Il re della polka, la recensione del film originale Netflix con Jack Black

Successo e problemi giudiziari di Jan Lewan, vera e propria star della polka colpevole di aver ideato un truffaldino schema Ponzi.

Il re della polka, la recensione del film originale Netflix con Jack Black
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Ne Il re della polka Jan Lewan è un immigrato polacco, trasferitosi da anni negli States, che organizza show e spettacoli con la sua band, con la quale intrattiene un pubblico perlopiù anziano a suon di musica polka. Gli affari però non vanno per la migliore e lo showman decide di proporre ad alcuni dei più affezionati spettatori un sistema di investimento ad alto interesse e al di fuori delle banche, dando vita ad un vero e proprio schema Ponzi che attrae sempre più finanziatori. Con l'aumento del giro di affari arrivano però anche le prime grane, col governo che invia un suo emissario a notificare come suddetta procedura sia illegale secondo le leggi dello Stato.
Lewan proverà comunque a continuare la sua redditizia formula, trovando soluzioni sempre più originali che lo porteranno ad accumulare più denaro e, inevitabilmente, altrettanti guai.

Fin che la barca va...

Ispirato alla storia vera di Jan Lewan, star della polka d'Oltreoceano condannato per i suoi crimini a cinque anni di prigione, Il re della polka (produzione originale Netflix, piattaforma su cui è anche disponibile il documentario che lo ha ispirato The Man Who Would Be Polka King) racconta il fenomeno di costume prima e il caso giudiziario dopo attraverso i toni della commedia, trovando un affilato ariete di sfondamento in uno scatenato Jack Black. Il popolare attore/cantante è qui impegnato in un vero e proprio one-man show con tanto di credibile accento polacco, che lo vede giocare sia sui toni leggeri (dominanti la quasi totalità della visione) che in situazioni più drammatiche, tutte comunque giocate sullo sgretolamento del sogno americano a uso e consumo del grande pubblico.
Un'operazione sicuramente furba quella messa in scena dalla coppia di registi e sceneggiatori formata da Maya Forbes e Wallace Wolodarsky ma al contempo efficace nel dar vita a un divertimento fresco e genuino ad alta dose di ritmo, capace di costruire liberamente curiose dinamiche tra i personaggi secondari e che riprende a piene mani alcuni dei passaggi più significativi della truffa ordita dallo showman - l'incontro con il Papa in primis (con sequenze ambientata in loco in quel di Roma/Vaticano).
Così, tra concerti in cui il protagonista trasforma in ritmiche orecchiabili le sue già apprezzate doti canore, concorsi di bellezza truccati, furiose litigate con la suocera e l'arrivo dei problemi giudiziari, nei novanta minuti la varietà è garantita al punto giusto per un film che, prima ancora delle risate, va alla ricerca di un sorriso velato d'amarezza.

Il re della polka Con foto e filmati che nell'epilogo mostrano il vero Jan Lewan, protagonista della vicenda, si chiude questa commedia biografica senza infamia e senza lode che trova però un'istintiva e magnetica forza nella sontuosa performance di Jack Black, a suo agio con l'accento polacco sia nella recitazione che nelle numerose parti cantate. Il re della polka ripercorre alcune fasi saliente della storia di questo showman/truffatore adagiandosi sui classici binari del biopic all'acqua di rose, prediligendo un tono leggero che punta più a un genuino divertimento che a scatenare irrefrenabili risate.

6.5

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