Il cammino di Xico, la recensione del film d'animazione Netflix

Una bambina e il suo amato cagnolino intraprendono un'incredibile avventura per salvare una montagna sacra, minacciata da una potente multinazionale.

Il cammino di Xico, la recensione del film d'animazione Netflix
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Il cagnolino Xico vive con l'amata padroncina Copi e l'anziana nonna della bambina nel villaggio messicano di San Giacomo dei Granchi, un tranquillo paesino in cui non succede quasi mai nulla di interessante. Anzi è proprio la piccola, con i suoi pasticci, a rendere il luogo un pochino più vivace.
Ma ora quell'idilliaca oasi di tranquillità è messa a forte rischio dagli interessi di una potente multinazionale senza scrupoli, il cui leader intende estrarre ingenti quantità d'oro dalla vicina montagna che da sempre veglia sugli abitanti. Con la connivenza del sindaco locale, i lavori sono pronti al via tramite il rivoluzionario sistema di fracking, un tipo di fratturazione idraulica che si addentra nelle profondità del terreno con gravi rischi per l'ecosistema soprastante.
In più l'antica vetta ha un significato particolare per Copi, dato che la misteriosa scomparsa dei suoi genitori sarebbe legata proprio a essa. Insieme a Xico e al suo miglior amico deciderà di andare alla ricerca della madre e contemporaneamente di salvare la montagna dal triste fato che l'attende.

Un approccio acerbo

Il cinema d'animazione è un mondo oggi talmente vasto che per addentrarvisi senza uscirne "con le ossa rotte" bisogna possedere non solo mezzi adeguati, ma anche una storia che valga la pena di essere raccontata. Almeno uno dei due fattori è elemento fondamentale per la parziale riuscita dell'operazione, e purtroppo il film di cui andiamo a parlare latita in entrambi i campi.
Acquisito da Netflix, che lo inserisce in esclusiva nel suo catalogo dopo essere stato distribuito in sala in Messico, Paese d'origine, Il cammino di Xico è infatti troppo ingenuo sul versante narrativo e tristemente povero dal punto di vista estetico che sfigura con gli omologhi titoli a tema contemporanei.
La scelta di disegni in 2D, con fondali statici e una forzata ricerca di una fittizia tridimensionalità, sarebbe stata apprezzabile se almeno il character design avesse avuto la giusta ispirazione, ma sfortunatamente qui i personaggi - sia umani che animali - e gli stessi sfondi risultano anonimi e sciatti, con inoltre un'espressività a tratti inesistente.

Uomini e dei

L'ora e mezza di visione risulta così consigliabile esclusivamente a un pubblico di piccolissimi spettatori, che riusciranno forse a soprassedere suddetti limiti e ad appassionarsi a una storia dal messaggio sì condivisibile, ma privo di coesione e originalità.
La tematica ambientalista, con il potere delle multinazionali che ha il sopravvento sulla povera gente e l'intervento di divinità azteche quale ultima speranza per salvaguardare l'ecosistema naturale, si affida infatti a soluzioni abusate, che citano a più riprese anche grandi classici fantasy del calibro de Il Signore degli Anelli senza una reale ed effettiva necessità.
Il cammino di Xico latita inoltre nel presunto, auspicabile, percorso di formazione della giovanissima protagonista, catapultata in un batter d'occhio in un'avventura più grande di lei, e la scena viene rubata dal cagnolino che, per l'appunto, dà il titolo al film.
Capace di cambiare colore e inconsapevole detentore di un millenario potere, il tenero quadrupede trova sulla sua strada altri animali parlanti e acerrimi rivali, con tanto di cattivissimo scorpione intenzionato a fare la pelle agli ingenui protagonisti.

Come ampiamente previsto, e d'altronde non poteva essere altrimenti, il lieto fine è dietro l'angolo e gli ottanta minuti si risolvono in una velleitaria reiterazione di step obbligatori, svuotati di personalità e poco lucidi nell'aggiornare una cultura passata per le nuove generazioni, le quali difficilmente rimarranno incuriosite dalla rocambolesca serie di rimandi utile solo ai forzati fini di sceneggiatura.

Il cammino di Xico Un cagnolino, la sua padroncina e un loro amichetto si mettono in viaggio per salvare la montagna che dall'alba dei tempi svetta nelle vicinanze del loro villaggio, messa a rischio dagli scavi di una spietata multinazionale. Il messaggio ambientalista è chiaro e netto e rimane forse l'unico punto di interesse, pur nella sua banalità, degli ottanta minuti di visione. Il cammino di Xico, produzione animata battente bandiera messicana, utilizza in maniera maldestra un'acerba animazione 2D e cerca di compensare le proprie evidenti lacune, visive e narrative, con un continuo ricorso al fantastico che non fa altro che aggiungere ulteriore confusione a un racconto farraginoso e ricco di forzature. Dei personaggi principali e delle loro motivazioni non rimane pressoché nulla e a rubare la scena, come spesso accade in questi casi, sono le figure animali, qui capeggiate proprio da quel "migliore amico dell'uomo" che si rivela essere depositario di arcani poteri. Il risultato è fuori tempo massimo e adatto esclusivamente a un pubblico di piccolissimi spettatori.

4.5

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