Il cacciatore di donne, recensione del poliziesco con Nicolas Cage

Da un'agghiacciante storia vera, un intenso thriller poliziesco con Nicolas Cage e John Cusack: la recensione de Il cacciatore di donne.

Il cacciatore di donne, recensione del poliziesco con Nicolas Cage
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Alaska, 1983. Jack Holcombe è un detective della polizia a cui rimangono solo due settimane nel dipartimento prima di cambiare lavoro per motivi famigliari. Proprio nei suoi ultimi giorni l'uomo vede affidarsi un caso estremamente complesso, che riguarda il ritrovamento nelle foreste del luogo di diversi corpi senza vita di giovani ragazze. Proprio una di loro, sfuggita miracolosamente alle torture del suo aguzzino, denuncia l'uomo che l'ha torturata, tale Robert Hansen, ma questi ha un alibi di ferro ed è considerato dalla comunità un perfetto padre di famiglia. Holcombe durante le indagini scopre che molti casi simili, ancora senza colpevole, sono avvenuti negli ultimi anni proprio in delle zone nelle quali il sospettato si trovava, e comincia una vera e propria corsa contro il tempo per riuscire ad incastrarlo e a mantenere al sicuro la ragazza sopravvissuta, unica potenziale testimone degli orrendi crimini.Ispirato da un'agghiacciante storia vera che ha tenuto con il fiato sospeso l'opinione pubblica americana tra la fine degli anni '70 e i primi anni '80, arriva in Italia Il cacciatore di donne, esordio alla regia del neozelandese Scott Walker con protagonisti Nicolas Cage (Con Air, Face off - Due facce di un assassino), John Cusack (Rischiose abitudini, Alta fedeltà) e l'ormai lanciatissima Vanessa Hudgens (Sucker Punch, Spring Breakers). Il film, dedicato alla memoria delle vittime con una toccante lista di immagini nei titoli di coda, è stato sceneggiato dallo stesso regista con la consulenza della vera Cindy Paulson, unica sopravvissuta alla follia di Hansen.

The Frozen Ground

Complice anche l'ambientazione nevosa e grigia dell'Alaska, il film di Walker ricorda vagamente le atmosfere dei classici thriller nordici, sdoganati ultimamente anche da noi dopo il successo, sia letterario che cinematografico, di Uomini che odiano le donne. Sicuramente un pregio che permette al titolo di farsi notare tra le miriadi di thriller polizieschi di produzione hollywoodiana che ogni anno invadono le nostre sale. Dal punto di vista prettamente narrativo Il cacciatore di donne, pur spettacolarizzando in parte -ma senza snaturarne l'essenza- la vicenda per fini mainstream, riesce a mantenere una tensione costante che raggiunge il suo apice nell'epilogo, con un'intensa prova da parte dei suoi interpreti. Nicolas Cage, pur non raggiungendo i livelli delle sue prove migliori, risulta qui più convinto e convincente rispetto alla bassa medietà di molte delle sue produzioni recenti, mentre John Cusack, pur vittima di una caratterizzazione del personaggio pressoché nulla, riesce comunque a infondergli una certa inquieta personalità. Brava la Hudgens, che oltre ad un bel visino riesce finalmente a sfornare prove drammatiche di una certa considerazione. Non tutto è perfetto, l'indagine morale negli abissi della prostituzione che si vorrebbe raccontare è puramente accennata e secondaria rispetto al plot principale, così come alcune forzature fanno perdere un po' di credibilità ad una storia che purtroppo è ispirata a fatti realmente accaduti, che qui per ovvi motivi si sceglie di non mostrare nella loro più cruda interezza. Comparto tecnico di buona qualità, con una fotografia che si destreggia egregiamente sia nelle cupe scene notturne che nei neon abbaglianti dei night club, imprigionata come i suoi protagonisti in un mondo freddo e arido dove neanche la neve è in grado di nascondere il male più puro.

Il cacciatore di donne Ispirandosi ad un'agghiacciante storia vera, quella dell'omicida seriale Robert Hansen che tra il 1971 e il 1983 uccise tra le 17 e le 21 ragazze (per alcune non ci furono prove certe perché i corpi non vennero ritrovati), l'esordiente Scott Walker firma un onesto thriller poliziesco che ricorda in parte l'atmosfera dei titoli di genere del Nord Europa. Con un buon cast, che vede un riuscito duello tra Nicolas Cage e John Cusack, e la conferma di un'attrice giovane come Vanessa Hudgens, il film pur non esente da alcune forzature riesce a tenere alto l'interesse sino ai toccanti e commemorativi titoli di coda.

6.5

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