Recensione Idiocracy

Un futuro tutto da ridere

Recensione Idiocracy
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Un futuro tutto da ridere

Negli ultimi anni la commedia americana si è fossilizzata su certi modelli da cui difficilemente riesce a staccarsi: parodie senza senso, teen-movie di bassa qualità, per lo più a sfondo sessuale e carichi delle volgarità più becere, specchio di una società giovanile che ormai finisce per identificarsi in personaggi di cartone. E' perciò con grande sorpresa che ci si ritrova tra le mani un film come Idiocracy, certo non avulso da stupidità più o meno velate, talvolta anche di cattivo gusto, ma che comunque trova un senso, e anche forte, nel messaggio che trasmette. Laddove una pellicola si trasforma anche in veicolo per qualcosa di superiore, spiace pensare che probabilmente la maggior parte del pubblico coglierà soltanto la superficie senza scorgere la sostanza.

500 anni di delirio

Una trama semplice, fin troppo, nonchè lineare nello suo svolgimento. L'esercito americano decide di sperimentare l'ibernazione umana per il periodo di un anno, affinchè possa poi essere utilizzata per scopi bellici più o meno a lungo raggio. Vengono così scelti due soggetti dalle caratteristiche medie, il militare Joe Bauers (il simpatico Luke Wilson, fratello del piu famoso Owen) e la prostituta Rita (Maya Rudolph). Peccato che il progetto fosse così segreto che, arrestata l'unica mente a conoscenza di ciò, questo venga dimenticato nel nulla. E gli anni passano, trascorrono i secoli, e l'umanità diventa sempre più stupida, soggiogata dai mass media e da un capitalismo incessante. Fino a quando nel 2505 avverrà un enorme valanga di rifiuti, che libererà i due ibernati dalle loro celle. All'inizio spaesati, i nostri dovranno farsi forza e adattarsi a una società degenerata, dove loro, dal quoziente intellettivo medio nella loro era, si troveranno ad essere le menti più intelligenti del pianeta. E comincerà così la ricerca di una macchina del tempo per tornare nel passato, non senza varie peripezie.
Un consiglio: rimanete anche dopo i titoli di coda, vi è un gustoso sottofinale...

Essi...scemano

E' volontario il riferimento al classico di Carpenter, quell' Essi vivono, che riusciva a coniugare in modo perfetto divertimento, azione e critica sociale. Idiocracy non raggiunge certamente i valori di quel cult immortale, ma ha un obiettivo molto simile: mostrare il degenero al quale la società attuale sta inesorabilmente andando incontro. Inquinamento, grandi fratelli sempre più estremi, Mc Donald's o similia sempre più frequentati, sanità elitaria. Basti pensare che nel futuro del film viene usata nei campi non più l'acqua, bensì una bibita verde simil gatorade. E i programmi più visti sono di un supereroe che viene preso a calci nelle palle, o battaglie estreme in arene a bordo di possenti gipponi. Lo stesso presidente degli Stati Uniti si rivela essere un ex-pornoattore di colore, e i suoi consiglieri non saranno da meno. Ci si può ora chiedere se tutte queste soluzioni, più o meno astute, che strizzano diversi occhiolini al pubblico, possano far ridere e pensare allo stesso tempo. Ebbene, se da un lato il primo messaggio che si coglie è quello di farsi sane e grasse risate, indagando nelle sfumature più nascoste si intuisce che la pellicola di Mike Judge coglie nel segno anche sul versante sociale, proponendo una feroce, ma mai spudorata e urlata, satira della società americana attuale. Grazie a scelte di regia azzeccate, un forte uso della computer grafica, personaggi irreali, che appaiono veramente "scemi" come poche volte è capitato di vedere, neppure nei peggiori film sui manicomi, si vengono a creare gag dall'indubbio fascino. Alla lunga forse un pò ripetitive, questo è vero, ma nel complesso si passa un'ora e mezza di relax, per una volta tanto non fine a se stesso.  Un film consigliato a chi piace ridere, ma con intelligenza, perchè pur risultando molte volte idiota e apparentemente stupido, questo Idiocracy ha molto più da dire del 90 % delle pellicole made in USA odierne.

Idiocracy Diverte e fa pensare. Unisce commedia e satira sociale, e propone uno specchio, forse un pò estremista ma adatto allo scopo, di una società sempre più al degenero. Una storia divertente, due protagonisti simpatici, diverse gag riuscite. E poi un intero mondo di scemi...come si può non ridere?

7

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