Recensione Il funerale è servito

Il remake in salsa americana di Funeral Party

Recensione Il funerale è servito
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Remake o cover?

La pratica di americanizzazione di un film ha preso piede già da diverso tempo. I meno esperti ancora oggi ignorano che, ad esempio, il film The Ring, che molti hanno apprezzato al cinema o in DVD, non è altro che il remake di Ringu, di ben quattro anni più vecchio della versione americana. Discorso simile può essere fatto per un altro horror, quel Dark Water uscito nel 2005 che ricalca quasi fedelmente la versione nipponica, tratta a sua volta da un romanzo. Per quanto possa suscitare un certo fastidio, tradurre e filtrare un film giapponese attraverso la lente a stelle e strisce può avere un senso. Può averlo tanto per questioni di marketing e culturali, quanto per una certa difficoltà a reperire le pellicole originali, magari prima passate totalmente inosservate.
Tuttavia il discorso da fare con Il Funerale E’ Servito è differente. Come lo stesso Chris Rock, attore e produttore del film, ha affermato, siamo di fronte a una cover, piuttosto che a un normale remake. La pellicola infatti è un rifacimento di Funeral Party, film britannico uscito nel 2007. Non si possono quindi fare molti discorsi relativi alla differenza di cultura, né alla difficoltà di reperire supporti in una lingua comprensibile. L’unico motivo che ha spinto l’attore afroamericano a portare a termine il progetto è stata la sua voglia di far scoprire questo film all’America, un film che nella sua nazione non ha avuto successo.

Un funerale, due fratelli e un terribile segreto

Chi ha avuto il piacere di vedere l’originale, probabilmente sarà già assalito da brividi di pura paura. Funeral Party infatti, funzionava soprattutto grazie alla sua capacità di non valicare mai il confine della volgarità, pur arrivandoci incredibilmente vicino. Irriverente al punto giusto, sboccato al punto giusto. Non è che gli americani, con la loro famosa voglia di strafare, abbiano proprio valicato quel sottile confine, rendendo il film un susseguirsi di scene di cattivo gusto?
La trama segue fedelmente, e senza concedersi nemmeno un’uscita di pista, quella del film originale. Il padre di Aaron (Chris Rock) e Ryan Barnes (Martin Lawrence) è morto e la famiglia si riunisce per il funerale che si terrà a casa della vedova Cynthia Barnes ( Loretta Devine) dove abita anche Aaron con la moglie Michelle ( Regina Hall). Si ritroveranno quindi vecchi amici e parenti, con tutte le conseguenze e gli stereotipi del caso. Dall’anziano bisbetico, alla giovane e sensuale ragazza ormai divenuta maggiorenne, dall’imbucato per motivi che vanno al di là della sacra funzione, alla coppia che vive nell’anonimato per paura di un padre troppo oppressivo, non manca praticamente nulla all’appello. Tuttavia alla commedia serve un ulteriore ingrediente per scatenarsi: un’inattesa visita di un uomo, tale Frank Lovett (interpretato da Peter Dinklage che ha recitato la stessa parte anche nell’originale). Egli custodisce infatti un terribile segreto che, se rivelato potrebbe sconvolgere la famiglia Barnes e non solo. Il funerale così si trasforma in una sinfonia di guai e cose non dette, componendo una trama non eccessivamente raffinata nell’intreccio, ma piena di espedienti riuscitissimi per generare comicità.

Equilibrio, una parola importante

Già, generare comicità, perché a conti fatti Il Funerale E’ Servito non cade nel peccato di tante altre commedie americane, eccessivamente esagerate e volgari. Come detto in apertura infatti, ci troviamo di fronte a una cover, piuttosto che a un vero e proprio remake. Non solo la trama è la stessa dell’originale, ma persino il copione in molte parti è praticamente identico. A livello di singole battute recitate dagli attori il film si permette quasi sempre di aggiungere qualcosa in più, generalmente con l’intento di generare una risata extra a chi ha già visto l’originale. Il risultato, con un po’ di sorpresa, può dirsi in buona parte riuscito. Nonostante gran parte del successo si debba più a Funeral Party, che al remake di per sé, la qualità della sceneggiatura è indubbia e mantiene inalterato il feeling della pellicola ispiratrice, senza mai risultare eccessiva o inutilmente volgare.
Gran parte del merito, in questo senso, va al cast scelto. Chris Rock si rivela a suo agio nei panni del fratello insicuro, ma che fa di tutto per ergersi a nuovo capofamiglia. Martin Lawrance, al contrario, esprime magnificamente il carattere di Ryan, pecora nera della famiglia, ma amatissimo per le sue capacità di scrittore. Un applauso va fatto anche al simpaticissimo Tracy Morgan, nei panni di Norman, amico di famiglia di lunga data. La sua interpretazione simboleggia efficacemente l’ottimo equilibrio con cui è condotto il film: stupido, ma fino a un certo punto; sboccato ma solo finché fa ridere. Anche le parti femminili risultano riuscite tra una Regina Hall, costretta nei panni di una moglie petulante, ma fortemente innamorata del marito, e una Zoe Saldana dal carattere forte, di chi deve combattere un padre fin troppo oppressivo.
Anche relativamente ai personaggi c’è qualche minimo cambiamento rispetto all’originale, ma anche qui si tratta di qualcosa di assolutamente ininfluente in termini di plot e sceneggiatura.
A conti fatti insomma, la pellicola risulterà generalmente divertente per un pubblico di neofiti, ma la visione è quasi sconsigliata a chi ha già avuto il piacere di vedere Funeral Party. Non si tratta di un cattivo adattamento, tutt’altro, ma l’assoluta mancanza di novità rispetto all’originale va sottolineata.

Un funerale in bassa risoluzione

Purtroppo il discorso cambia leggermente quando si va ad analizzare la qualità del DVD. Non ci troviamo di fronte a un film pieno di effetti speciali dove una perfetta visualizzazione non solo è gradita, ma quasi necessaria, ma resta comunque inspiegabile la bassa qualità visiva del supporto. Ovviamente una tale dichiarazione va presa con le pinze, visto che ormai gli standard raggiunti soddisfano ampiamente le necessità di un pubblico non troppo esigente in termini di prestazioni. Tuttavia se su un normale tubo catodico le cose funzionano ancora bene, su un televisore HD emerge tutta la bassa definizione di cui gode il disco. Lo schermo si riempie di contorni seghettati mentre colori sbiaditi e neri poco profondi si impadroniscono dello schermo. Nulla di così grave, certo, ma a fronte di altri DVD prodotti sempre da Sony, questo spicca per i motivi sbagliati.
Sufficiente invece il sonoro. Qui il Dolby 5.1 ci permette di gustarci con tutta la chiarezza del caso tanto i dialoghi, quanto i brani che accompagnano l’azione. Un applauso, come sempre, va fatto in questo senso ai doppiatori della versione italiana. Per quanto la pellicola resti uno spasso anche in lingua originale, sentire Martin Lawrance doppiato da Roberto Stocchi o Tracy Morgan da uno straordinario Pino Insegno è un vero piacere, segno che come sempre gli italiani in questo campo sono quasi insuperabili.
Discreta la quantità e qualità dei contenuti extra. Al di là dell’ormai classico commento al film, degli errori sul set e delle scene eliminate, ci sono due documentari improntati sui personaggi del film e sul rapporto con l’originale e una serie di filmati attraverso i quali gli attori danno un personale punto di vista sulla vita e sulla morte.
Di seguito la lista completa degli extra presenti sul DVD.



- Commento del regista Nail LaBute e del protagonista e produttore Chris Rock.
- Scene Eliminate.
- Gli Errori Sul Se.t
- Il Funerale E' Servito - Estrema Unzione, Segreti Oscuri. Un documentario sulla genesi del film e sul rapporto con l’orginale.
- Album Di Famiglia. Ogni attore presenta il proprio personaggio.
- La Morte Per Davvero. Gli attori offrono un loro personale punto di vista sul rapporto vita-morte
- Trailer Vari

Death at a Funeral Il Funerale E’ Servito si dimostra un riuscitissimo remake dell’originale. La visione è praticamente superflua per chi ha già visto Funeral Party, visto che cambia veramente poco, ma per chi si fosse perso il film britannico questo risulta un’ottima e esilarante commedia che mai scade nella volgarità fine a sé stessa. Diverso il discorso per quanto riguarda il DVD. A una discreta quantità di extra e a un buon comparto audio, fa da contraltare una qualità video sotto gli standard odierni. Un vero peccato, per quanto ciò non diminuirà certamente la quantità di risate prodotta dal film. Consigliato agli amanti delle commedie o a chi cerca un film leggero con cui intrattenersi.

7

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