Natasha, adolescente di origini giamaicane e grande appassionata di scienza, vive a New York con la sua famiglia. Ma la sua esistenza sta per subire un duro colpo: entro ventiquattr'ore infatti sarà rimpatriata insieme ai suoi cari nel Paese natale, per via di problemi burocratici che impediscono la loro permanenza sul suolo americano.
La ragazza non vuole accettare la situazione e anche se è l'ultimo giorno per fare un tentativo è pronta a tutto pur di lasciare accesa ogni possibile speranza. Decide così di rivolgersi a un avvocato specializzato in casi come il suo, anche contro il volere dei genitori.
Mentre si trova alla stazione e osserva verso l'alto, viene notata da Daniel, un suo coetaneo sud-coreano che sogna di fare il poeta. Questi resta colpito dallo sguardo sognante della ragazza e se ne innamora a prima vista, finendo per inseguirla e salvarla da un'auto che stava per investirla. Da quel momento Daniel chiede a Natasha di lasciargli dimostrare che l'amore esiste e di concedergli un'ora di tempo per provarlo: lei accetta, in attesa che la fatidica visita legale determini il suo immediato futuro.
Un giorno d'amore
Certo l'amore è imprevedibile e arriva quando meno te l'aspetti, ma quanto accade nei cento minuti de Il sole è anche una stella è quanto di più paradossale si sia mai visto in un film romantico a tema. L'arco di tempo nel quale si sviluppa il rapporto tra i due protagonisti, obbligato dalle rigide linee guida dell'omonimo romanzo alla base, è infatti così rapido da risultare falso e costruito a tavolino e per questo svuotato di ogni verosimile emozione.
L'operazione si rivolge indubbiamente a un target ben preciso, un pubblico femminile di età pari o inferiore ai sedici anni, ma anche sotto tale ottica viene difficile perdonare certe ingenuità che risultano palesi e l'accentuata verve sentimentale che esplode in scene madri del tutto casuali e non richieste: com'è possibile che una ragazza che non ha mai creduto nell'amore cambi idea nell'arco di un paio d'ore?
Ovvio, parliamo di un sentimento tale da compiere miracoli, ma a tutto vi è un limite e la serie di coincidenze - epilogo incluso - che si susseguono nel corso del racconto lasciano più volte sorpresi, e non certo in senso positivo: tutto accade perché deve accadere, senza alcuna apparente logica che giustifichi ciò che stiamo vedendo.
Domani è un altro giorno
Proprio sull'importanza del fluire transitorio la regista Ry Russo-Young aveva basato il suo precedente film, il più riuscito Prima di domani (2017), dove elementi mystery si fondevano nella ricerca di risposte di una protagonista che si trova a rivivere continuamente un loop dalle conseguenze sempre e inevitabilmente luttuose.
In questo caso le atmosfere sono più dolci e zuccherose, anche troppo, e la scelta degli anonimi protagonisti non contribuisce di certo alla riuscita dell'operazione: in particolar modo Anais Lee, originario dell'Alaska e di sangue misto, ha poco di sud-coreano nonostante il retaggio materno e non assomiglia per niente agli interpreti che danno volto ai suoi familiari.
Tra melense canzoni pop che accompagnano la tormentata love-story dei due frettolosi amanti e il sottofondo newyorchese catturato nei suoi squarci più suggestivi, con tramonti e albe premonitrici di un futuro tutto da vivere, Il sole è anche una stella racchiude i più banali stereotipi del filone, qui accentuati furbescamente in favore della relativa audience che potrebbe anche apprezzare, mentre per tutti gli altri resta soltanto un concentrato di noia francamente evitabile.
Lui sud-coreano aspirante poeta, lei giamaicana appassionata di scienza: un incontro fatale, almeno per lui che si innamora a prima vista e convince la ragazza, restia a credere nell'amore, a dimostrarle il contrario nell'arco di poche ore. Peccato che lei il giorno dopo sarà con ogni probabilità rimpatriata nella terra d'origine insieme alla sua famiglia e che la loro relazione sia destinata a bruciare ed estinguersi nel corso di una sola giornata. Il sole è anche una stella, adattamento dell'omonimo romanzo di Nicola Yoon, è indirizzato a un pubblico molto giovane ma anche considerato sotto quest'ottica, di per sé già limitante, evidenzia molteplici difetti e forzature in fase narrativa, con la potenza dei sentimenti capace di giustificare anche le coincidenze più assurde. La regia ligia ma scontata di Ry Russo-Young e le anonime performance dei due protagonisti non fanno che peggiorare ulteriormente il tutto. Il film andrà in onda mercoledì 5 maggio alle 21.20 su RAI2 in prima visione.