Recensione Harry ti presento Sally

La commedia romantica cult con Meg Ryan e Billy Crystal

Recensione Harry ti presento Sally
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Uscito sul finire degli anni '80, Harry ti presento Sally si è imposto sin da subito tra i capisaldi delle commedie romantiche "recenti" (nel 2000 l'American Film Institute lo ha inserito al ventitreesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi), con alcune sequenze che hanno fatto letteralmente storia e son state citate in più occasioni in diversi media. Curioso il fatto che la sceneggiatura si ispiri proprio alle contemporanee vicissitudini di Nora Ephron (autrice del soggetto) e Rob Reiner (il regista), in un periodo alquanto complicato per entrambi e che si rispecchia più che metaforicamente nelle caratterizzazioni dei due protagonisti, interpretati da due attori bravi ma non ancora sulla cresta dell'onda, e consacrati al succeso proprio da questa pellicola, come Meg Ryan e Billy Crystal.

Nel 1977, finita l'Università, Harry Burns e Sally Albright partono in macchina direzione New York per affermarsi nel mondo lavorativo. I due non si conoscono, lui è fidanzato con un'amica di lei, e alla fine del lungo viaggio si lasciano come nulla fosse. Cinque anni dopo, casualmente, Harry e Sally si ritrovano sullo stesso aereo, lei ha una relazione mentre lui è prossimo alle nozze, ma anche in quest'occasione finiscono per non sopportarsi. Altri cinque anni dopo si incontrano nuovamente per caso, lei single e lui divorziato, e diventano amici. Ma ben presto il loro rapporto si evolve in qualcosa di più, anche se nessuno dei due vuole ammetterlo e ha il coraggio di dichiararsi...

Amici, Amanti o...

Sarebbe troppo facile sintetizzare il film nella citatissima scena dell'orgasmo simulato al ristorante, entrata nell'immaginario comune anche dei meno avvezzi alla Settima Arte. Ma in realtà tale sequenza rappresenta al meglio l'anima frizzante di una commedia divertente e dotata del giusto mood di romanticismo, in grado di conciliare diversi range di pubblico. La freschezza del racconto deriva proprio dalla totale credibilità dei due protagonisti che, tolto qualche eccesso cinematografico, rappresentano al meglio l'essere uomo e l'essere donna nelle più diverse sfaccettature, con un'attenta cura nei rapporti interpersonali sul famigerato rapporto d'amicizia tra due persone di sesso opposto. E se le "scorciatoie al lieto fine" sono dietro l'angolo, questo non inficia comunque il costrutto narrativo creato nell'arco dei novanta minuti, in un'aura di contagiosa spensieratezza che permea anche i momenti vagamente "drammatici". È proprio nella scrittura, ricca di battute ad effetto che colpiscono nel segno (con un occhio di riguardo alla poetica alleniana), che Harry ti presento Sally guadagna in fascino rispetto a tanti film omologhi, riuscendo a imporsi sulla massa con una sferzante genuinità. Reiner sa dirigere con classe, concedendosi anche ispirati passaggi in split screen, e sfrutta nel migliore dei modi l'ambientazione newyorkese, accompagnandola con una colonna sonora raffinata che spazia da Sinatra ad Armstrong. E poi il cast (con tanto di una rediviva Carrie Fisher post Star Wars nei panni dell'amica del cuore di lei) completa al meglio il cerchio: Billy Crystal riesce a trasmettere emozioni e risate anche solo dallo sguardo e con la mimica facciale, mentre una splendida Meg Ryan è talmente luminosa da far innamorare anche Cupido stesso.

Harry ti presento Sally Leggero ma non fatuo, divertente ma non privo di profondità, Harry ti presento Sally rimane a venticinque anni dalla sua uscita una delle più riuscite commedie della storia recente. Romanticismo e risate si ibridano alla perfezione in questo cocktrail frizzante, costruito su dialoghi memorabili e una sceneggiatura, seppur non originalissima, credibile ed empatica. La simpatia di Billy Crystal e la dolce bellezza di Meg Ryan fanno il resto.

8

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