In questo angolo di mondo, la recensione dell'anime di Sunao Katabuchi

La giovane Suzu va a vivere nella casa del novello marito in un Giappone prossimo alla guerra in questa toccante opera d'animazione.

In questo angolo di mondo, la recensione dell'anime di Sunao Katabuchi
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Arriva anche nei cinema italiani il film d'animazione, campione d'incassi in Giappone a novembre dello scorso anno, che segna il primo appuntamento della nuova stagione degli anime proposta da Nexo Digital: In questo angolo di mondo (in sala solo per due giorni, il 19 e 20 settembre) si inserisce in quel filone drammatico e di ampio stampo realistico, arrivando a raccontare il periodo della seconda guerra mondiale fino allo sgancio delle bombe atomiche a Hiroshima e Nagasaki e alla resa del Paese nipponico. La trama, ambientata nell'arco di dieci anni, segue l'esistenza di Suzu, inizialmente una bambina piena di sogni e spensieratezza che con lo scorreredel tempo scoprirà quanto la vita può essere dura e difficile, soprattutto nel periodo del conflitto con le forze alleate. Originaria di Hiroshima al compimento della maggiore età la ragazza viene richiesta in sposa da Shusuke, e si trasferisce a Kura dalla famiglia del coniuge. Un impatto non semplice per Suzu, lontana dai propri affetti, ma che ben presto sembra trovare un quieto equilibrio; quando però i bombardamenti aerei si infittiscono la quotidianità e le abitudini cambiano giorno dopo giorno e la tragedia è sempre dietro l'angolo.

La vita in tempo di guerra

Realizzato grazie al crowfunding, che ha ottenuto un successo di partecipazione assai superiore alle attese (39 milioni di yen, quasi il doppio di quelli richiesti per dar vita al progetto), In questo angolo di mondo rapisce sin da subito per uno stile grafico di grande fascino, con tratti semplici ma incisivi e una cura per i dettagli che immergono immediatamente nelle atmosfere, prima placide poi brutali, del racconto. I dipinti / disegni in cui la protagonista si diletta assumono via via maggiore importanza, con una manciata di scene madri in cui il mondo filmico e quello ritratto si fondono in un mix di straniante e poetica rudezza, trasformando la violenza della guerra in un amaro sogno ad occhi aperti. Ci troviamo di fronte ad un'opera che non fa sconti, costantemente pervasa da una toccante amarezza che lascia comunque spazio ad aliti di speranza, riservando nella narrazione degli eventi tutta la forza di spirito del popolo nipponico di fronte alla realtà dei bombardamenti aerei fino al più devastante evento della bomba atomica. Due ore e dieci di visione che spezzano il cuore in una ronda di sentimenti contrastanti che non si focalizzano solo sulle vicende della giovane Suzu, ragazza ancora adolescente ritrovatasi a vivere in una famiglia, inizialmente estranea e con membri ostili, con senso del dovere (più che per vero amore). Ma grazie ad ispirati personaggi di contorno il film dona uno sguardo a tutto tondo della vita in tempo di guerra, con la povertà imperante e le operazioni militari in sottofondo (con tanto di dolente omaggio alla leggendaria Yamato, la più grande nave da battaglia mai costruita). In una vicenda ricca di dolore e ansia, con l'ultima parte in cui il climax drammatico e tensivo raggiunge picchi elevati, il regista Sunao Katabuchi lascia comunque spazio a pagine di avvolgente tenerezza, gestendo al meglio le relazioni interpersonali tra i protagonisti in un tourbillon di malinconia e rimpianti che porta ad una sincera commozione.

In questo angolo di mondo Un'opera visivamente magnifica, che si rifà con grazia ad uno stile pittorico (ben contestualizzato anche all'interno della narrazione stessa) guardante allo studio Ghibli, e altrettanto eccellente dal punto di vista emozionale, capace di trascinare lo spettatore nelle vicissitudini prima della protagonista e poi di un popolo alle prese con il dramma della guerra e dei bombardamenti. In questo angolo di mondo schiva soluzioni banali e facilmente retoriche e, pur essendo pervasa da un comprensibile spirito patriottico, raggiunge con immediatezza il cuore delle piccole cose, facendo maturare i personaggi con lo scorrere dei sempre più drammatici eventi per deflagrare poi in una mezzora finale dove l'intensità e l'amarezza colpiscono duro e commuovono con straziante semplicità, lanciando comunque un avvolgente messaggio di speranza.

8

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