Halloween - La Notte delle Streghe, recensione del film di John Carpenter

Il film di John Carpenter compie quarant'anni e grazie a QMI Stardust torna nei cinema il 15, 16 e 17 ottobre in versione restaurata e rimasterizzata.

Halloween - La Notte delle Streghe, recensione del film di John Carpenter
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Era la notte delle streghe del 1978 e nei cinema usciva Halloween di John Carpenter. Terzo film in quattro anni per l'allora promettente regista della contea di Jefferson, che veniva dall'esordio nel '74 con la satira di Dark Star e poi nel '76 Distretto 13 - Le Brigate della Morte, un thriller/horror post-apocalittico con sfumature western che sembra un remake di Un Dollaro d'Onore (1959) di Howard Hawks, Halloween fin dal suo arrivo nelle sale è diventato immediatamente "tante cose".
Innanzitutto una grande metafora sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta, poi un'allegoria della nascita delle pulsioni sessuali nei ragazzi e nelle ragazze, un horror terrificante, la pietra miliare del genere slasher, un thriller inquietante degno di Psycho per narrazione e colonna sonora... Ma soprattutto è la storia del male incarnato, del sovrannaturale che diventa terreno e che piomba nel quotidiano di una società sonnolenta, distante e disinteressata, fatta di genitori assenti e bambini lasciati alle cure delle loro baby sitter.
Nella prima scena, che corrisponde anche a un piano sequenza da antologia in cui il punto di vista dello spettatore e il punto di vista del personaggio che compie l'azione coincidono, il bimbo di sei anni Michael uccide sua sorella Judith. È il 1963, gli psichiatri passano anni e anni a cercare una cura per guarire il ragazzino, per farlo stare meglio, o perlomeno capire cosa l'abbia spinto a compiere quell'orribile gesto. Quando si rendono conto che è irrecuperabile, abbandonano ogni speranza e lo rinchiudono in un istituto, al fine di impedirgli di fare del male a qualcun altro.
Passano tanti anni. Diventa il 1978. Durante la notte di Halloween, Michael evade. L'unica cosa che ricorda del mondo esterno è la città in cui è nato e la casa in cui ha commesso il suo primo omicidio. Ma in quella casa oggi abita un'altra famiglia ...

La Vigilia d'Ognissanti han paura tutti quanti!

Creare un'immagine che sia particolarmente violenta sullo schermo non è molto difficile, la vera sfida è farlo bene. Con Halloween Carpenter si dimostra straordinariamente abile in questa sofisticatissima arte, in particolar modo nell'uso reiterato di primi piani: è una delle composizioni più importanti in film di questo genere, con la cinepresa che stabilisce la scena in campo largo e poi, quando l'inquadratura si sposta, qualcosa appare inaspettatamente in primo piano.
Il senso di terrore è amplificato dall'incedere della spettrale e viscerale colonna sonora, tanto iconica quanto il look di Michael Myers: la star è ovviamente lui, col suo coltello affilato, la maschera che sembra di cera, dai lineamenti assolutamente non umani (a sottolineare la sua parte demoniaca) e il corpo massiccio infilato in un'anonima tuta da lavoro (che simboleggia il suo essere terreno); le sue vittime preferite sono gli adolescenti, in un topos narrativo che tutti i film di questo genere avrebbero ripreso da allora (Venerdì 13, Nightmare e così via) per mettere in scena la ribellione di una generazione figlia della controcultura in cui i tabù e le convenzioni sociali fanno sì paura, ma possono essere sconfitti e superati. Fra questi adolescenti c'è Laurie Strode (una Jamie Lee Curtis ancora ignara di ciò che avrebbe rappresentato il suo ruolo in futuro), la più innocente e casta, l'unica fra le sue amiche a non essere ancora stata attratta dal fascino della sfera sessuale, l'unica che avrà una possibilità di sopravvivere alla follia omicida dello spietato e silente serial killer.
Girato con un budget irrisorio (300.000 dollari, spiccioli più, spiccioli meno), il film gioca sulla creazione di un'atmosfera tesa e lugubre, con i lenti long-take che stuzzicano le aspettative del pubblico (oltre trent'anni prima dell'arrivo di James Wan) e una violenza contenuta ma sempre di impatto, mai assillante anzi quasi assente, come se l'obiettivo di Carpenter fosse quello di farcela desiderare, per interrompere finalmente le inquietanti carrellate in pieno giorno di Michael Myers intento a fissare qualcuno da lontano, da dietro una macchina o dai cespugli. È tutto molto sottile nel film, dalla fotografia ai movimenti del serial killer, il cui incedere lento fa rabbrividire più dello scoppio della sua ira: Myers sta venendo a prenderti, ma lo fa con estrema calma, senza la minima fretta, lui non insegue le sue vittime perché sa che tanto, prima o poi, riuscirà a prenderle senza fatica.

La cosa da un altro mondo

Tra luci diurne minimaliste e vibranti ombre notturne alla finestra, il film mostra l'accurato dipinto di uno spaccato di vita americana che viene accoltellato alla pancia da un mostro umano che sembra stato rigettato dall'Inferno.
Nel finale, dopo sei pallottole e un volo dal secondo piano, Michael Myers scompare nel nulla, lasciando in un esterrefatto e impietrito sgomento la protagonista Laurie, il dottor Loomis (l'indimenticabile Donald Pleasence) e lo spettatore: dov'è finito il corpo? Chi lo sa. Forse il male puro non può morire.
Ma quali sono le sue origini? Nasce nei neuroni difettosi di una menta malata? Nel buio di un'anima marcia? Oppure è qualcos'altro, una cosa da un altro mondo (il film di Howard Hawks, che ispirerà Carpenter a dirigere La Cosa nel 1982, in Halloween viene citato espressamente), un'entità che viene da qualche altra parte, da un posto che non ha né forma né nome e nel quale striscerà nuovamente dopo essere venuto nel nostro mondo per sfogarsi nel corso di una singola notte di dolore e sangue e catarsi?
Sono questi interrogativi molto kinghiani (gli stessi posti da Shining di Kubrick, che arriverà due anni dopo, forse il motivo per cui nel 1983 Carpenter si sarebbe avvicinato ancor di più a Stephen King, realizzando l'adattamento del romanzo Christine - La Macchina Infernale), ma Halloween non pretende mai di avere tutte le risposte. Semplicemente sa qual è l'inflessione più giusta da usare mentre li pone.
Dopo esattamente quarant'anni, il 15, il 16 e il 17 ottobre il capolavoro di John Carpenter torna al cinema in versione restaurata e rimasterizzata grazie a QMI Stardust: qualora non l'aveste mai visto su grande schermo, il nostro consiglio è quello di fiondarvi in sala per scoprire questa pietra miliare del genere e tuffarvi nelle oscure vie della città di Haddonfield, in vista dell'atteso sequel diretto da David Gordon Green che uscirà il prossimo 31 ottobre.

Halloween - La Notte delle Streghe Halloween è uno spaccato della sonnolenta quotidianità nei sobborghi degli Stati Uniti dei tardi anni '70, la cui tranquillità viene lacerata dalla follia omicida di un serial killer che è l'incarnazione stessa del male.

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