Recensione Infini

Dall'Australia un horror / sci-fi dall'incipit risaputo ma capace di sfruttare una discreta atmosfera, trasportandoci su un pianeta sconosciuto in compagnia di un gruppo di soldati e di un virus letale.

Recensione Infini
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Che un certo sottofilone della fantascienza, quello claustrofobico che ha fatto la fortuna di capisaldi del genere come l'Alien di Ridley Scott o La cosa di John Carpenter, soffra da qualche anno a questa parte di una certa stagnazione è purtroppo un dato di fatto, a dispetto di certe chicche che ogni tanto rienergizzano il genere. A infilarsi in questa categoria ci prova il recente Infini, film australiano diretto dal Shane Abbess di Gabriel - La furia degli angeli (2007), anche autore della sceneggiatura che vede nei panni di alcuni dei protagonisti un trio di attori emergenti come Daniel MacPherson (sarà prossimamente ne Le cronache di Shannara), Grace Huang (L'uomo coi pugni di ferro) e il fratello d'arte Luke Hemsworth (The reckoning).

Il pianeta del terrore

Alla fine del ventitreesimo secolo la quasi totalità della popolazione vive in condizioni di estrema povertà. Proprio per questo molte persone accettano incarichi fuori dal comune, spesso pericolosi, in modo da garantirsi un futuro. Grazie alle moderne tecnologie è ora possibile viaggiare nello spazio attraverso un evoluto sistema di spostamento, che trasforma la materia in dati e li trasmette nell'universo. Whit Carmichael sta per diventare padre e per guadagnare un po' di soldi per la sua futura famiglia decide di partecipare ad una missione. Poco prima della partenza però avviene un imprevisto e l'uomo si ritrova "catapultato" sul pianeta Infini, dove è avvenuto un problema con la vecchia spedizione. Una squadra di uomini scelti viene inviata sul posto per recuperare Carmichael e scoprire cos'è successo davvero nella base spaziale, trovandosi a lottare contro un'aggressiva malattia epidemica di origine aliena.

The Host

Una stazione spaziale, un gruppo di uomini e un virus alieno che si diffonde portandoli alla pazzia. Una storia già sentita ma raccontata con un certo mestiere da Abbess, che non si risparmia neanche uno spiegone etico nei minuti finali. E se è pur vero che alcuni risvolti appaiano quanto meno improbabili, la tensione regge dall'inizio alla fine con una progressiva evoluzione, non evitando anche una certa, sana, violenza di genere che rende il tutto più rozzamente fascinoso. Giocando sulle atmosfere claustrofobiche che trovano linfa per la loro totalità in uno spazio chiuso oscuro e metallico, il regista giostra le reazioni di questo nugolo di uomini, potenziale carne al macello di un'entità aliena che prende inesorabilmente possesso di loro, omaggiando più o meno volutamente il classico di Don Siegel L'invasione degli ultracorpi in chiave ovviamente ben più estrema. Ed è un peccato che ad un certo punto possibili sviluppi non vengano alla luce, forse anche limitati da un budget che non concedeva troppo spazio agli effetti speciali, assai limitati per quanto di discreta fattura. Infini è un film giocato sul sottile confine tra la ragione e la follia che attanaglia ben presto i sopravvissuti, portati dall'ospite a cedere alle loro pulsioni più violente e ad avviare un gioco al massacro contro i loro stessi compagni. Scelta che conduce in alcuni passaggi ad una certa ripetitività che penalizza in parte il coinvolgimento emotivo ma che non inficia eccessivamente il piacere della visione.

Infini Classico b-movie di genere (ma con risvolti narrativi più profondi della media) che non aggiunge nulla di particolarmente nuovo, Infini si farà comunque apprezzare dagli appassionati di quella sci-fi / horror ad ambientazione spaziale. In una base tecnologica di un pianeta sconosciuto si deciderà il destino di una manciata di uomini che, costretti dagli eventi, si troveranno coinvolti in una lotta senza sosta con la follia che li metterà l'uno contro l'altro in uno spietato gioco al massacro. Con un buon mestiere Abbess porta a casa la sufficienza, laddove una narrazione non sempre coesa trova adeguato contraltare in un'efficace gestione tensiva.

6

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