Recensione Il Regno di Wuba

Co-regista di Shrek Terzo, Raman Hui miscela in Il Regno di Wuba live action e animazione 3D in CGI per raccontare di un mondo immaginario in cui gli esseri umani combattono contro delle creature mostruose per il dominio della terra.

Recensione Il Regno di Wuba
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Se l'apertura, con abbondanza di mostruosità animate a dominare la scena, può spingervi erroneamente a pensare che Il Regno di Wuba (2015) sia un lungometraggio cartoon, non avete del tutto sbagliato, perché alla direzione della oltre ora e cinquanta in questione si trova il Raman Hui che, laureato in grafica presso l'Università Politecnica di Hong Kong, dopo aver preso parte alla realizzazione di pellicole come Batman Forever (1995) di Joel Schumacher e The arrival (1996) di David Twohy, ha avuto modo di lavorare in qualità di supervisore all'animazione, tra l'altro, per Z la formica (1998), Shrek (2001) e Shrek 2 (2004); prima di co-dirigere - al fianco di Chris Miller - Shrek Terzo (2007).
Ma, sebbene l'intera operazione sia dominata da dinamiche tipiche dei disegni in movimento su schermo, abbiamo anche attori in carne ed ossa all'interno di Zhuo yao ji (come s'intitola in patria il film), ambientato in un lontano mondo di fantasia dove, un tempo, gli umani scatenarono una guerra per conquistare la terra, fino ad allora governata dai mostri, ricacciati sulle montagne remote e ai quali, di conseguenza, fu vietato di rimettere piede nel posto.

Scontro di Tianyin

E, con un'atmosfera generale che richiama non poco alla memoria determinate pellicole d'arti marziali sfornate in Oriente tra gli anni Sessanta e Settanta, è a Serenity Village che incontriamo il giovane Tianyin alias Jing Boran, guardiano che sogna grandi cose ma che, frenato dalla sua stessa insicurezza e dalla sua anziana nonna, finisce coinvolto in una situazione piuttosto complicata dal momento in cui si ritrova costretto all'inseguimento della regina dei mostri, incinta e cui il regno vigente ha ordinato di dare la caccia per ucciderla.
Da qui, con cacciatori di mostri comprendenti il pluridecorato Luo Gan e la recluta Xiaonan, ovvero Jiang Wu e Bai Baihe, e l'uovo della regina destinato a penetrare nella bocca del protagonista, l'esile plot non si sviluppa altro che sulle imprese portate avanti da quest'ultimo inseguito sia dagli uomini che dalle creature, dal morbidoso aspetto splendidamente reso dall'animazione 3D in CGI.
Quindi, con abbondanza d'ironia tipica della celluloide dagli occhi a mandorla, si passa da scontri con armi da taglio, immancabili mosse speciali e fruste ad escursioni in ristoranti specializzati in sashimi di mostro (!!!) e altre prelibatezze analoghe; senza dimenticare un esilarante, sofferto parto maschile e la divertente sequenza che ne consegue.
Al servizio di un insieme non privo neppure di momenti cantati e che, pur tendendo ad infiacchirsi nel corso della sua fase centrale e rischiando di apparire eccessivamente tirato per le lunghe, risulta nel complesso altamente movimentato e capace, comunque, di lasciare soddisfatti gli amanti dei Manga e affini.

Il regno di Wuba Film d’avventura che miscela live action e animazione 3D in CGI, Il Regno di Wuba è il primo film cinese diretto dal supervisore all’animazione Raman Hui, co-regista di Shrek Terzo e il cui curriculum dietro la macchina da presa include i cortometraggi Shrekkato da morire e Kung fu panda: Secrets of the furious five. Ambientata in un mondo in cui gli esseri umani combattono contro delle creature mostruose per il dominio della terra, la storia, che segue la nascita e le avventure del nuovo re dei mostri Wuba, che porterà equilibrio fra il suo regno e quello degli uomini, altro non rappresenta che un pretesto per poter inscenare la lunga sequela di movimentate situazioni e scontri abbondantemente infarciti di tipico humour orientale. Ci si diverte e non manca davvero il senso dell’intrattenimento, sebbene, una volta superata la prima parte, non si fatica ad avvertire un certo rischio di afflosciamento dell’insieme.

6

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