Into the Dark: Il corpo, la recensione dell'horror disponibile su RaiPlay

Il primo film della serie antologica prodotta da Jason Blum e disponibile su RaiPlay è una horror-comedy senza infamia e senza lode.

Into the Dark: Il corpo, la recensione dell'horror disponibile su RaiPlay
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Wilkes, sicario di professione, ha appena eseguito il suo ultimo incarico, relativo all'omicidio di un uomo famoso, che ha avuto luogo all'interno dell'appartamento della vittima. Il fatto che sia la notte di Halloween non aiuta però l'assassino che, quando sta trasportando il corpo esanime nella sua vettura, scopre come la macchina sia stata oggetto di atti vandalici e risulti perciò inutilizzabile.
Wilkes deve sbarazzarsi del cadavere entro una determinata ora, come ordinatogli dal mandante, e il fatto che la maggior parte dei passanti siano agghindati a tema horror gli semplifica paradossalmente il compito di passare inosservato, nonostante il corpo senza vita che si porta appresso fasciato in un telo. Per evitare il controllo da parte di una pattuglia di polizia, l'uomo accetta di unirsi a tre ragazzi che stanno festeggiando la ricorrenza e si reca con loro a una festa a tema.

Nell'oscurità

Il corpo è il primo episodio della serie antologica Into the Dark andata in onda su Hulu e che vanta tra i suoi produttori nientemeno che Jason Blum, il guru dell'horror moderno.
Dodici film veri e propri, della durata media di ottanta minuti, compongono la prima stagione (con una seconda già realizzata) che è sbarcata da qualche giorno in esclusiva italiana nel catalogo di RaiPlay, la piattaforma di streaming dell'emittente pubblica nazionale. Al momento in cui scriviamo sono disponibili i primi tre episodi.
Il tassello che apre il progetto è ambientato non a caso nella notte di Halloween, una di quelle date che da sempre caratterizzano il panorama di genere, e si adagia su marcati sussulti black humor che fanno da sfondo alla vicenda principale, accompagnando lo spettatore in un viaggio paradossale dove ironia e citazionismo la fanno da padrone, prediligendo un'ottica di puro e disimpegnato divertimento.

Tutto in una notte

Il regista Paul Davis e lo sceneggiatore Paul Fischer hanno riadattato in forma di lungometraggio un corto da loro stessi realizzato nel 2013 e già utilizzato nel film antologico Patient Seven (2016), ma nel passaggio dalla brevità originale a una forma più corposa il risultato non è stato del tutto indolore, con alcuni passaggi che risentono di una certa ridondanza e sono colmati a forza da battute e rimandi al comune immaginario cinefilo-televisivo, con riferimenti gratuiti a opere come Breaking Bad e Frozen.
La violenza, dato il taglio giocoso scelto in partenza, è suggerita ma lasciata per gran parte fuori campo nei suoi risvolti più estremi, lasciando al finale qualche gradevole eccesso tipico degli slasher.
Il tutto procede su ritmi rapidi che impediscono di creare un background idoneo per le varie figure coinvolte, con tanto di improvvisata love-story che regala però un paio di inaspettati colpi di scena che rivitalizzano parzialmente la ciclicità narrativa.
Tra spinosi richiami al dark-web, misteriosi interlocutori telefonici e un ripetuto countdown su schermo, Il corpo pareggia difetti e punti di forza rivelandosi una visione piacevole ma per nulla trascendentale.

Into the Dark: Il corpo Il primo film della serie antologica a tema Into the Dark è una horror-comedy senza infamia e senza lode che, per ottanta minuti, ci accompagna nella lunga notte di un sicario, intento a sbarazzarsi del cadavere della sua ultima vittima con parecchie complicazioni. Il corpo, aggiornamento in forma di lungometraggio di un corto realizzato anni prima dallo stesso regista, paga diverse forzature e ingenuità in chiave narrativa, con la caratterizzazione di alcuni personaggi che risente di evidenti lacune e un marcato, gratuito, citazionismo all'immaginario del grande pubblico, trovando comunque una discreta energia di genere nelle esecuzioni dal taglio slasher e nelle performance dei due principali protagonisti, ritagliati perfettamente sui rispettivi alter-ego. Un divertimento usa e getta ideale per una serata all'insegna del disimpegno.

6

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