Il segreto di David, la recensione del thriller disponibile su Netflix

Uno psicopatico serial killer conquista la fiducia di donne vedove o separate in Il segreto di David, thriller con Dylan Walsh.

Il segreto di David, la recensione del thriller disponibile su Netflix
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Greg Edwards è uno spietato serial killer che approccia donne vedove e divorziate, le seduce e diventa il vero e proprio uomo di casa: dopo aver conquistato la loro fiducia e quella dei figli della nuova consorte, il patrigno dimostra però i suoi lati instabili che lo portano a compiere veri e propri massacri. L'uomo, ricercato da tempo, ha ora trovato la sua nuova vittima in Susan Harding, separata da poco più di un anno e con tre figli, due piccoli e uno quasi maggiorenne che ha appena fatto ritorno a casa dopo un periodo trascorso in una scuola militare. È proprio il primogenito ad accorgersi dei comportamenti sempre più strani di Greg (che ora si fa chiamare David) e, dopo la misteriosa morte di un'anziana vicina, decide di indagare per conto proprio sulla reale identità del patrigno.

Questione di fiducia

Remake di un thriller, diventato a suo modo un piccolo cult, del 1987, Il segreto di David (disponibile su Netflix) cerca di approfondire il contesto delle dinamiche familiari in cui si insinua un elemento esterno, evento già di per sé spesso traumatico per la prole. In questo caso ancor più scioccante viste le reali intenzioni dell'uomo che col trascorrere delle settimane iniziano a palesarsi in maniera sempre maggiore, creando un vortice di sinuosa inquietudine tensiva che fa più volte capolino nei cento minuti di visione. Il discreto impatto di genere non trova però adeguato riscontro in fase di scrittura e diversi passaggi appaiono come vere e proprie forzature all'interno della canonica narrazione, puntando a creare maggior suspense ma penalizzando non di poco la verosimiglianza della vicenda. La stessa facilità con cui Susan cede alle lusinghe dell'uomo, zittendo i continui dubbi e sospetti tirati in ballo da amici e parenti, fa perdere di credibilità al racconto, fortunatamente recuperato dalle convincenti performance del cast, con il Dylan Walsh di Nip/Tuck più che convincente nei panni dello psicopatico serial killer e Penn Badgley adeguata nemesi buona che infonde giusta personalità al figlio maggiore. Il regista Nelson McCormick dirige con correttezza ma non trova guizzi d'originalità e anche la resa dei conti finale e susseguente epilogo si rivelano quanto mai prevedibili chiose di una produzione senza infamia e senza lode.

Il segreto di David Già accettare la figura del patrigno non è impresa semplice da parte dei figli, figurarsi poi se l'uomo in questione è in realtà uno psicopatico serial killer di felici famigliole. Il segreto di David è un thriller canonico e senza guizzi, capace di costruire una discreta intensità tensiva ma allo stesso tempo non privo di ingenuità e forzature in fase narrativa, tanto che la maggior parte degli eventi, finale incluso, seguono binari classici e telefonati, lasciando all'operazione un senso di già visto che penalizza anche le più che discrete performance del cast.

5.5

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