Recensione Innocenti bugie

Tom Cruise e Cameron Diaz in una commedia d'azione con pochi spunti di interesse

Recensione Innocenti bugie
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In Italia è diventato Innocenti bugie, tralasciando completamente il gioco di parole dell'originale Knight and day (che faceva leva sul termine cavaliere, che in lingua anglosassone senza la k iniziale, diventa un semplice "notte"). Atteso per ottobre nelle sale del Belpase, il nuovo film di James Mangold (il remake di Quel treno per Yuma, Walk the line), vede una coppia di superstar protagonista, formata da Tom Cruise e Cameron Diaz, la cui presenza avrebbe dovuto garantire incassi cospicui, impresa riuscita solo a metà su suolo americano. Che sia la formula, ormai abusata, dell'action comedy o il declino inesorabile al botteghino dell'ex Top Gun, non ci è dato saperlo. Certo è che, a conti fatti, i motivi che possono spingere alla visione, sono veramente pochi.

Un giorno, per caso...

All'aereoporto di Wichita, Roy Miller (Tom Cruise) si imbatte per due volte nella bella June Heavens (Cameron Diaz), pronta a partire per recarsi a Boston al matrimonio della sorella. June comincia a infatuarsi del misterioso compagno di viaggio, finchè non si accorge che questi è una sorta di agente segreto e ha ucciso tutti i passeggeri del volo, piloti inclusi. Dopo un atterraggio fortuito, cui in seguito l'aereo esplode, June si risveglia nel suo letto pensando fosse soltanto un sogno, ma si ricrede ben presto sentendo la notizia dell'incidente al telegiornale. Poco dopo viene contattata da una squadra di federali, al comando dall'agente Fitzgerald (Peter Sarsgaard), sulle tracce di Roy. Questi infatti sarebbe in possesso di un'invenzione che potrebbe rivoluzionare l'intero sistema energetico del pianeta. Da qui in poi, tra rocambolesche fughe e segreti, Roy e June si troveranno immischiati in una "missione impossibile" dove la verità non è quella che sembra.

MF - Mission Failed

Non basta una coppia di attori famosi per realizzare un buon film. Lezione che deve essersi dimenticato James Mangold, regista "di cassetta" ma che aveva ottenuto buoni risultati soprattutto con i suoi due ultimi film citati in apertura di recensione. Innocenti bugie è l'ennesima copia riciclata e stantia delle action comedy in salsa romantica, senza un minimo di inventiva e totalmente scevro di situazioni quantomeno originali, scimmiottando anzi in più occasioni le avventure di quell'Ethan Hunt interpretato già tre volte da Cruise. Senza dubbio ben realizzate le scene d'azione, ma il sapore di superfluo aleggia in esse, quasi che si sia tentato il trucco dell'"incredibile" a tutti i costi per distogliere l'attenzione dall'inconsistenza della trama e della recitazione, nella quale i due divi questa volta lasciano veramente a desiderare. Cruise sfoggia quel sorriso ironico tipico della sua carriera per quasi la totalità del film, incurante del contesto in cui si trovi, mentre la Diaz (di cui, a dire il vero, stentiamo a ricordare un'interpretazione "memorabile") mostra ancora una volta tutti i suoi limiti, mascherati in parte grazie al fascino e alla simpatia che trasmette. Il problema si fa ancora maggiore quando, complice la sceneggiatura, i personaggi sono totalmente privi di qualsivoglia carisma e indagine introspettiva, e l'evoluzione degli eventi sembra avvenire completamente a caso, figlia di una storia slegata e imperfetta che ricicla clichè classici, e impedisce l'alchimia necessaria per coniugarvi dentro la solita, platonica, love story. Certamente va dato atto che Mangold ha voluto compiacere quel tipo di pubblico, che solitamente garantisce il successo al botteghino, che da un film vuole soltanto evasione, vacuo divertimento, esplosioni, star hollywoodiane e zero pensiero. Se, e non vogliatecene, vi ritenete appartenenti di questa categoria, qualche spunto di interesse potreste anche trovarlo. Ma chi è ormai stanco di questo cinema "no-brain", per di più realizzato anche sotto i soliti standard, non ha alcuna scusa valida per aumentare l'incasso world-wide di quest'ennesimo sberleffo alla Settima Arte. E questa, credeteci, non è una bugia.

Innocenti Bugie James Mangold e la fiera del già visto. Innocenti bugie deficita di qualsivoglia originalità, e porta con sè tutti i difetti del cinema commerciale d'Oltreoceano in voga dal nuovo millennio. Nemmeno la coppia Cruise - Diaz, sulla carta potenzialmente ricca di alchimia, funziona, e anzi mostra due attori stanchi e sottotono. Il divertimento? Chi cerca superagenti che saltano da una macchina all'altra senza farsi un graffio, love story platoniche e farsesche, lieto fini prevedibili già dai titoli di testa, forse potrà anche trovarlo. Ma è veramente troppo poco per tutti gli altri.

4.5

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