Gli Eroi del Natale, la recensione del film d'animazione

Timothy Reckart firma una produzione in CGI che rivisita la Natività, attraverso il punto di vista di un coraggioso asinello e dei suoi amici animali.

Gli Eroi del Natale, la recensione del film d'animazione
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9 A.C. La giovane Maria di Nazareth viene visitata dall'Arcangelo Gabriele, che le comunica che sarà la futura madre del Messia; ad assistere alla scena vi è anche un gerboa, un piccolo roditore del deserto, che inizia a diffondere la lieta novella nel mondo animale.
Sei mesi più tardi un giovane esemplare di asino riesce a fuggire dalla macina in cui era costretto a lavori pesanti e si rifugia nella casa dove Maria e Giuseppe - ancora ignaro del miracolo divino - hanno appena celebrato il loro matrimonio. Il quadrupede viene adottato dalla novella coppia di sposi e riceve il nome di Bo.
Nel frattempo i Re Magi sono partiti in groppa ai loro cammelli per consegnare i doni al Re dei re, ma vengono trattenuti al palazzo reale da Erode, il quale vede come un potenziale pericolo la nascita di Gesù. Proprio per questo il sovrano mette un suo scagnozzo, accompagnato da due ferocissimi cani, alle calcagna di Maria con l'intento di catturarla. Sarà allora che Bo si troverà coinvolto nell'avventura più incredibile della sua vita per salvare la padrona e l'avvento della cristianità.

Questione di prospettive

La storia della Natività in questo modo non era stata ancora raccontata, ossia dal punto di vista degli animali. Non almeno con l'ausilio della moderna CGI e mettendo al centro del racconto proprio i personaggi a quattro zampe, qui assoluti protagonisti nonostante la pur ovvia centralità degli umani Maria e Giuseppe.
Gli eroi del Natale vede quale neonata star un asinello, e non poteva essere altrimenti vista la sua importanza nella classica iconografia del presepe, che si ritrova improvvisamente da una vita di schiavitù a essere un vero e proprio eroe dal quale dipendono le sorti del futuro Messia.
Non vi è dubbio che nella caratterizzazione del suddetto la principale fonte di ispirazione sia stata il Ciuchino di Shrek, anche se Bo è molto più "morigerato" pur nel suo combinare un guaio dietro l'altro, sempre e comunque a fin di bene.

Alti e bassi

Intitolato in originale semplicemente The Star, il film racchiude naturalmente quella dose di buoni sentimenti per grandi e piccini e riflette in chiave piacevolmente animalesca le vicissitudini della madre di Dio prima di dare alla luce Gesù.
Il risultato dal punto di vista narrativo è parzialmente fiacco e anonimo, tra risvolti prevedibili e un generale appiattimento delle dinamiche, con le immancabili canzoni a tema ad accompagnare le fasi action o drammatiche con il corretto spirito musicale.
Laddove l'operazione regala soddisfazioni è nel discreto comparto tecnico, con le figure umane una volta tanto proporzionate e una godibile resa dell'eterogenea fauna presente: a spiccare sono in particolar modo i tre bizzarri cammelli, che rubano la scena ai loro Magi proprietari anche tramite precise scelte d'inquadratura.
Buoni sono anche gli effetti di illuminazione, con il passaggio giorno/notte e viceversa che regala squarci suggestivi.

Gli eroi del Natale finisce però per portarsi addietro quell'impressione di mero compitino e manca lo slancio che avrebbe potuto renderlo un nuovo potenziale cult a tema.
La regia di Timothy Reckart, al suo esordio in un lungometraggio, è timida e si affida troppo a prototipi ben più riusciti per dare organicità all'insieme, con il percorso avventuroso che ricicla gag già viste e battute poco originali.
Ciò nonostante l'operazione è in grado di intrattenere senza troppe difficoltà il pubblico dei più piccoli, meno smaliziati e più pronti a farsi trascinare in una storia che viene raccontata da più di due millenni.

Gli Eroi del Natale Procede per accumulo non soltanto nel folto numero di specie animali che accompagnano la divina missione del protagonista, ma anche nella ripetizione in serie di gag e citazioni che mettono in mostra la mancanza di personalità del progetto. Gli eroi del Natale ci offre una rivisitazione della Natività vista dagli occhi di personaggi a quattro zampe, in primis il mitico asinello presente in tutti i presepi. L'effluvio di buoni sentimenti e la discreta realizzazione tecnica rendono il film appetibile soprattutto per i bambini, mentre lo spettatore adulto potrebbe notare maggiormente suddetti limiti nella struttura narrativa e concettuale. L'ora e mezza di visione scorre così indolore ma anche schiava di un'evidente approssimazione, che ne castra in partenza le pur alte ambizioni. Il film andrà in onda venerdì 25 dicembre alle 21.40 su RAI1 in prima visione tv.

5.5

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