell'ultimo minuto dai produttori gli fa venir nuovamente meno la parola data.
Durante il tragitto per l'imminente concerto però il musicista cambia idea e decide di tornare dalla sua famiglia, salvo incappare in una tempesta di neve che provoca un incidente nel quale perde la vita. Un anno dopo Charlie, ancora distrutto dalla morte del padre, realizza un pupazzo di neve dalla forma umanoide e, dopo aver suonato l'armonica donatagli in passato dal genitore, scopre come questi abbia preso incredibilmente vita: è proprio l'anima di Jack infatti ad essersi reincarnata in quell'insolito simulacro.

Il grande freddo

Jack Frost è una commedia natalizia di stampo classico, tutta giocata sui buoni sentimenti e su un divertimento a prova di grandi e piccoli, che però si dimentica di costruire una storia che faccia da adeguato sfondo al rapporto tra il bambino e il padre-pupazzo di neve, limitandosi ad una serie di scialbe gag e situazioni ben presto monotone in cui il rapporto figlio-genitore appare come unica dominante narrativa. Il film strizza forzatamente l'occhio al pubblico di riferimento lasciando solo una sottile, ma a tratti incisiva, carica emotiva a trainare i cento minuti di visione, con tanto di armoniche magiche e partite di hockey che provano ad indagare con onesta superficialità in argomenti quali la catarsi, il superamento del lutto e la voglia di riscatto, ma il tutto è troppo all'acqua di rose per suscitare un reale coinvolgimento. I momenti realmente divertenti si contano sulle dita di una mano, tra spericolate discese sullo slittino e battaglie a palle di neve, e la stessa realizzazione del personaggio interpretato, sia in forma umana che fantastica, da Michael Keaton, si rivela inferiore alle attese nonostante la realizzazione da parte della spesso apprezzata Jim Henson's Creature Shop, incapace di sfumare con la giusta varietà di espressioni il "bianco ritornante". La regia di Troy Miller, proveniente dal mondo televisivo, si rivela davvero poca cosa e finisce per rendere ancora più anonima una pellicola che partiva con ben altre aspettative, tanto che anche il fallimento al box-office pare più che comprensibile.

Jack Frost Vagamente ispirato all'omonima creatura folkloristica della tradizione nordeuropea, il Jack Frost "interpretato" da Michael Keaton in questa produzione di fine anni '90 risulta più anonimo del previsto anche per via di un impianto narrativo strutturalmente debole e incolore. Troy Miller dà vita ad una commedia fantastica per famiglie ad ambientazione natalizia priva di guizzi e soluzioni originali che gioca la carta dell'emozione facile (a tratti anche riuscendovi) ma si dimentica di tutto il resto. Il film andrà in onda stasera, mercoledì 13 dicembre, alle 21.10 su ITALIA 1.

5

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