Recensione Hardcore!

Con Hardcore! Timur Bekmambetov e Ilya Naishuller ci calano letteralmente nei panni del cyborg Henry, in uno scatenato film in soggettiva che riprende gli stilemi dei più celebri First Person Shooter.

Recensione Hardcore!
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Dopo un bizzarro sogno infantile in cui sei preso di mira da alcuni bulli ti svegli confuso, stranito, semi-immobilizzato in una sorta di vasca medica in uno strano laboratorio. L'unica figura che ti è accanto è una bellissima donna in camice da scienziato, che si assicura di saldarti braccia e gambe bioniche mentre ti racconta che siete sposati e nei guai fino al collo. Non hai ancora bene modo di renderti conto di chi sei, dove sei e come sei finito lì che Estelle, il tuo angelo biondo, rischia la vita a causa di tizi decisamente poco raccomandabili che ti stanno cercando disperatamente. Uno di loro, Akan, oltre a comandare un vero e proprio gruppo para-militare sembra possedere strani poteri. Ma non c'è tempo per porsi domande: comincia difatti un serrato inseguimento in cui, a turno, tu e Akan vi darete la caccia. Lui sfrutterà ogni sua risorsa, tu dovrai cavartela improvvisando, in una Mosca a te sconosciuta, con loschi alleati al tuo fianco e mezzi di fortuna. Quantomeno puoi contare sul tuo nuovo corpo cibernetico. La posta in gioco? Naturalmente, è la tua vita. E quella di tua moglie. E, probabilmente, la salvezza del mondo intero dalla schiavitù imposta da un esercito di cyborg.

Dalla Russia con furore

Cos'è l'arte? E, soprattutto, cos'è l'arte applicata al cinema e quanto c'entra la sperimentazione in tutto ciò? Ci sono molte scuole di pensiero in merito e il discorso, in fin dei conti, esula dagli intenti della recensione di Hardcore!, il folle film di Ilya Naishuller che arriva finalmente nel nostro Paese dopo aver fulminato il festival di Toronto lo scorso settembre.

Ci piace tuttavia pensare che l'arte, al cinema, passi anche attraverso la sperimentazione e generi solitamente associati solo al mero intrattenimento. Arte, non è, insomma, solo il cinema cosiddetto "impegnato", denso di messaggi, di significati reconditi, di riflessioni acute o pseudointellettuali. Arte è, anche, avere il coraggio di proporre le proprie prospettive, giocare con il mezzo, creare qualcosa di innovativo, di fuori dagli schemi. Hardcore! è un continuo esperimento controllato, una scheggia solo apparentemente impazzita ma in realtà precisa come un drone. Tutto comincia dai video musicali The Stampede e Bad MotherFucker, della band indie-punkrock russa Biting Elbows, diretti dallo stesso frontman del gruppo, Naishuller. Lo stile trascinante dei video, realizzati con camera a mano in modo a dir poco adrenalinico, hanno attirato l'attenzione di Timur Bekmambetov, regista e produttore russo artefice della saga de I guardiani del Giorno e della Notte, di Wanted, di Abraham Lincoln: Vampire Hunter e del prossimo Ben-Hur, convincendolo a investire su un progetto simile a quei corti ma dal respiro molto più ampio. È la genesi di un prodotto molto, molto particolare.

Cervello ghiacciato

Hardcore! nasce così, quasi per caso, portando in scena topoi classici del genere d'azione ma, in maniera alquanto bizzarra, anche dei videogiochi, e nello specifico degli sparatutto di tipo First Person Shooter. Tutto il film, in pratica, è visto dalla prospettiva di Henry, in completa soggettiva, con una visuale che sembra ripresa senza sconti da Far Cry, Half-Life e dozzine di altri titoli simili, a seconda dell'evenienza. Una soluzione artistica inconsueta (e realizzata tramite un uso intelligente e innovativo della GoPro), che al contempo stranisce e immerge lo spettatore nell'azione. Azione che regna incontrastata durante l'ora e mezza di spettacolo, nonostante qualche momento di 'calma prima della tempesta' e molta ironia nel contesto della storia e dei personaggi. Quel che rende ancora più simile il film ad un videogioco non è solo la telecamera che segue l'azione, ma anche le meccaniche della stessa e, in fin dei conti, la progressione dell'esperienza, tramite eventi che sembrano "scriptati" proprio come in un videogame. Il tutto in una adrenalinica corsa contro il tempo -dall'effetto quasi lisergico- ricca di sorprese e trovate ad effetto. È un po' come se avessero frullato Crank, Atto di Forza, Robocop e The Bourne Identity e vi servissero questo gustoso shake ghiacciato: attenti perché il "freddo" potrebbe farvi letteralmente "esplodere" il cervello.

Hardcore! Cos'è l'arte? Per noi è anche estro. E in Hardcore! ce n'è di sicuro molto. Spesso si usa dire, in tono dispregiativo, che un film "sembra un videogioco" quando c'è un uso eccessivo e smaccato di azione, effetti speciali, spettacolarità fine a se stessa. È una definizione piuttosto superficiale e anche un po' ignorante. Anche perché un film è simile a un videogioco più per le visuali, le dinamiche, lo storytelling, che altro, le rare volte in cui capita. E questo è uno di quei casi: il film di Ilya Naishuller riproduce alla perfezione lo stile dei più amati fps per ricreare un'esperienza esplosiva e unica, che esalterà gli amanti di un certo tipo di azione e farà inorridire tanti "dinosauri" per i quali il Cinema è un'altra cosa. Se un'ora e mezza di azione concitata, umorismo punk e chinetosi andante non rientrano tra i vostri desideri Hardcore! potrebbe anche infastidirvi, calcolando pure che, a livello di trama, non inventa nulla di nuovo e che siamo davanti ad un prodotto molto ben fatto ma chiaramente low budget. Ad ogni modo, dobbiamo dare atto alla produzione di essere, se non "rivoluzionaria" quantomeno coraggiosa, nel voler proporre qualcosa di insolito e inconsuetamente pulp nell'attuale mercato cinematografico schiavo del PG-13.

7.5

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