Recensione Gone Baby Gone

Il film che segna l'esordio alla regia di Ben Affleck... Con ottimi risultati

Recensione Gone Baby Gone
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Intro

Ben Affleck (Hollywoodland; Pearl Harbor) magari non verrà ricordato per le sue prestazioni da attore - certo i ruoli che gli affidano non lo aiutano ad emergere - tuttavia, già dai tempi della sceneggiatura di Will Hunting - Genio Ribelle, faceva presagire di avere delle ottime idee. Le buone premesse si sono tramutate nell'esordio alla regia con Gone Baby Gone, film che ha incassato ottime critiche oltre ad una nomination all'Oscar per Amy Ryan negli irriconoscibili panni di una madre tossicomane e dedita al malaffare. La sua regia creativa ma non stucchevole, concreta ma non banale, si affianca ad alcuni punti di forza piazzati con saggezza nella costruzione del film: prima di tutto il ruolo del protagonista, affidato al fratello Casey (nomination all'Oscar per L'Assassinio di Jesse James), che si conferma un ottimo attore; il sempre carismatico Morgan Freeman , che comunque riuscirebbe a rendere profondo qualsiasi personaggio; un ottimo Ed Harris che ha posticipato la direzione del suo prossimo Appaloosa per questo ruolo; ed infine la bella fotografia del due volte premio Oscar John Toll (Braveheart; Legends of the Fall), mai fuori contesto. Realizzato dal romanzo La Casa Buia di Dennis Lehane, lo stesso autore di Mystic River, il film ha molto in comune con quello diretto da Eastwood: entrambe le pellicole si svolgono a Boston ed entrambe riescono a rendere un clima di amoralità diffusa con grande pathos, facendo leva sui sentimenti e gli interessi di ciascun personaggio. Un film cupo che potrebbe inaugurare la carriera di un ottimo regista. Una curiosità: pare che Ben Affleck abbia già girato due film a basso costo, ma nessuno dei due è mai giunto in sala. Magari è meglio così.

La Trama

Tutto comincia con l'annuncio alla tv della sparizione della piccola Amanda McCready (Madeline O' Brien). Ci troviamo a Boston, precisamente nel quartiere di Dorchester, una zona di operai e piuttosto malfamata (che Ben Affleck conosce bene per averci a lungo vissuto), lo stesso in cui vivono Patrick Kenzie (Affleck) e Angie Gennaro (Michelle Monaghan). Umanamente toccati dalla scomparsa della bimba, restano turbati quando alla loro porta si presentano Lionel (Titus Welliver) e Bea (Amy Madigan), gli zii della piccola Amanda. Patrick obietta che loro sono sì dei detective, ma si occupano soltanto del recupero crediti. Ma Lionel sa che lui è del posto, per cui sa come muoversi e inoltre qualcuno potrebbe avere problemi a parlare con la polizia. Anche le iniziali remore di Angie, che non vuole dover assistere a qualcosa che non potrebbe più dimenticare, cadono quando visitano la stanza di Amanda. Lo sguardo del regista indugia sulle pareti sgombre e segnate dall'umido, sull'assenza di mobili e sulla povertà e la tristezza che velano ogni cosa mentre la madre (Amy Ryan) vegeta sul divano bevendo birra e guardando tv-spazzatura. Gli zii vogliono solo trovare la bambina scomparsa senza traccia e la polizia, comandata dal Capitano Jack Doyle (Freeman), brancola nel buio, senza indizi né tracce. Accettano il caso ed entrano subito in contatto con i detective Bressant (Ed Harris) e Poole (John Ashton), ai quali confidano alcune interessanti informazioni. Fra locali malfamati - dove sembra notte anche quando fuori è pieno giorno - e spacciatori, Patrick si muove nel suo ambiente, incontrando ex compagni di scuola e vecchi amici, ognuno con un passato comune ed un presente molto diverso. La nuova pista li conduce molto lontano dalla ricostruzione dei giornali e della tv, molto lontano dalla versione della madre, verso una realtà triste e torbida, sperando che non sia troppo tardi per la piccola Amanda. E la trama scorre verso un epilogo che sembra molto lineare; così tanto da non esserlo affatto...

Commento tecnico

Parlando della sceneggiatura, lo spettatore noterà una certa confusione nella sua esposizione, tuttavia questa è in larga parte giustificata da una trama ad incastro piuttosto elaborata e dall'aprirsi di nuovi filoni narrativi che rendono meno agevole la comprensione immediata della vicenda. Solo in parte, in definitiva, si può accusare Affleck di non aver semplificato la narrazione e alla fine, quando tutte le caselle sono state riempite, il film risponde a tutte le questioni e non lascia nessuna porta sbadatamente aperta. Questo è un ottima qualità per un thriller. L'esordio alla regia di Ben Affleck avviene con un ottimo film e, come detto, la sua regia indugia ma non è auto-compiaciuta, non crea effetti ammalianti ma fini a se stessi, preferendo narrare tutto in modo piuttosto semplice quanto efficace. Da apprezzare le inquadrature finali ed iniziali, quando con pochi stacchi riesce a descrivere un intero quartiere e la sua gente meglio di una qualsiasi descrizione orale.

Il Cast

Ma veniamo al cast: la scelta nepotistica del fratello Casey può apparire azzardata. Casey forse è un poco debole per il personaggio, ma agisce con grande grinta e determinazione. Per il peso che ripone negli ideali e nel rendersi utili, somiglia ad detective degli anni '30 o '40, magari al Marlowe di Bogart. E non è cosa da poco. Del resto lui stesso non si presenta come un detective privato alla Magnum P.I., ma come una persona che cerca chi ha dei pagamenti in sospeso. La Monaghan (apprezzata nel divertentissimo Kiss Kiss Bang Bang) ben interpreta il suo ruolo al fianco di Patrick/Casey, senza strafare. Morgan Freeman è sempre Morgan Freeman, basta il suo sguardo e il suo modo di fare quando si presenta alla coppia di detective per dare le dimensioni della sua bravura. Nasconde un passato doloroso con grande malinconia. Grande prova per la Ryan che interpreta una madre sbagliata, creando un grande dilemma finale, che da solo, insieme all'ultima scena, vale l'intero film.

Gone Baby Gone L’ottimo esordio di Ben Affleck segnerà l’ascesa di un grande regista? Solo il tempo potrà risponderci, però Gone Baby Gone è un ottimo thriller/noir, narrato con bravura ed interpretato da un cast molto buono, su cui spicca la Ryan. Gli ideali, i buoni sentimenti e la morale si scontrano con la quotidianità e i risultati danno i brividi.

8

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