La giovane e bella Anabel von Schlacht è cresciuta nel lusso in una famiglia dell'alta società. Il padre è in coma da tempo e la madre - filantropa per hobby e non per ideali - l'ha sempre riempita di attenzioni. Un giorno tutto cambia quando si scopre che nell'ospedale dove è nata e ha trascorso i primi giorni, per via dell'errore di due infermiere, è stata scambiata con la bambina che le era affianco.
Anabel scopre di essere la figlia di Carmen, una cassiera di povere origini che abita in una zona di periferia, e di avere un fratello e una sorellina di sangue. Nel frattempo la vera erede dei von Schlacht, Aura, viene accolta dalla madre naturale in maniera entusiasta e finisce per prendere il posto di Anabel. Quest'ultima, delusa e scoraggiata, decide di trasferirsi da Carmen e di provare per la prima volta nella sua vita a "guadagnarsi la pagnotta".
Dalle stelle alle stalle
Come ci ha insegnato un grande classico quale Una poltrona per due (1983), moderna rivisitazione de Il principe e il povero di Mark Twain, lo scambio tra due personaggi agli antipodi possiede intrinsecamente tutte le carte in regola per funzionare sul grande schermo.
Certo, a patto di avere qualcosa da dire che sfrutti la base narrativa in ottica o leggera o più intimamente sociale. High Society - Quando gli opposti si attraggono si inserisce di peso nella prima categoria, qui declinata nelle vesti di commedia romantica tipica del nuovo millennio.
I novanta minuti di visione seguono uno schema basilare che affronta, evento dopo evento, tutte le situazioni cardine del filone: dal trauma dell'abituarsi a una vita "normale" alla riscoperta delle cose realmente importanti fino all'ovvio sottotesto romantico, il film procede per inerzia senza troppi scossoni di sorta.
Gruppo di famiglie in un interno
Bando all'originalità quindi, e via a una lunga sequela di gag e battute che si susseguono senza sosta.
Il racconto è qui osservato esclusivamente dall'ottica di Anabel, effettiva protagonista, e quindi un solo punto di vista e la marcata caratterizzazione delle figure comprimarie cancella sin da subito qualsiasi sussulto introspettivo di sorta.
La comicità a tratti funziona, merito soprattutto della simpatia della bella e pimpante Emilia Schüle, ma l'eccessiva frivolezza rischia di trasformare storia e personaggi in una visione caricaturale che si dimentica in fretta.
High Society - Quando gli opposti si attraggono non aveva certo altre ambizioni, ma l'insistenza con cui viene sottolineata la differenza tra le classi sociali - i ricchi snob e altezzosi, i poveri paranoici e pronti a lottare per qualsiasi causa - trasforma l'insieme in una sorta di lunga barzelletta senza capo né coda, con tanto di prevedibile e rocambolesco happy ending a suggellare definitivamente l'esilità del tutto.