Recensione Il mistero del quarto piano

Juliette Lewis, William Hurt e Shelley Duvall sono i protagonisti de Il mistero del quarto piano, onesto thriller/horror "casalingo" diretto e sceneggiato nel 1999 dall'esordiente Josh Klausner.

Recensione Il mistero del quarto piano
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Quale migliore luogo se non una palazzina per ambientare una storia a tinte horror? Se in origine erano le case infestate a terrificare il pubblico, ben presto l'ambiente si è ingrandito andando ad includere nelle vicende l'elemento cardine del vicinato, spesso controverso anche nella più quieta e normale realtà odierna. In questo filone si inserisce anche Il mistero del quarto piano, film diretto nel 1999 dallo sceneggiatore Josh Klausner (e ad oggi unica sua opera dietro la macchina da presa) che si ispira per certi versi ad uno dei capisaldi del genere quale il Capolavoro di Roman Polanski L'inquilino del terzo piano. Pellicola dalla poca fortuna distributiva (uscita negli States direttamente per il mercato casalingo) nonostante un cast di primo piano che, oltre alla protagonista Juliette Lewis, vedeva anche William Hurt e la Shelley Duvall di Shining in ruoli secondari ma fondamentali ai fini del racconto.

Casa dolce casa

La giovane Jane è fidanzata col meteorologo Greg, star della tv e diversi anni più vecchio di lei. Un giorno la ragazza riceve in eredità dalla zia defunta un appartamento situato al quinto piano di una palazzina. La vicina del primo piano la accoglie e la avverte di non disturbare la signora che abita al piano sottostante il suo, considerata da tutti come una vecchia solitaria insofferente alla gente. Il giorno dopo essersi trasferita Jane riceve un avviso vicino alla porta di casa che la invita a non fare rumore, impresa assai ardua visto che ella si trova nel bel mezzo del trasloco. Giorno dopo giorno però i fogli recapitatile assumono toni sempre più minacciosi, mentre nel frattempo la ragazza scopre che anche gli altri inquilini sembrano avere qualcosa da nascondere.

Ossessione

Hitchcock e Polanski sono sicuramente tra le più evidenti influenze cinefile di Klausner che, da onesto esordiente, cerca di omaggiarle al meglio possibile pur ricadendo in una regia sin troppo anonima. Il mistero del quarto piano è un film teso che punta tutto sull'inquietante atmosfera che aleggia nella palazzina, riuscendo a trovare nelle quattro mura di casa un buon appiglio per sostenere la carica thrilling del racconto. Il dipanarsi del mistero sfiora a tratti i limiti dell'improbabile, ma la dose di attenzione non scende mai sotto il livello di guardia e garantisce novanta minuti in crescendo, per sfociare in un finale più umano che sovrannaturale. La carica voyeuristica involontaria da parte di Jane, che la porta ad osservare gli inquilini del palazzo di fronte, appare a dire il vero un po' forzata per aumentare i dubbi e giustificare una fondamentale presenza nei minuti finali, ma in fin dei conti non è sulla coerenza narrativa che il titolo punta, bensì sulla costruzione di un efficace disagio ansiogeno che, tra invasioni di topi e vermi e mattonelle che si rompono, rispetta tutti gli standard medi del genere. Ad elevare in parte questa piacevole medietà di fondo ci pensano le interpretazioni, con una Juliette Lewis perfetta nella parte.

Il mistero del quarto piano Più thriller che horror, Il mistero del quarto piano è un onesto titolo di genere che si avvantaggia dell'intensa prova di Juliette Lewis, calatasi magnificamente nel ruolo di vittima ribelle. La regia di John Klauser è senza infamia e senza lode dal punto di vista stilistico ma è in grado di infondere il giusto mix di tensione e inquietudine nel dipanarsi della vicenda, con un finale forse improbabile che comunque non inficia la discreta qualità del prodotto.

6

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