Greta Recensione: un teso thriller psicologico con Isabelle Huppert

L'attrice francese veste i panni della villain nel film di Neil Jordan, che si approccia al fenomeno dello stalking con ruvida asciuttezza.

Greta Recensione: un teso thriller psicologico con Isabelle Huppert
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Il fenomeno dello stalking è una delle piaghe del nostro tempo, con decine e decine di casi che salgono ogni giorno all'onore delle cronache più infauste, con l'opinione pubblica che riporta spesso di casi conclusasi nel peggiore dei modi. Un dramma figlio di storture psicologiche, gelosia e quant'altro, che ha fornito diverso materiale anche all'ambito cinematografico e letterario, sempre pronti ad analizzare tramite la forma della finzione o di una ben più tragica realtà le varie dinamiche aventi in atto tra vittima e carnefice.

Anche Neil Jordan, regista irlandese noto soprattutto per opere del calibro de La moglie del soldato (1992) e Intervista col vampiro (1994) - affondate i canini nella nostra recensione di Intervista col vampiro è a portata di clic - ha deciso di dire la sua su quest'argomento scomodo e controverso, realizzando nel 2018 questo Greta qui oggetto di analisi in concomitanza con la trasmissione televisiva, stasera in prima serata su Rai2.

Greta: il gatto e il topo

Un film già in grado di attirarsi le simpatie cinefile in quanto vede nel ruolo dell'effettiva villain un'attrice talentuosa quale Isabelle Huppert - leggete la nostra recensione di Elle (2016), per il quale ha vinto il Golden Globe - nelle vesti di un personaggio torbido e ambiguo, che accompagniamo con lo scorrere dei minuti in una progressiva e inesorabile discesa nella follia.

La storia ha inizio quando la giovane Frances, cameriera in un ristorante di New York, rinviene sulla metropolitana una borsa incustodita e decide di riconsegnarla il giorno successivo alla legittima proprietaria. Dopo aver suonato al campanello fa così la conoscenza di Greta Hideg, una donna di mezz'età che le offre un caffè caldo come ringraziamento per il bel gesto. Tra le due scatta subito una notevole sintonia e in lei Francis rivede la figura della madre, recentemente scomparsa: ha inizio così una relazione sempre più morbosa, che finisce improvvisamente una sera quando la ragazza fa un'inquietante scoperta.

Rinviene infatti altre borse in un armadietto, ognuna contenente un nome diverso, e comprende come Greta le abbia mentito sulla sua reale identità. Francis intende ora troncare ogni rapporto, ma Greta non è dello stesso avvisa e comincia perseguitarla fino alle più estreme conseguenze...

Fino all'ultimo secondo

Inizialmente sembra tutto eccessivamente indirizzato su un binario prestabilito, ma con il progredire del racconto tutte le carte vengono infine allo scoperto e anche le presunte forzature acquistano un loro senso logico, pur piegato alle ovvie velleità di sceneggiatura che ricercano un senso della suspense ben preciso. Greta è un film perfettibile ma gradevole, capace di regalare nell'ora e mezzo di visione le giuste emozioni a tema anche per via del suo mix tra atmosfere più torbide e seriose e altre più leggere che flirtano con il cinema di genere, tra sacro e profano.

Jordan sa come sfruttare al meglio il fascino senza età di Isabelle Huppert, magnifica negli irrequieti panni di questa cattiva sui generis, trasfigurazione di figure ben più reali e inquietanti in una sorta di versione macabramente ironica, sospesa tra quella psiche tormentata e un'anima sadica che non esita a comparire per lasciare maggiormente il segno nella mezzora finale, dove la verve ansiogena domina l'esito di chiosa del racconto. In un cast che vanta in ruoli secondari le partecipazioni di Stephen Rea e Malima Monroe - se non sapete chi sia, recuperatevi la nostra recensione di If follows (2014) - è apprezzabile anche la performance di Chloë Grace Moretz quale ipotetica vittima co-protagonista. A mancare a Greta è quel pizzico di originalità che avrebbe potuto regalare qualche sorpresa in più, con lo stesso "colpo di scena" sul finale aperto che risulta già visto e poco credibile.

Greta Una giovane che ha recentemente perso la madre pensa di aver trovato una nuova amica nonché figura genitoriale in una misteriosa donna, conosciuta dopo averle riconsegnato la borsa smarrita in metropolitana. La protagonista ignara di essere finita nel subdolo gioco di una psicopatica e di ritrovarsi ora in grave pericolo... Greta è un thriller drammatico che si insinua nel fenomeno dello stalking con uno sguardo non troppo originale ma discretamente avvincente, soprattutto per via dell'ottima alchimia degli opposti tra Chloë Grace Moretz e Isabelle Huppert, villain memorabile in un altro ruolo da incorniciare, anche al netto di alcune forzature e inverosimiglianze narrative che rischiano di svilire il contesto narrativo.

6.5

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